IL VERONA TORNA A CASA.

I lavori all’antistadio ultimati entro fine agosto

Una delle maggiori critiche rivolte al cosiddetto calcio moderno è la mancanza di attenzione verso valori quali l’appartenenza e l’identità. Il Verona si muove in controtendenza e lavora a ritmo spedito per tornare ad allenarsi in quella che per trent’anni, dal 1979 al 2009, è stata la sua casa. Sulla gradinata in legno di quel campo intitolato alla memoria del grande Guido Tavellin, i tifosi si assiepavano per vedere da vicino e strappare un autografo a icone come Zigoni e Elkjaer. I pomeriggi all’antistadio hanno rappresentato per tanti anni un momento irrinunciabile per chiunque avesse un po’ di sangue gialloblù nelle vene. Su quell’erba spelacchiata Osvaldo Bagnoli costruì giorno dopo giorno il suo miracolo. Bei tempi. L’Hellas recupera così un pezzo della sua gloriosa storia con un investimento di 230mila euro a carico della società. I lavori di ristrutturazione del vecchio antistadio saranno ufficialmente ultimati a fine agosto con la posa di una tribuna da un centinaio di posti realizzata dallo sponsor Sec Ponteggi. Ottenute le necessarie autorizzazioni, i gialloblù torneranno finalmente a contatto con la passione della loro gente. Una bella notizia, attesa da tanto, troppo tempo.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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