Il Chievo illude,  ma alla fine cade sotto i colpi del Bologna. I felsinei venivano da quattro sconfitte di fila al Dallara. Il gol di Castro nel primo tempo, lasciava presagire che la serie nefasta proseguisse: ha finito invece per dare uno scossone alla squadra di Donadoni che nella ripresa ha cambiato marcia e calato addirittura il poker.

La svolta l’ha data l’ingresso di Di Francesco al posto di Krafth. Il ragazzo ha dato nuova linfa ed energia a una squadra in palese difficoltà. Prima Verdi  e poi Dzemail servito dal nuovo entrato hanno ribaltato la situazione. Il Chievo ha cercato di reagire, ma lo ha fatto senza la necessaria convinzione e incisivtà. Peggio, ha finito per esporsi e prestare il fianco concedendo praterie ai padroni di casa. Nel finale con la doppietta di Dzemail e la rete di Di Francesco (a suggello di un’ottima prova) è scesa notte fonda.  Rimane ben poco da salvare: finchè la partita è filata via su ritmi bassi e cadenze compassate, la squadra ha tenuto il campo e non ha mostrato crepe. Quando tuttavia il Bologna ha alzato i toni della contesa, si è sciolta come la neve di questi giorni sui monti.  Nessuno merita  a nostro avviso la sufficienza, a parte Castro autore della rete  dell’illusorio vantaggio clivense. Nella ripresa va detto che pure l’argentino è sparito nell’eclissi.

Maran potrà ora approfittare della sosta per ricaricare le batterie alla sua truppa. Da tempo gli si chiede che tipo  di stimoli e motivazoni possa mai avere una squadra già salva da tempo. Lui ha sempre replicato facendo leva sulla professionalità e la serietà dei suoi uomini. Da qui alla fine potrà magari dare più spazio a qualche giovane di belle speranze: su tutti il talento belga-marocchino Kiyine, un ragazzo che negli spezzoni in cui è stato impiegato ha già mostrato di saperci fare. Raggiungere e superare i 50 punti dello scorso anno, deve ora essere il primo obiettivo della squadra. A 38 punti a nove giornate dalla fine è fattibile. Alla ripresa al Bentegodì arriverà il Crotone, con cui c’è un conto in sospeso dalla gara di andata quando i giallobù della diga giocarono la peggior partita del girone d’andata. Quel giorno furono troppo brutti per essere veri. Qual miglior occasione per  cancellare il ricordo di quell’amaro pomeriggio e riprendere a navigare a vele spiegate…?

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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