E’ finita in un pareggio la battaglia ingaggiata al Bentegodi da Verona e Benevento. Gara tutta in salita per la squadra di Pecchia che ha dovuto inseguire e agguantare per ben due volte i campani giunti al Bentegodi a vendere cara la pelle. Il pressing e la velocità della formazione di Baroni hanno creato parecchi grattacapi all’Hellas che ha a lungo faticato, ruminato calcio, ma ha lottato rimanendo comunque aggrappato al match con il grande merito di non mollare, crederci e trovare alla fine un pareggio su rigore di Romulo che sa di bicchiere mezzo pieno. Se qualcuno aveva dei dubbi sul temperamento di questa squadra, stasera è stato servito: il Verona, pur faticando e soffrendo contro la miglior formazione vista quest’anno al Bentegodi, ha dato prova di grande carattere. Buon segno per il futuro.

LA PARTITA – Pioggia e terreno viscido per l’incontro di cartello del Bentegodi che vede la capolista Verona ospitare il Benevento, quarto in classifica e sorpresa di questo campionato a cinque lunghezze. All’andata i gialloblù in dieci per l’espulsione di Caracciolo, nonostante una buona prova rimediarono la prima sconfitta della stagione. Pecchia ritrova Caracciolo in difesa e conferma gli interpreti del 4-2-3-1 collaudato domenica scorsa contro la Salernitana: la coppia di mediani composta da Bruno Zululini e Marco Fossati agisce a copertura del trio Romulo, Bessa, e Luppi, quali incursori a supporto di bomber Pazzini. Speculare il modulo di Marco Baroni, con Ceravolo prima punta supportato da Cissè, Falco e il gioiellino Ciciretti. In mediana Chibsah e il neo acquisto Viola che sostituisce lo squalificato Del Pinto. Dirige il signor Abissodi Palermo.

Inizio di studio ma, come promesso da Baroni alla vigilia, il Benevento arriva al Bentegodi deciso a giocarsela mostrandosi subito pimpante e aggressivo. Il Verona, che stenta un po’ a trovare le giuste distanze, si fa vivo al 7′ quando Pazzini si avvita e batte in giravolta una pennellata di Luppi. Palla alta sopra la traversa. Passano tre minuti e i campani passano in vantaggio con Cissè che, complice la staticità dei difensori gialloblù, trafigge di destro Nicolas sul primo palo. Inizio tutto in salita per il  Verona. La squadra di Pecchia, spinta dall’incitamento del sul pubblico, prova a reagire ma il Benevento non molla la presa e non arretra il proprio baricentro. Partita vivace fatta di rapidi capovolgimenti di fronte. Il Verona trova il pareggio al 20′ quando da una magistrale azione corale partita dai piedi di Bessa, Souprayen mette un radente in mezzo all’area corretto in rete da Luppi. Gol bellissimo. Sullo slancio i gialloblù potrebbero raddoppiare con Bessa, ma il suo pallonetto a tu per tu con Cragno finisce di poco alto. Il pubblico ci crede e spinge l’Hellas che con il pareggio ha ritrovato fiducia e vigore. Si va avanti senza un attimo di pausa: ritmi alti e squadre votate ad offendere. Sembra di stare dalla parti di Albione…Il Benevento non arretra di un millimetro e al 27′ si riporta avanti: su un calcio di punizione dalla destra, la difesa gialloblù si fa cogliere ancora una volta impreparata, dalle retrovie spunta liberissimo Lucioni che mette dentro in spaccata. Cose purtroppo già viste quest’anno (ogni riferimento a Cittadella è fortemente voluto). Il Verona questa volta sembra accusare il colpo e mostra  di soffrire il pressing asfissiante dei sanniti. La squadra non decolla, affiorano nervosismo  e qualche imprecisione di troppo. Bene o male il finale di tempo è tutto gialloblù. Al 39′ su azione imbastita da Souprayen, Bessa batte di destro ma la palla sfiora il palo alla destra di Cragno. La chance buona ce l’avrebbe il terzino francese al 41′, peccato gli capiti sul destro, non certo il suo piede. Pallone alle stelle. Ci prova con orgoglio il Verona: questa volta è Romulo a sparare alto al termine di una percussione tambureggiante. E’ l’ultimo sussulto.  Abisso manda tutti negli spogliatoi.

Niente cambi per la ripresa. Non cambia nemmeno l’inerzia della gara che vede il Verona intento a trovare geometria, e il Benevento bravo in pressione ad impedirglielo e sempre rapido in fase di ripartenza. Al 10′ da una mischia in area campana, Romulo tocca per Luppi che defilato calcia sull’esterno della rete. Fatica da matti la squadra di Pecchia ma riesce comunque a rendersi ancora pericolosa con Bessa, la cui conclusione dalla sinistra è deviata quanto basta per svanire di poco sul fondo. Al 20′ Pecchia opera il primo cambio inserendo Siligardi per Luppi nel tentativo di dare maggior incisività al reparto offensivo. Al 27′ in un momento ad alta tensione, l’arbitro mostra il giallo a Cissè per un fallo su Bessa. L’attaccante della Guinea protesta e Abisso lo caccia. Benevento in dieci per l’ultimo quarto d’ora di gara.  Baroni s’infuria e l’arbitro lo invita a lasciare il campo. Abisso, in palese confusione, ristabilisce la parità cinque minuti dopo mostrando il rosso a Pazzini per un  contrasto di gioco con il portiere Cragno. Decisione francamente incomprensibile. Al 35′ Souprayen gira di testa a lato un bel cross dalla destra di Pisano. Pecchia  si gioca la carta Gomez per Fossati. Juanito agisce ora da prima punta affiancato da Siligardi. All in di Pecchia che spedisce nella mischia Cappelluzzo al posto di Pisano. Gli sforzi del Verona sono premiati al 43′ quando Venuti aggancia in area Souprayen e lo stende: rigore netto che Romulo trasforma con freddezza. Il Verona non si accontenta, fiuta la preda e attacca alla ricerca dell’intera posta: in pieno recupero una conclusione di Cappelluzzo servito da Romulo è bloccata a terra da Cragno. E’ poi lo stesso italo-brasiliano a calciare alto dopo azione insistita sulla sinistra. E’ l’ultimo acuto di una partita che ha regalato mille emozioni.

Così Fabio Pecchia nel dopo partita: “gran bella partita. Grande reazione da parte della squadra. Sono arrabbiato. Non ho mai voluto parlare degli arbitri. Il Verona però merita più rispetto. La cosa che contesto di più è il tempo di recupero. Su tutte le altre valutazioni ognuno la può vedere alla sua maniera, ma con qualche minuto in più avremmo anche potuto vincerla questa partita. Ora perderemo per squalifica Pazzini. Abbiamo tirato ventiquattro volte in porta, subendo le loro ripartenze. Abbiamo commesso degli errori ma abbiamo gestito bene la gara e gli spazi. La zona sinistra era quella dove dovevamo sfondare. Il Benevento non ci ha concesso profondità, costringendoci ad agire spalle alla porta”. 

TABELLINO:

HELLAS VERONA-BENEVENTO 2-2

Marcatori: 11′ pt Cissè, 20′ pt Luppi, 27′ pt Lucioni, 45′ st Romulo (rig.).

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Pisano (dal 39′ st Cappelluzzo), Caracciolo, Bianchetti, Souprayen; Romulo, Fossati (dal 36′ st Gomez), Zuculini B.; Luppi (dal 21′ st Siligardi), Pazzini, Bessa.
A disposizione: Coppola, Boldor, Troianiello, Zuculini F., Zaccagni, Ferrari.
All.: Pecchia.

BENEVENTO (4-2-3-1): Cragno; Venuti, Camporese, Lucioni, Pezzi; Chibsah, Viola; Ciciretti (dal 42′ st Matera), Falco (dal 29′ st Melara), Cissè; Ceravolo.
A disposizione: Gori, Lopez, Pajac, Padella, Bagadur, Gyamfi, Donnarumma.
All.: Barone.

Arbitro: sig. Rosario Abisso (sez. Aia Palermo).
Assistenti: sigg. Matteo Bottegoni (sez. Aia Terni) e Giovanni Baccini (sez. Aia Conegliano).

NOTE. Espulsi: al 28′ st Cissè, al 33′ st Pazzini. Ammoniti: Fossati, Cissè, Pisano, Venuti, Siligardi. Spettatori: 13.457 (paganti: 3.259; abbonati: 10.198).

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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