Nel momento più delicato della stagione, il Verona sfata un tabù e ritrova a Brescia una vittoria in trasferta che gli mancava da novembre quando i gialloblù sbancarono La Spezia. L’Hellas si rilancia alla grande, e agguanta la Spal al secondo posto in attesa della partita del Frosinone domani sera. La squadra gialloblù, pur senza incantare, è apparsa nettamente superiore a un Brescia privo di qualità oltre che di idee. Su Brocchi  scende il buio, su Pecchia torna il sereno. Per l’allenatore scaligero è un’iniezione di fiducia che sa di manna. Sbloccata la gara nel primo tempo con Zaccagni, un pizzico di cattiveria e convinzione in più sarebbero bastati al Verona per chiudere facilmente la pratica e rimpinguare il bottino nella ripresa, quando più volte in contropiede ha avuto l’occasione per mandare le rondinelle al tappeto. Contro avversari di maggior spessore, bisognerà fare attenzione ad affondare il colpo senza sprecare così tanto. In virtù del pareggio interno della Spal, la giornata è assolutamente positiva e potrebbe segnare la svolta nel campionato dei gialloblù. Da questa partita attendavamo risposte: sono arrivate. Il Verona ha ripreso la sua corsa. Salutiamo con sollievo il ritorno ai tre punti lontano da casa: sono pesantissimi. Questa è una squadra che quando sta in fiducia ha già dimostrato di saper esprimere tutto il suo potenziale. Ci auguriamo ora si sia definitivamente sbloccata. Appuntamento lunedì sera al Bentegodi con l’Ascoli per scoprirlo.

LA PARTITA – Derby del Garda delicatissimo a Mompiano: se per Pecchia, dopo il brodino preso martedì con la Ternana,  si parla di prova d’appello, per Brocchi, pesantemente contestato in settimana, la partita di oggi assume il significato di una sentenza di cassazione. Pecchia non è nuovo a prendere tutti in contropiede. Bianchetti è preferito a Boldor come centrale difensivo a fianco di Caracciolo, ma è a centrocampo che il tecnico gialloblù mescola nuovamente le carte: con Fossati in panchina insieme a Franco Zuculini, suo fratello Bruno si piazza in mediana con Zaccagni e Romulo; in avanti Pazzini guida ovviamente l’attacco supportato da Bessa e a sorpresa Fares. Privo di Bisoli per infortunio e Coly per squalifica, Brocchi punta sulla difesa a quattro. In attacco si affida al tridente composto da Camara, Mauri e Caracciolo.

Quattro minuti e il primo squillo lo suona Caracciolo pescato liberissimo in area da uno spiovente  di Sbrissa, ma la sua conclusione al volo è facile preda di Nicolas. Il Verona come consuetudine cerca di aprirsi i varchi attraverso la fase di circolazione palla e una chiara superiorità in fase di possesso che per il momento fatica però a trovare sbocchi di fronte ad un Brescia che oltre alla volontà pare aver poco da mettere in campo. Ne risente la partita che stenta a  decollare. Il Verona si fa finalmente pericoloso al 26′ quando Bessa riceve in area da Zaccagni e spara un destro su cui Minelli è bravo a deviare in angolo. L’azione è un campanello d’allarme per le rondinelle. I gialloblù passano infatti al 34′: Romulo calcia una punizione, sul batti e ribatti in area la palla arriva sui piedi di Zaccagni che trova spazio per il colpo vincente. Sul vantaggio il Verona rallenta, e ora è il Brescia a spingere con maggior insistenza pur senza creare nulla di trascendentale. Pecchia non ci sta e giustamente richiama i suoi a non calare la tensione. Non si segnala altro. Aureliano manda tutti negli spogliatoi.

Nella ripresa il Brescia si fa più intraprendente, ma al 10′ Romulo potrebbe chiudere la partita con un contropiede arginato extremis da Romagna. Un paio di minuti dopo la cosa si ripete con Blanchard su Pazzini. Brocchi dà più cavalli alla trazione anteriore richiamando Mauri e inserendo Bonazzoli a dar man forte a Caracciolo. Il Verona continua ad agire e a farsi minaccioso di rimessa, questa volta con Souprayen che conclude debolmente tra le braccia di Minelli. Al 16′ Ferrari conquista palla e serve Bessa che va via sulla corsia di sinistra e una volta in area conclude largo sul fondo. Pecchia sostituisce Fares con Franco Zuculini. L’impressione che si ricava è che il Verona possa trovare il break letale da un momento all’atro. Al 20′ é ancora Romagna a chiudere su Ferrari. Zaccagni zoppicante lascia il campo per Fossati. Altra occasione al 27′ quando Bessa scarica in area per Franco Zuculini sul cui sinistro Minelli si salva di piede. Al 37′ Pecchia opera l’ultimo cambio: Cappelluzzo rileva Pazzini, oggi un po’ in ombra. Al 40′ il Verona ha l’ennesimo contropiede da tre contro uno, ma Franco Zuculini invece di servire Romulo opta per un inutile pallonetto che lemme lemme finisce tra le braccia di Minelli facendo infuriare Pecchia. Due minuti dopo è una punizione di Romulo a sfiorare l’incrocio dei pali. Aureliano concede cinque minuti di recupero. L’ultima chance è per i padroni di casa con un calcio di punizione dal limite fischiato da Aureliano per un fallo commesso su Torregrossa. La battuta non sortisce effetti. Finisce qui. Il Verona va…!

TABELLINO:

BRESCIA-HELLAS VERONA 0-1

Marcatore: 35′ pt Zaccagni.

BRESCIA (4-3-3): Minelli; Untersee, Romagna, Blanchard, Prce; Sbrissa, Martinelli, Dall’Oglio; Camara, Caracciolo, Mauri (dal 14′ st Bonazzoli).
A disposizione: Arcari, Pinzi, Lancini, Crociata, Calabresi, Ferrante, Ndoj, Torregrossa.
All.: Brocchi.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Ferrari A., Bianchetti, Caracciolo, Souprayen; Romulo, Zuculini B., Zaccagni; Bessa, Pazzini, Fares (dal 18′ st Zuculini F.).
A disposizione: Coppola, Boldor, Fossati, Ganz, Luppi, Gomez, Cappelluzzo, Siligardi.
All.: Pecchia.

Arbitro: sig. Gianluca Aureliano (sez. Aia Bologna).
Assistenti: sigg. Maurizio De Troia (sez. Aia Termoli) e Luigi Rossi (sez. Aia Rovigo).

NOTE. Ammonito: Bianchetti, Zuculini B..

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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