Il Verona è troppo forte anche per il coraggioso Spezia di Di Carlo e sul tappeto verde del Picco cala addirittura il poker. Sa far tutto questa squadra: ama agire di fioretto quando ne conviene, ma quando il clima si fa da battaglia, ed oggi lo è stato, non esita ad ingaggiare la spada. L’Hellas lotta, soffre il giusto, e colpisce con il classico cinismo di cui solo le grandi squadre possono fregiarsi. Quella di oggi a La Spezia è una straordinaria dimostrazione  di forza, una vittoria sonante che ha un enorme peso specifico sul futuro della stagione, perché ottenuta contro una squadra di valore che soprattutto nel fortino amico, è avversario tosto e insidioso per chiunque.  Il messaggio è chiaro: il Verona è sempre più il signore indiscusso di questo campionato. Ha qualità, forza, e mentalità vincente. Di meglio non si può onestamente chiedere. Allo Spezia rimane il coraggio. Ma contro un Verona così non basta.

LA PARTITA – Inizia dalle secchiate di Giove Pluvio a La Spezia il ciclo terribile che riserva al Verona incroci pericolosi con Novara, Cittadella, Perugia, e Bari, fino al derby contro il Vicenza in programma il 10 dicembre al Menti. Un mese in cui la prima della classe è attesa a dare conferme sul proprio rango a cominciare dalla sfida di oggi al Picco. Pecchia piazza Cherubin al centro della difesa al posto dello squalificato Bianchetti. Centrocampo a tre dove Fossati mette il proprio dinamismo al sevizio dei piedi vellutati di Bessa e dell’incursore Romulo. In avanti Pazzini è smanioso di tornare al gol; al suo fianco i pretoriani di giornata sono Siligardi e Luppi. I padroni di casa, un solo punto nelle ultime due partite, devono risollevarsi dopo la caduta di Benevento. 4-3-3 anche per Di Carlo, che è costretto a rinunciare all’infortunato Pulzetti e allo squalificato Nenè ( il mach di pugilato ingaggiato sul ring di Benevento costa tre giornate). Il tecnico spezzino affida le chiavi dell’attacco al Dialbo Granoche; per lui un’occasione ghiotta per mostrare di potere meritare una maglia da titolare. Folta, colorita, e chiassosa la rappresentanza di tifosi gialloblù al seguito.

Lo Spezia non aspetta il Verona ma opta per l’aggressione imponendo alte frequenze. Che non sarà una passeggiata lo si evince sin dall’inizio dal primo minuto quando un rasoterra di Granoche che semina il panico nell’area piccola di Nicolas. Pronta risposta del Verona,  con un contropiede di Siligardi che ruba palla sulla trequarti e serve Luppi che a tu per tu con Chichizzola mette in mezzo per l’accorrente Romulo, ma il brasiliano non arriva d’un soffio all’appuntamento. Peccato. Non c’è  un attimo di pausa e lo Spezia si fa di nuovo minaccioso: sul cross di De Col, è bravo Souprayen ad anticipare Baez in scivolata in area. La gara è maschia, di stampo britannico oseremmo dire, visto le condizioni del meteo. Bessa colpito in uno scontro aereo da Valentini, rimane a terra. Per fortuna non sembra nulla di grave. Un paio di minuti ed è il ruvido Datkovic ad usare le maniere forti su Pazzini a palla lontana. Il Verona passa al 16′, quando su una bella manovra dei gialloblù Bessa mette al centro, sulla respinta della difesa Fossati ci mette il piattone che complice una deviazione di Valentini s’insacca alle spalle di Chichizzola. Il gol manda in confusione i padroni di casa, e dà respiro al Verona che può distendersi ed esprimere un calcio arioso con giocate da applausi. Poi quando la partita sembra aver preso la piega giusta, ecco il fattaccio. Al 27′ Pisano commette una grossa ingenuità, che libera Piu in aera solo davanti a Nicolas. il portiere gialloblù lo stende: rigore e giallo per il portiere del Verona. Granoche trasforma dal dischetto, tra l’esultanza e le proteste del pubblico di casa inferocito che vorrebbe il rosso.  Tuttavia la decisione di Pinzani è in pieno rispetto delle nuove disposizioni del regolamento, che per il portiere  non prevede più in questi casi il rosso diretto. da doppia sanzione. Guai però ad adagiarsi con questo Verona: i gialloblù tornano in vantaggio al 32′ quando su un cross potente di Siligardi dalla destra, Pazzini si avventa sulla sfera che carambola su Datkovic e finisce in rete. Lo Spezia non demorde e preme con determinazione costringendo il Verona a contenere: al 36′ Piu fa partire una forte conclusione di destro su cui è bravo Nicolas a distendersi in tuffo e deviare in angolo. I padroni dicasi vanno vicini al pareggio al 42′ quando da angolo Sciaudone in area calcia di potenza, ma sulla deviazione che lascia il pallone in area, Nicolas in uscita anticipa Valentini. il Verona avrebbe una buona chance proprio al termine dei quattro minuti di recupero, ma la punizione dal limite di Pazzini si spegne sulla barriera. Sotto il diluvio Pinzani manda tutti a rifocillarsi negli spogliatoi, al termine di un primo tempo da battaglia e ricco di emozioni. Il tè caldo è oggi d’obbligo per i fradici ventidue contendenti in campo.

La ripresa si apre con lo Spezia che preme, sebbene l’intensità non sia più quella frenetica del primo tempo. Il Verona è attento nella fase di contenimento. Al 55′ Migliore su azione personale fa partire da sinistra un tiro cross che Nicolas respinge con i pugni. Pronta la risposta del Verona un minuto dopo, quando un bel contropiede avviato da Siligardi mette Romulo in condizione di battere a rete, ma è molto bravo Chichizzola a deviare in angolo. E’ un raccomandata d’avviso, perché al quarto d’ora il Verona sgancia il macigno : azione da futbòl bailado dell’Hellas: la palla arriva a Fossati che dal limite indirizza di interno destro all’incrocio, dove Chichizzola non può nemmeno sperare di arrivare. Pecchia pensa a gestire il risultato e richiama Siligardi per inserire Zuculini, più propenso a compiti di copertura. Al 70′ esce Luppi, ottima la sua prova, per Fares. Il terzo gol è  stata una mazzata per lo Spezia, che appare comprensibilmente sfiduciato e paga un palese calo fisico. A dieci dalla fine Zuculini si accascia sul terreno dolorante: purtroppo è costretto a  uscire in lacrime in barella. Pecchia lo sostituisce con Zaccagni. Lo Spezia rimane in dieci all’83 per il doppio giallo rimediato dal fabbro Datkovic. In pieno recupero il Verona cala il Poker, quando Romulo cavalca nella prateria e arrivato davanti a Chichizzola lo beffa con il classico colpo sotto. C’è ancora tempo per la seconda espulsione di giornata, che stavolta tocca a Fares. Finisce qui. Il Verona dà l’ennesima dimostrazione di forza e su un campo difficile annienta la resistenza di una squadra tosta e decisa a giocarsela. In classifica vola a quota trenta e impone la legge del più forte su questo campionato. Altro da dire non c’è.

TABELLINO:

SPEZIA-HELLAS VERONA 1-4

Marcatori: 16′ pt Fossati, 27′ pt Granoche (rig.), 31′ pt Pazzini, 16′ st Fossati, 44′ st Romulo.

SPEZIA (4-3-3): Chichizola; De Col, Datkovic, Valentini N., Migliore; Errasti (dal 25′ st Maggiore), Sciaudone, Vignali (dal 33′ st Okereke); Baez (dal 13′ st Mastinu), Granoche, Piu.
A disposizione: Valentini A., Ceccaroni, Deiola, Barbato, Galli, Cisotti.
All.: Di Carlo.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Pisano, Cherubin, Caracciolo, Souprayen; Romulo, Fossati, Bessa; Luppi (dal 27′ st Fares), Pazzini, Siligardi (dal 19′ st Zuculini; dal 36′ st Zaccagni).
A disposizione: Coppola, Troianiello, Ganz, Zuculini, Maresca, Cappelluzzo, Valoti.
All.: Pecchia.

Arbitro: Pinzani di Empoli.
Assistenti: Margani di Latina e Intagliata di Siracusa.

NOTE. Espulsi: al 38′ st Datkovic per somma di ammonizioni, Fares al 47′ st per entrata pericolosa. Ammoniti: Souprayen, Nicolas, Siligardi, Errasti, Pazzini. Spettatori: 7.205 (paganti: 1.475; abbonati: 5.730).

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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