Continua il momento no del Chievo che contro il Torino rimedia la quinta sconfitta consecutiva e rimane inchiodato in classifica a quota 38. Squadra granata di ben altra caratura rispetto al piccolo Chievo di questi tempi. Già nel primo tempo la truppa di Mihajlovic ha controllato le operazioni premendo a lungo e andando ripetutamente vicino al vantaggio. La partita si è risolta nella ripresa quando i granata trascinati da un Ljajic sontuoso hanno capitalizzato la propria superiorità. Il Chievo ha fatto quello che ha potuto: la squadra è però apparsa timida e priva della necessaria aggressività in fase di pressing e ripartenza, solitamente le sue arme migliori ma parecchio spuntate in quest’ultimo periodo. Ora non rimane che provare a tirarsi fuori da questa situazione cominciando da domenica prossima a Marassi contro il Genoa. I ragazzi di Maran hanno il dovere di ritrovare il coraggio dei giorni belli per non svilire con un finale deludente il proprio campionato. Questo è il vero e unico obiettivo da qui alla fine.

LA PARTITA – Interessante confronto al Bentegodi tra Chievo e Torino, due squadre in cerca di rivalsa dopo le non certo esaltanti ultime esibizioni. I gialloblù della diga reduci da quattro ko vogliono tornare a far punti per finire il campionato in bellezza. La batosta patita domenica sabato scorso in Sardegna ha alimentato il risentimento della North Side, che espone uno striscione polemico. Meglio non stanno i granata, ambiente dove il pareggio interno col Crotone ha avuto in settimana strascichi di malumore. Indisponibili Gobbi, Gamberini e Meggiorini, quest’ultimo operato in settimana al ginocchio, Maran lancia il ventenne Depaoli nel ruolo di esterno basso a destra, con Frey a sinistra; Spolli e Dainelli la coppia centrale. In porta torna Sorrentino; trio di centrocampo composto da Hetemaj, Radovanovic, e Castro; Birsa sulla trequarti alle spalle delle due punte Pellissier e Inglese. Nel 4-2-3-1 di Mihajlovic, i due mediani sono Baselli e Acquah; Ljajic, Falque e Boye, giostrano dietro al “Gallo” Belotti.

Il primo squillo lo suona dopo cinque minuti Ljajic che da fuori area impegna di destro Sorrentino a distendersi in tuffo a deviare. Promettente inizio di partita degli ospiti decisi a prendersi l’intera posta. Ancora Toro pericoloso al 8′ con Boye che dalla destra stringe al centro e fa partire una parabola insidiosa che Sorrentino è bravissimo ad alzare sulla traversa. Sul conseguente angolo, De Silvestri stacca più alto di tutti ma il suo colpo di testa finisce a lato d’un soffio. Al 13′ Ljajic serve Belotti, il Gallo si gira e di sinistro batte alto. Torino sempre a fare la partita con piglio pimpante e vivace; Chievo ancora molto guardingo e abbottonato. Partita vera che non risparmia anche qualche colpo proibito. Pre vedere il Chievo attendiamo una ventina di minuti quando Frey ci prova da fuori ma Hart blocca sicuro in presa. Tuttavia è ancora il Torino a farsi minaccioso con un destro di Ljajic che fa la barba al palo destro della porta difesa da Sorrentino. Dopo venti minuti Mihajlovoc perde De Silvestri per un problema muscolare e lo sostituisce con Zappacosta. Aggressivo l’atteggiamento del Torino che attacca con gli esterni Boye e Falque molto alti in appoggio a Belotti, dietro al quale Ljajic appare particolarmente ispirato. Si rende finalmente pericoloso anche il Chievo con Inglese, che su uno spiovente in area riesce in qualche modo a colpire la palla che va di poco a lato. Al 31′ applausi per Birsa che si beve con un tunnel un difensore e mette al centro dove Castro di testa manda alto. Tutto molto bello. Al 33′ da angolo di Avelar, Baselli incoccia di testa ma la palla finisce abbondantemente sopra la traversa di Sorrentino. Dopo un avvio un po’ sofferto, pian piano il Chievo sta prendendo coraggio e comincia a farsi vedere con maggior frequenza nella metà campo granata. Tuttavia sono ancora gli ospiti, su una discesa di Zappacosta finalizzata verso la porta da Boye, ad andare vicinissimi al vantaggio al 39′. Provvidenziale la deviazione fortuita di un difensore clivense. Al 42′ Belotti su traversone dalla destra di Zappacosta, prova la girata al volo sul secondo palo, ma la conclusione è debole e larga. E’ l’ultimo sussulto; Mariani manda tutti negli spogliatoi. Decisamente meglio il Torino, più aggressivo e intraprendente ma impreciso sotto porta. Il 66% di possesso palla è emblematico. Qualcosa di più sarebbe lecito attendersi da un Chievo piuttosto timido e incapace di pungere in ripartenza.

Nessun cambio per la ripresa. Dopo tre minuti è il Chievo a confezionare una palla gol con una torre di Pellissier per Birsa la cui conclusione finisce alta sopra la traversa per una deviazione di Baselli. Il Torino si riversa in avanti e la sblocca al 6′: insistito fraseggio al limite dell’area clivense, palla a Ljajic che di destro infila Sorrentino nell’angolo. Al 10′ Boye mette in area una palla insidiosissima a e Spolli quasi rischia l’autorete per deviare in angolo. Gol rinviato di un minuto, quando raccogliendo una respinta da angolo Zappacosta sgancia di destro un  missile da fuori area che va ad insaccarsi nell’angolo più lontano della porta di Sorrentino. Una volta si chiamavano eurogol. Ora il Torino è padrone del campo e per il Chievo si fa veramente dura. al 16′ un incomprensione tra Castro e Radovanovic libera ancora Zappacosta al tiro, ma questa volta Sorrentino riesce a distendersi e bloccare. Al 19′ Maran richiama Birsa e mette in campo Gakpè. Al 20′ il Chievo riapre la partita con il solito Sergione Pellissier che liberato in area da un suggerimento di Inglese batte Hart con un preciso tocco sotto l’incrocio. Maran manda nella mischia i giovane Kiyine per Hetemaj. Chievo a trazione anteriore con un 4-4-2 che in fase di possesso prende le sembianze di un 4-2-4. Sull’altro fronte Ljajic continua a regalare lampi di classe e creare grattacapi per la difesa clivense. I tre punti li mette in cassaforte alla mezz’ora Iago Falque che ricevuta palla da Belotti, quest’ultimo abile a rubarla a Radovanovic, di sinistro fa secco Sorrentino dal limite. Il Chievo comunque non depone le armi: al 32′ una punizione dalla sinistra di Kiyine costringe Hart a smanacciare sopra la sbarra. Al 38′ Mihajlovic manda in campo Barreca per Avelar. Depaoli, alle prese con i crampi, esce per Izco. Al 42′ Belotti, a caccia del gol, ci prova di destro, ma la palla finisce di poco a lato. Mariani ordina quattro minuti di recupero. Non succede nulla. Finisce con i giocatori de Chievo a testa bassa e quelli del Toro a festeggiare sotto la loro curva.

Così Rolando Maran a fine gara: “Siamo in un momento negativo. Gli episodi ci sono sfavorevoli e qualche nostro giocatore non è al massimo della condizione. Al di là della sconfitta oggi ho comunque visto un Chievo in ripresa. I tifosi nono devono dimenticare cosa di buono questa squadra è stata capace di fare”. Raggiante sull’altro fronte Adem Ljajic, il migliore in campo: “Siamo molto contenti. Vittoria strameritata. Già nel primo tempo siamo andati vicini al gol. Nel secondo, abbiamo messo in campo più cattiveria e abbiamo fatto tre reti. Questa è una squadra in grado di battere chiunque”. 

 TABELLINO:

CHIEVO-TORINO 1-3

TORINO (4-2-3-1): Hart; De Silvestri (24’ pt Zappacosta), Rossettini, Moretti, Avelar (38′ st Barreca); Acquah, Baselli (33′ st Valdifiori); Iago Falque, Ljajic, Boyé; Belotti. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Castan, Carlao, Lopez, Gustafson, De Luca, Rossetti. Allenatore: Mihajlovic

ARBITRO: Mariani di Roma

MARCATORI: 7’ st Ljajic (T), 11’ st Zappacosta (T), 20’ st Pellissier (C), 30’ st Iago Falque (T)

NOTE: Ammoniti: Kiyine (C), Zappacosta (T). Espulsi:. Angoli: 5-9 per il Torino Recupero: 2’ pt, 4’ st

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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