Vogliamo chiamarla crisi? Sinceramente non troviamo altri termini per descrivere il momento difficile che sta vivendo il Chievo, che con il KO di ieri ha infilato la quinta  sconfitta consecutiva in altrettante gare ufficiali (quattro in campionato e una in Coppa Italia). Quella che fino a poco tempo fa era un difesa quasi imperforabile, mostra ora preoccupanti segni di cedimento: tredici gol subiti nelle ultime quattro partite sono troppi. Se aggiungiamo che quasi la metà delle trenta reti sin qui incassate in tutto il campionato sono arrivate in queste ultime quattro gare, appare evidente come qualcosa si sia inceppato nella macchina di Maran.

Eppure almeno nel primo tempo, la squadra di Maran ha messo in campo l’atteggiamento giusto: compattezza e pressing ad alto ritmo impedivano alla Fiorentina di esprimere il suo calcio fatto di possesso e giro palla. Purtroppo al 18′ un errore in disimpegno (ne fa troppi il Chievo quest’anno) di Dainelli, consentiva a Tello d’involarsi verso la porta clivense e battere Sorrentino. Il Chievo non si perdeva d’animo e riprendeva a premere con coraggio andando ripetutamente vicino al pareggio che avrebbe meglio fotografato quanto espresso dal campo. Viola più pragmatici che belli.

La ripresa durava appena cinque minuti: prima Sorrentino si salvava su Babacar, poi Cacciatore stendeva in area Chiesa: Maresca fischiava il rigore che Babacar trasformava. Non avendo più nulla da dire, la partita finiva praticamente qui. In vantaggio d due reti, la Fiorentina poteva gestire il risultato senza particolari problemi contro un Chievo spuntato che mai riusciva a rendersi pericoloso. Allo scadere c’era gloria anche per il gioiellino Federico Chiesa il cui diagonale infilava Sorrentino. Punizione forse fin troppo severa, ma vittoria viola frutto di una superiorità indiscutibile. Per il Chievo una serata all’insegna dell’amarezza. La classifica non desta preoccupazioni, ma ci auguriamo di  rivedere per tutti ii novanta minuti la squadra che ieri sera ha messo alle corde la Fiorentina solo per un tempo. Con quell’approccio, i risultati prima o poi torneranno ad arrivare. Magari già da sabato prossimo a Roma contro la Lazio.

Così Rolando Maran a fine gara: “Difficile spiegare una sconfitta come questa perché abbiamo giocato come dovevamo ed abbiamo preso gol su due episodi. Il gol finale poi è arrivato in un momento nel quale ancora stavamo attaccando per provare a ribaltare la sfida. Ci sono partite e partite nonostante il risultato, questa ci dice che siamo più forti. Davanti siamo un po’ corti, dobbiamo gestire la rosa e questi numeri, mi auguro che chi è qui ci rimanga”.

TABELLINO:

CHIEVO-FIORENTINA 0-3

Marcatori: 18′ Tello (F), 51′ rig. Babacar (F), 94′ Chiesa (F).

A.C. ChievoVerona: Sorrentino, Cacciatore, Dainelli, Cesar, Gobbi (82′ Izco), Castro, De Guzman, Bastien (73′ Hetemaj), Birsa, Meggiorini, Pellissier (54′ Inglese).
A disposizione: Seculin, Bressan, Gamberini, Sardo, Izco, Depaoli, Kiyine, Hetemaj, Inglese, Vignato.
Allenatore: Rolando Maran.

A.C.F. Fiorentina: Tatarusanu, Sanchez, Rodriguez (82′ Tomovic), Astori, Vecino, Badelj, Borja Valero, Tello (46′ Olivera), Chiesa, Bernardeschi (68′ Cristoforo), Babacar.
A disposizione: Satalino, Sportiello, De Maio, Tomovic, Milic, Salcedo, Diks, Olivera, Toledo, Cristoforo, Hagi, Ilicic.
Allenatore: Paulo Sousa.

Arbitro: Sig. Fabio Maresca di Napoli.

Note: ammoniti Birsa (C), Sanchez (F), Gobbi (C).

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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