Appuntamento da non perdere con la letteratura del ciclismo eorico, stasera alle 18.30 presso la Libreria Pagina 12 in Corte Sgarzerie. Marco Pastonesi, vent’anni spesi in Gazzetta dello Sport a scrivere di strade, polvere, sudore, e pedali, presenta la sua ultima fatica letteriaria I DIAVOLI DI BARTALI, prod_1406_diavoli-di-bartaliin cui traccia un ritratto di Ginettaccio raccontato da chi gli stava accanto e , come ama lui stesso ripetere, “soprattutto dietro”. Ad interloquire con lo scrittore sarà Renzo Puliero, firma ciclistica del giornale L’ARENA.

Gino Bartali, più conosciuto col soprannome di Ginettaccio, è tra le figure dello sport italiano più amate di tutti i tempi: nato nel luglio 1914 e scomparso a maggio di sedici anni fa, è ricordato ancora oggi per le sue vittorie, le sue sconfitte, il duello epico con Fausto Coppi e la passione che lo portò, fino all’ultimo, a seguire la due ruote.

«Tanti, se non tutti, e non solo nel ciclismo, hanno un loro Bartali: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia collegati al grande ciclista» spiega Marco Pastonesi, per vent’anni firma di punta de «La Gazzetta dello Sport» per ciclismo e rugby. In questo libro il giornalista e scrittore va alla ricerca di quel Bartali che non t’aspetti, un Ginettaccio personale, privato, segreto che emerge dalle testimonianze dei corridori, di chi correva insieme con lui, ma anche contro e, soprattutto, dietro al toscano dalle imprese piene di cuore.

Chi pensava di sapere tutto su di lui, grazie al lavoro di Pastonesi, scoprirà, invece, altre pagine inedite. Proprio come quando, quasi per caso, si seppe che «l’uomo di ferro» aveva salvato decine e decine di ebrei dai rastrellamenti nazifascisti. Con grande coraggio, rischiando moltissimo, in silenzio come avviene per i veri eroi.

Bartali era una sorta di Garibaldi in bicicletta: un eroe nazionalpopolare, un eroe dei due mondi, il Giro d’Italia e il Tour de France. Nel libro ogni scusa, vale a dire una pietra miliare, uno striscione, una fontana o un tubolare, diventa buona per ritrovare altre storie. Come quelle di capitani di squadra e di gregari, mai ben conosciuti fino in fondo: da Fiorenzo Magni ad Alfredo Martini, già più noti, fino ai quasi anonimi faticatori del pedale come Lino Ciocchetta, Ubaldo Pugnaloni, Secondo Barisone o Romano Pontisso.

Diciassette anni dopo Gli angeli di Coppi, Pastonesi tesse, ne I diavoli di Bartali, una trama di ricordi a due ruote spesso mai raccontati. Un libro che sa di povertà, semplicità, sudore. E di Novecento.

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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