Alla ricerca delle origini del calcio

E’ consuetudine riportare come data di origine del calcio che conosciamo il 26 ottobre 1863 quando a Londra si riunirono i rappresentanti di alcune squadre sorte nell’area londinese. Precisamente undici dirigenti di club e scuole londinesi, ( Kilburn, Barnes, War Office, Crusaders, Forest, Percival House, Crystal Palace, Blackheath, Kensington School, Surbiton, Blackheath School) riuniti nella Free Mason’s Tavern (la Taverna dei framassoni o meglio dei liberi muratori) sulla Great Queen Street, che avevano all’ordine del giorno la valutazione della proposta avanzata da Mr. Morley del Barnes di riunirsi in un’associazione. All’unanimità, dietro stesura di un verbale, diedero vita alla Football Association (FA) che aveva l’obiettivo di stabilire delle regole comuni per tutti, così da potersi sfidare sullo stesso gioco. L’aspetto più importante di quella data fu proprio la nascita della FA che sancì il desiderio di tutti di confrontarsi sulla base di regole certe e condivise.

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Mr Arthur Pember 1° Presidente della Football Association (FA)

Non si può però considerare quella come la data della nascita del calcio, almeno come lo conosciamo oggi. La parte del leone infatti la fecero i rappresentanti del distretto londinese di Blackheath più vicini al “rugby” che al calcio. Se si vanno a leggere alcuni degli articoli risulta chiara questa supremazia, specie sull’uso delle mani, che per il rugby in futuro resterà un dogma intoccabile. Eccone un estratto: “un giocatore può essere colpito nelle gambe al di sotto del ginocchio mentre corre con la palla. E’ concesso al giocatore di correre con la palla nelle mani se egli ha fatto una presa  valida o se afferra la palla al primo balzo. Non è permesso lo sgambetto se non al giocatore che corre con la palla. Un giocatore può essere trattenuto mentre corre con la palla.”

Ebenezer Cobb Morley
Mr. Ebenezer Cobb Morley, segretario della Football Association (FA),

E’ difficile vedere in queste regole i caratteri distintivi del calcio.
Dopo quella riunione, alcuni di fatto non ne vollero sapere, come Cambridge per esempio, tanto che si rese necessaria un nuovo incontro a meno di un mese dal primo. Il 24 novembre, Mr Morley, del Barnes, nominato segretario della FA, dichiarò apertamente che bisognava abolire la carica sull’uomo se si voleva davvero dare un carattere sportivo al gioco. L’opposizione più forte veniva da Mr. Campbell dei Blackheath che al contrario sosteneva che la carica all’uomo rappresentava l’essenza del gioco e toglierla avrebbe significato far perdere al gioco ogni parvenza di coraggio e di decisione. Questa volta però, i sostenitori di questo tipo di gioco non ebbero la meglio, anzi, in una successiva riunione, comprendendo che il loro punto di vista non avrebbe avuto alcuna speranza di imporsi, decisero di uscire dall’associazione. Era martedì 8 Dicembre 1863, data che non viene quasi mai ricordata, ma fu allora che davvero si sancì la divisione tra il gioco che conosciamo come il calcio e il rugby. Basta leggere due articoli del nuovo regolamento, pubblicato poco dopo  in “Bell’s Life” il foglio sportivo più autorevole del tempo per capirlo.
Eccoli: “Nessun giocatore può correre con la palla in mano”,
“Non sono concessi né la carica, né lo sgambetto e nessun giocatore può fare uso delle mani per trattenere o spingere l’avversario”.

Quel martedì 8 dicembre 1863 il calcio era davvero nato!

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