Sono passati cinque anni da quel 19 giugno del 2011, quando all’Arechi Salernitana e Verona si giocarono la salita dagli inferi nella partita di ritorno del play off con in palio la promozione in serie B. Vinsero i granata 1-0, ma a festeggiare fu il Verona di Mandorlini e del presidente Martinelli, grazie al 2-0 ottenuto nel match di andata al Bentegodi. Quella partita segnò per il Verona la liberazione dall’incubo della serie C. Per la Salernitana si rivelò un disastro: la mancata promozione portò addirittura al fallimento del club. Fu una giornata ad alta tensione: “Benvenuti all’inferno” recitava la striscione esposto dagli ultras di casa. E inferno fu. Quel giorno successe di tutto, in campo e fuori. Mandorlini divenne bersaglio di una vergognosa caccia all’uomo e negli spogliatoi persino i giornalisti veronesi furono fatti oggetto di aggressione. Nelle strade adiacenti allo stadio si scatenò la guerriglia urbana. Si superò ogni limite di decenza.

Il Verona torna sul luogo del delitto dopo cinque anni. Il calendario ha voluto che le due squadre venissero a confronto già alla seconda giornata di campionato. A Salerno non l’hanno mai mandata giù, anzi. Per tutta la settimana abbiamo letto dichiarazioni roboanti, che tanto sanno di retorica e pomposa chiamata alle armi. Speriamo si rimanga nei confini delle parole. Il Verona di Pecchia è una squadra forte: ha un organico di prim’ordine, qualità e un’identità di gioco ritrovata all’alba di una notte durata un anno. A Salerno conterà però molto la forza mentale. Tradotto: serviranno piedi buoni e spalle grosse corroborate dai famosi attributi, meno nobili, certo, ma sempre utili in casi come questi. L’Hellas troverà un ambiente a dir poco ostile, surriscaldato da rancori montati per cinque lunghi anni:“L’Arechi sarà una bolgia” hanno promesso. Pecchia lo sa, e con molta schiettezza ha detto che i suoi ragazzi non si faranno condizionare e daranno le giuste risposte, mantenendo l’aplomb di chi è consapevole delle proprie forze. Buon segno. Il gruppo è atteso da un test caratteriale molto probante, il primo della stagione. Se sarà bravo a superare anche questo tipo di esame, manderà dopo appena due giornate un chiaro messaggio a tutto il campionato. Questa è, a nostro parere, la chiave di lettura della sfida di stasera.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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