19 punti in 8 partite. Con Stefano Pioli in panchina l’Inter continua a salire in classifica e nel rendimento. Contro la squadra più in forma del campionato, il Chievo ha fatto quello che ha potuto. Ha interpretato un gara gagliarda e accorta. La truppa di Maran si è addirittura trovata in vantaggio grazie al suo Highlander Sergio Pellissier, Sorrentino l’ha tenuta in piedi, ma poi nella ripresa di fronte all’incessante pressione dei padroni di casa, ha finito per subire prima il pareggio di Icardi per poi capitolare nel finale sotto i colpi di Perisic e Eder. Il risultato premia un Inter che con il nuovo allenatore ha imparato a correre e trovato un’identità. Il Chievo esce battuto, ma a testa alta dal confronto del Meazza. La scioccante batosta subita domenica scorsa dall’Atalanta è ormai alle spalle. La squadra ha ritrovato gambe e carattere. Ora però, dopo tre sconfitte consecutive, bisogna tornare a fare punti.

LA PARTITA – La prima mezz’ora è un monologo della squadra di Pioli che sembra indemoniata e attacca a testa bassa, schiacciando il Chievo nella propria metà campo e creando pericoli a ripetizione. Kondogbia appare come rivitalizzato dalla presenza al suo fianco di Gagliardini, all’esordio a San Siro con la nuova maglia. Il Chievo è tutto rintanato nella propria metà campo e non trova modo di uscire facilitando così il compito ai nerazzurri che riescono ad arrivare dalle parti di Sorrentino con disarmante facilità. La prima grande occasione da gol è all’11’: Ansaldi va via sulla sinistra e trova puntuale Icardi, ma il suo colpo di testa si spegne a pochi centimetri dal palo. E’ solo l’inizio, perché la partita ora diventa un vero e proprio assedio. Joao Mario, due volte Gagliardini (vicinissimo al gol con un destro dal limite parato da Sorrentino), Ansaldi, ovviamente Icardi in almeno tre circostanze e poi Candreva da qualsiasi posizione: nei primi 28 minuti sono 11 i tiri verso la porta dei nerazzurri. Il gol è certamente nell’aria, ma come spesso accade se si conclude tanto e si realizza nulla a passare in vantaggio alla fine sono gli avversari, in questo caso il Chievo. Merito di quella vecchia volpe di Sergio Pellissier, che sugli sviluppi di un angolo anticipa D’Ambrosio e mette a segno il suo gol numero 103 in Serie A, quarto nelle ultime 5 partite. Colpiti dal vantaggio del Chievo, arrivato peraltro al primo tiro in porta subito, i nerazzurri si riversano immediatamente in avanti e negli ultimi 10 minuti del primo tempo costruiscono altre 4 palle gol, senza però riuscire a infilare Sorrentino. Alla fine dei primi 45 minuti sono 16 in totale le conclusioni dell’Inter, delle quali però solo 6 nello specchio della porta del Chievo.

La ripresa inizia con la stessa arrembante Inter, sempre in avanti a testa bassa, e un Chievo senza Birsa sostituito da Izco con il compito di arginare le folate interiste sulle fasce. Pellissier spaventa subito Handanovic, ma poi il copione del primo tempo si ripete puntuale. E dalle parti di Sorrentino cominciano a piovere occasioni da gol. Candreva trova per l’ennesima volta la fascia destra (alla fine saranno 20 i suoi cross totali), mette in mezzo e questa volta lo stacco di Perisic sembra quello buono: niente da fare, conclusione centrale e Sorrentino respinge con i pugni. La porta del Chievo sembra evidentemente stregata, ma l’Inter insiste e al 69′ sfonda: cross di Candreva, zampata letale di Icardi. Subito il pari il Chievo perde sicurezza e vacilla. Icardi, Perisic e ancora Icardi vanno di nuovo vicini al gol. Il Chievo non esce più dal fortino. A cinque minuti dalla fine Izco perde banalmente palla, Icardi serve Perisic che entrato in aera trafigge Sorrentino, questa volta non impeccabile. E’ la resa dei ragazzi di Maran che finiscono in apnea.  In pieno recupero, un altro errore in alleggerimento di Gobbi, consegna a Eder la palla del 3-1 finale con una botta dal limite. Finisce così tra gli applausi del popolo interista che ha ritrovato la sua squadra contro un Chievo, che ha a avuto il merito di renderle la vita molto difficile.

Così a fine gara Rolando Maran:“C’è da lavorare, un momento un po’ particolare per noi. Stasera è una sconfitta diversa rispetto a quella contro l’Atalanta. Peccato, potevamo fare meglio. Abbiamo trovato di fronte una squadra, come l’Inter, molto forte. Una squadra completamente diversa rispetto all’andata. Hanno messo fisico e ritmo. Noi siamo stati bravi a tenere, ma poi abbiamo ceduto. Ora facciamo fatica, ma dobbiamo subito reagire”.

TABELLINO:

INTER-CHIEVO 3-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: 34′ pt Pellissier (C); 24′ Icardi (I), 40′ Perisic (I), 48′ st Eder (I)
INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi (15’st Eder); Gagliardini, Kondogbia; Candreva (37’st Palacio), Joao Mario (25’st Banega), Perisic; Icardi. (Carrizo, Berni, Andreolli, Nagatomo, Santon, Biabiany, Gnoukouri, Miangue, Gabigol). All. Pioli.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey (15’st Spolli), Dainelli, Gamberini, Gobbi; Castro (28’st De Guzman), Radovanovic, Bastien; Birsa (1’st Izco); Meggiorini, Pellissier. (Bressan, Confente, Cesar, Depaoli, Kiyine, Inglese, Floro Flores). All. Maran.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.
NOTE: serata fredda, terreno in discrete condizioni, spettatori 30.000. Ammoniti: Birsa e Radovanovic. Angoli: 12-2 per l’Inter. Recupero: 2′; 3′

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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