Verona-Foggia 2-1. Buona la prima

Procedono bene i lavori nel cantiere Hellas. Il primo impegno ufficiale della stagione ha detto bene. Tanta fatica, ma altrettanta determinazione hanno dato a Pecchia le risposte che cercava. Il tecnico di Formia ha sempre insistito sui valori del gruppo, sull’atteggiamento propositivo e sull’intensità. La squadra ieri sera lo ha ripagato sotto questo aspetto. Tutti si sono impegnati al massimo e hanno dato tutto ciò che avevano in un motore ancora in rodaggio, facendo vedere che questo Verona ha tanta voglia di far bene. Il Foggia di De Zerbi se l’è giocata ad armi pari, e a tratti ha messo in seria difficoltà i gialloblù.

Buona la partenza dell’Hellas: dopo quattro minuti, Pazzini, imbeccato da Fossati, metteva giù di petto e incrociava sul secondo palo. Pareva fatta, ma la palla si stampava sul montante interno. Peccato, avrebbe meritato il gol.  Quando Letizia metteva dentro il pallone del vantaggio pugliese si riaffacciavano tristi presagi. La squadra di Pecchia era brava a non perdere la testa. Riordinate le idee, premeva e dopo un paio di buone occasioni dell’ottimo Luppi trovava la via del pari. Pazzini svettava da calcio d’angolo e in sospensione girava di testa per l’accorrente Luppi che metteva dentro: 1-1 e tutti negli spogliatoi a rifiatare.

Nella ripresa il Verona pigiava sul l’acceleratore alla ricerca del gol della qualificazione. Era invece il Foggia da avere la palla buona, sfruttando un’incredibile amnesia della difesa gialloblù. Agnelli tutto solo in area porgeva a Sarno che calciava su Nicolas in disperata uscita. Scampato il pericolo, il Verona tornava a spingere a testa bassa. Pecchia mandava in campo Ganz al posto di Siligardi. Era la svolta. Al 77′, un lungo spiovente dalla destra di Rómulo tagliava in due la retroguardia rossonera. Ganz era lesto a impattare di testa sotto la traversa. Gol da bomber di razza. Il Foggia non ci stava. De Zerbi inseriva un’altra punta nel tentativo di acciuffare il pareggio. A due minuti dal termine Angelo batteva a rete, ma Nicolas era ancora una volta bravo ad opporsi. La partita finiva lì. L’Hellas inizia col piglio giusto. La squadra assorbe i dettami del suo allenatore. Si è vista voglia e intensità. Non si poteva onestamente chiedere di più. Dalla cintola in su questo Verona ha un potenziale come pochi in categoria. A centrocampo, Greco e Viviani non sono ancora al top, ma possono solo crescere. Bene gli esterni: Rómulo e Pisano sono un lusso per la serie B. Molto da rivedere rimane invece nella linea difensiva, ahimè annoso problema, apparsa un po’ titubante e imbambolata quando presa in velocità verticale. Mancano ancora venti giorni alla chiusura del mercato. Un tassello difensivo arriverà di sicuro. Poi la rosa a disposizione di Pecchia sarà completa. Intanto va bene così.

HELLAS VERONA-FOGGIA 2-1

Marcatori: 20′ pt Letizia, 40′ pt Luppi, 33′ st Ganz.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Romulo, Bianchetti, Helander, Pisano; Fossati (dal 26′ st Zuculini), Viviani, Greco; Siligardi (dal 17′ st Ganz), Pazzini, Luppi (dal 45′ st Fares).

A disposizione: Coppola, Badan, Checchin, Torregrossa, Zaccagni, Gomez Taleb, Cappelluzzo, Valoti, Riccardi.
All.: Pecchia.

FOGGIA (4-3-3): Guarna; Angelo, Martinelli, Empereur, Tito; Agnelli, Agazzi (dal 36′ st Arcidiacono), Riverola (dal 16′ st Gerbo); Chiricò, Letizia (dal 23′ st Viola), Sarno .

A disposizione: Tarolli, Loiacono, Sicurella, Quinto, Lodesani, Padovan, Coletti.
All.: De Zerbi.

Arbitro: Aureliano di Bologna.

Assistenti: Bottegoni di Terni e Chiocchi di Foligno.
NOTE. Ammoniti: Pisano, Tito, Luppi. Spettatori: 5.972.

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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