Rimane tanta rabbia, per una vittoria sfumata e un rigore non concesso al Verona nel finale che grida vendetta. I gialloblù fanno tutto bene: Pecchia ridisegna l’assetto sul 3-4-1-2. I risultati sono tangibili. Siligardi trova gol e fiducia, la squadra corre e piace, la palla viaggia. Nella ripresa gestisce con sicurezza il meritato vantaggio. Poi il fattaccio: quando la gara sembra filare via liscia, alla prima occasione della partita il Pisa trova il pari con un’inzuccata del lungo Tabanelli. L’Hellas reagisce e riprende a spingere a testa bassa, ma la beffa si fa ancora più dolorosa quando a pochi minuti dallo scadere Rapuano nega al Verona un chiaro rigore per atterramento di Zaccagni ad opera di Mannini. Finisce con un pareggio che lascia tanto, ma proprio tanto amaro in bocca. Il Verona meritava questi tre punti, vitali per il rush finale verso la promozione. L’unica nota positiva, è il fatto di aver rivisto dopo parecchio tempo una squadra rinvigorita e in salute. Giocando così i punti pesanti arriveranno. Non resta che guardare avanti e andarseli a prendere.

LA PARTITA – In 16.000 al Bentegodi per l’anticipo a ora di pranzo tra Verona e Pisa. Sfida delicata da testacoda: il Verona reduce da due non certo esaltanti esibizioni ha bisogno della posta piena per ritrovare il passo e possibilmente accorciare approfittando dell’incrocio tra Spal e Frosinone. Il Pisa, penalizzato in settimana di quattro punti, ha l’acqua alla gola e si preannuncia agguerrito. Pecchia sacrifica Bianchetti per Boldor a fianco di Caracciolo e Pisano in difesa. Lo stesso fa con Fossati a cui è preferita la geometria muscolare di Bruno Zuculini. Il fratello Franco, Souprayen, e Romulo sono i pistoni nell’albero motore del centrocampo in aiuto a Bessa libero di muoversi alle spalle di Siligardi e il rientrante Pazzini, dei cui gol il Verona ha bisogno come il pane. Quello di Pecchia ha tutte le sembianze di un 3-4-1-2. Gattuso non convoca Manaj e in attacco si affida a Masucci e Gatto. Uno tra Mannini e Tabanelli potrebbe agire più avanzato rispetto alla linea mediana. In difesa, la meno battuta del campionato, Lisuzzo e Del Fabro con Milanovic in panchina.

Ritmi alti sin dalle prime battute, con il Verona deciso a prendere subito le redini della gara.   Il tema tattico è chiaro, oltre che scontato: il Verona preme, il Pisa se ne sta rannicchiato pronto a lanciarsi in contropiede. Tuttavia nel primo quarto d’ora la partita è bloccata e succede poco o nulla. Ma al 23′ il Verona passa: Pazzini riceve una palla da  Franco Zuculini in area, la scarica su Siligardi che con un sinistro preciso infila Ujkani. Da tempi non sospetti ripetiamo che l’ex livornese possa esprimersi al meglio da seconda punta, piuttosto che da esterno. Spesso bersaglio di critiche e mugugni, speriamo che con questa rete possa definitamente ritrovare fiducia e sbloccarsi. Pare in effetti di sì: una sua punizione al 35′ sibila la traversa pisana. Null’altro da segnalare: Rapuano manda tutti negli spogliatoi tra gli applausi del Bentegodi che gradisce la prestazione di un buon Verona.

Gattuso manda in campo Peralta per Birindelli. Il Verona si fa subito pericoloso dopo appena un minuto con un colpo detesta di Pazzini servito da Siligardi che termina di poco a lato. La squadra continua a mostrarsi pimpante ed intraprendente: all’8′ Romulo galoppa in ripartenza e serve Pazzini che calcia dal limite tra le braccia di Ujkani. Al 9′ Pecchia richiama Franco Zuculini che esce tra gli applausi del pubblico che lo ha eletto a nuovo beniamino; entra Fossati che si piazza davanti alla linea dei tre difensori con il conseguente spostamento di Bruno Z. Gattuso replica facendo uscire Di Tacchio per Zammarini. Siligardi ha un problema e chiede il cambio: Pecchia lo sostituisce con Zaccagni. Bessa avanza il proprio raggio d’azione in supporto a Pazzini, che a sua volta lascia il campo a Ganz. Il Verona nel secondo tempo si mette a 4-4-2 pensando con maestria a gestire il vantaggio e senza scoprirsi inutilmente. Il Pisa fa più possesso, ma conferma tutta la propria cronica sterilità quando è chiamato ad offendere. Gattuso si gioca allora la carta del fantasista Varela che entra per Gatto, ma è ancora il Verona   a farsi vivo al 36′ con Romulo che crossa dalla destra per Ganz che gira di testa a rete ma è bravo Ujkani ad alzare sopra la traversa.  La gara sembra in pieno controllo ma un minuto dopo arriva la beffa: Tabanelli stacca di testa su Boldor e mette in rete un cross dalla sinistra di Longhi. Il Verona colpito a freddo non ci sta e reagisce con rabbia alla ricerca del vantaggio che meriterebbe ampiamente. La partita s’incattivisce e le ire del pubblico dei gialloblù in campo esplodono quando il mediocre Rapuano non concede un rigore solare per atterramento di Zaccagni ad opera di Mannini. Le immagini mostrano il capitano del Pisa franare sul giovane centrocampista gialloblù. Proteste veementi dei giocatori, ma l’arbitro è irremovibile e non torna su una decisione che appare francamente incomprensibile. Il fischietto di Rimini sancisce la fine delle ostilità dopo quattro minuti di recupero. Il tapiro di peggiore in campo oggi è tutto suo.

A fine gara in sala stampa è salito il presidente Setti. Il massimo dirigente gialloblù non ha nascosto la propria amarezza per come sono andate le cose: “Non sono un tipo che ama parlare molto, ma oggi è doveroso farlo. Servono più attenzione e personalità da parte degli arbitri. La squadra ha fatto una buona partita e meritava di vincere contro un avversario che mai ha tirato in porta. Noi vogliamo fortemente la serie A. Pecchia è bravo, e lavora con grande serietà e professionalità ventiquattro ore al giorno. Io continuo a essere fiducioso. Sono convinto che alla fine la spunteremo”.

 TABELLINO:

HELLAS VERONA-PISA 1-1

Marcatore: 24′ pt Siligardi, 38′ st Tabanelli.

HELLAS VERONA (3-5-2): Nicolas; Pisano, Caracciolo, Boldor; Romulo, Bessa, Zuculini B., Zuculini F. (dal 10′ st Fossati), Souprayen; Pazzini (dal 32′ st Ganz), Siligardi (dal 24′ st Zaccagni).
A disposizione: Coppola, Bianchetti, Troianiello, Luppi, Fares, Cappelluzzo.
All.: Pecchia.

PISA (4-3-3): Ujkani; Birindelli (dal 1′ st Peralta), Lisuzzo, Del Fabro, Longhi; Tabanelli, Di Tacchio (dal 14′ st Zammarini), Lazzari; Mannini, Gatto (dal 33′ st Lores), Masucci.
A disposizione: Cardelli, Verna, Cani, Angiulli, Zonta, Milanovic.
All.: Gattuso.

Arbitro: sig. Antonio Rapuano (sez. Aia Rimini).
Assistenti: sigg. Daniele Bindoni (sez. Aia Venezia) e Marco Zappatore (sez. Aia Taranto).

NOTE. Ammoniti: Boldor, Lisuzzo, Zuculini F., Di Tacchio, Mannini, Zuculini B., Longhi, Bessa. Spettatori: 15.976 (paganti: 5778; abbonati: 10.198).

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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