Verona ha atteso undici anni per rivedere la Virtus Bologna sul parquet del Pala Olimpia. Ne è valsa la pena. Partita stupenda all’Agsm Forum gremito da 5000 persone entusiaste per aver assistito ad un grande spettacolo conclusosi con un entusiasmante vittoria della Tezenis. Partita sempre in equilibrio, decisa solamente al secondo overtime, quando Verona ha messo la freccia del sorpasso decisivo su una Virtus palesemente in debito di ossigeno.  Grande prestazione degli uomini di Dalmonte che nel momento topico della gara, trascinati da un Brkic mostruoso, Frazier, Portannese, e Diliegro hanno saputo mantenere i nervi saldi dando prova di grande maturità. Verona incassa così un successo pesantissimo che fa ben sperare in ottica playoff.

LA PARTITA – Quintetti composti da Robinson, Frazier, Portannese, Totè e DiLiegro per Verona; Spissu, Umeh, Ndoja, Rosselli e Lawson per i bianconeri. Lawson con una schiacciata per il buon avvio delle V nere, le triple di Portannese e Frazier consentono comunque ai locali di contenere il devastante impatto del lungo ospite (8-9); Portannese è particolarmente ispirato e la Tezenis sorpassa quando si arriva al giro di boa (14-13) di un quarto frizzante. La gara procede a ritmo incessante, nessun cambio e nessun fallo con il gioco che non conosce interruzioni fino a 22″ dalla prima sirena; il parziale va’ in archivio sul 23-25 e un po’ tutti hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra (6 Robinson, 5 Totè – 7 Ndoja, 5 Spissu).

La seconda frazione si apre con un tecnico a Dalmonte, Ndoja la mette dai 6,75 ma subisce un colpo che lo obbliga ad uscire (23-29) nel momento migliore degli ospiti. Anche l’altro ex Umeh ne mette 3 e al coach scaligero non rimane che fermare il gioco per impedire alla Virtus una precoce fuga in avanti (23-32), la difesa ospite soffoca le iniziative di un Frazier sin qui in ombra e con i punti di Rosselli e Spissu scollina la doppia cifra di vantaggio (24-37); non si hanno segni di vita da una passiva Tezenis e Bologna procede sul velluto (25-42). Portannese è l’unica luce per Verona e con tre conclusioni da oltre l’arco riaccende le ambizioni gialloblu sostenute dai numerosi viaggi in lunetta che solo i punti di Lawson limitano: al 20′ è 42-49 a favore della Segafredo .Top scorer un indemoniato Portannese a quota 18, Lawson a 13 il migliore degli ospiti seguito a ruota da Spissu (11). Spissu in penetrazione e Frazier dai 6,75 aprono le danze al rientro in campo, Lawson è un rebus che la Tezenis dato che il lungo colpisce sia da sotto che da fuori (47-58); arriva un tecnico all’indirizzo di Umeh dopo l’ennesima contestazione felsinea ad un non fischio e DiLiegro riduce a 7 il ritardo (53-60), la Segafredo ha le polveri bagnate ed è nervosa e Frazier colpisce in contropiede e a Ramagli non resta che rifugiarsi nel minuto di sospensione. Antisportivo a Michelori in una lotta su un pallone vagante e la Tezenis si mette in scia con Frazier, quindi impatta con il suo centro italo americano a quota 62 ma l’esperienza di Michelori e Rosselli fissa il risultato sul 62-67 al 30′ di gioco. Due ottime difese veronesi permettono ad Amato e Brkic di pareggiare nuovamente (67-67), Umeh trova punti preziosi ma la Tezenis mette la freccia ancora con Amato dopo un fallo antisportivo chiamato a Spizzichini che lamentava in precedenza un colpo basso ai suoi danni di Frazier, il clima si surriscalda (72-71). La Segafredo si dimostra troppo smaliziata per cadere nella corrida e con Umeh ritorna avanti (75-76 -4’59”), Dalmonte chiama minuto. Si entra nella zona Brkic, gioco da 3 punti poi si guadagna un altro giro in lunetta e Verona sogna (80-76 -4′), Lawson e Spizzichini dalla lunetta per il -1 ma è Brkic da tre a far esplodere il Forum.  Bologna non molla e impatta. A due dalla fine è 83 pari. Pini dalla lunetta allunga sul 85-83.  Portannese ruba palla e lancia Frazier che subisce fallo. L’americano  non fallisce i tiri liberi: 87-83. Verona conquista un rimbalzo d’oro ma la Tezenis non sfrutta il possesso. Pini commette il quinto fallo ( 6 punti e 3 rimbalzi). due punti dividono le due squadra a un minuto dal termine. Brkic da sotto sbaglia, ma prende un rimbalzo che consente a Verona di guadagnare un possesso: purtroppo Robinson perde un pallone sanguinoso e Bologna impatta con Lawson da sotto: 87-87.  Rosselli stoppa Grazie sul tiro decisivo. Si va in overtime.

Spissu trova la bomba del +3 ma Totè accorcia da sotto. Lawson infila un’altra bomba da tre. Per fortuna non trova la successiva tenendo in vita la Tezenis.  Ancora Spissu da tre: 90-96. Bologna viaggia a triple. Verona accorcia dalla lunetta. Brkic mette la tripla: 95-96. Rosselli brucia in transizione Portannese. Brkic ha la mano incandescente e trova la tripla del pareggio: 98-98. Un monumentale Brkic subisce fallo e va in lunetta: Verona avanti di due, 100-98. Lawson prende rimbalzo e impatta da sotto. Portannese non la mette, Bologna ha l’ultimo pallone, ma non lo sfrutta. Secondo overtime.

Diliegro manda la Tezenis avanti sul 102-100. La Virtus perde banalmente palla in rimessa. Diliegro fa uno su due dalla lunetta. Bologna ha il fiato corto e perde un atro pallone, ma Verona non ne approfitta. Rosselli commette il quinto fallo in attacco su Frazier che mette i tiri liberi. Verona prova la fuga a +5. Spissu accorcia a -2. Totè sbaglia incredibilmente da sotto, ma per fortuna c’è Portannese che trova la tripla del 108-102. Frazier dalla lunetta porta Verona sul 109-103. Dliegro fallisce due tiri liberi ma con una gran giocata prende un rimbalzo d’oro; Frazier guadagna un antisportivo da Spizzichini che viene espulso. Per Bologna è la resa. Finisce 113-103 con l’Agsm Forum in delirio per una Tezenis che si conferma l’ammazzagrandi del campionato.

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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