Hellas: il coraggio delle idee

È finita con i giocatori sotto la curva. Buon segno, che non si vedeva da un po’. Il primo obiettivo era ritrovare il feeling con la tifoseria: visto com’è andata, diremmo che è stato centrato in pieno. La gente chiedeva le stesse cose che sin dal giorno del raduno Pecchia predica con insistenza: voglia e intensità. Le ha avute e ha apprezzato. Siamo solo ai primi vagiti, e ovviamente i lavori rimangono in corso, ma le indicazioni che sono arrivate dal campo ieri sera ci sembrano assolutamente positive. La squadra ha sofferto ma ha voluto fortemente la vittoria. Se l’è andata a prendere contro un avversario tosto e per niente in vena di regali.

Il fronte d’attacco è il reparto che ha convinto maggiormente. Pecchia ha molte frecce nell’arco: se pensiamo a chi ha in panchina, può disporre di varie soluzioni. Poche squadre in serie B possono godere di un simile patrimonio. L’Hellas ha costruito molto, ma altrettanto ha sciupato. Quando sottoporta saprà aggiustare la mira, potrebbe diventare micidiale. Pazzini si è dato da fare: il palo gli ha tolto la gioia del gol che avrebbe meritato. Luppi ha stupito per dinamismo e qualità. È andato in rete alla prima. Ha temperamento e gamba. Bell’acquisto davvero. Ganz è entrato e ha fatto subito centro. Oltre all’irriverenza, ha il fiuto e  le movenze del  bomber autentico, furbo e lesto sottoporta. Con Pazzini e Luppi potrebbe formare il trio delle meraviglie. Da rivedere il centrocampo: Viviani e Greco, un po’ imprecisi, si sono mossi molto ma non sono ancora sembrati nella condizione ideale. Arriverà anche quella. Bene Fossati, specie nel pressing. Anche in questa zona del campo Pecchia è ben coperto.  Zuculini non è venuto a Verona per fare il rincalzo. Verrà il suo momento. Tuttavia ci preme notare che un interditore nel ruolo di cacciatore di palloni a protezione della difesa  non sarebbe male. Bene anche gli esterni: Pisano e Rómulo non li abbiamo certo scoperti ieri sera. Sono giocatori da platee di rango. Note dolenti dalla difesa. Helander e Bianchetti si sono fatti sorprendere con troppa facilità dalle ficcanti penetrazioni pugliesi. Lo svedese è dato in partenza. Albertazzi, riportato al ruolo naturale di centrale, dovrebbe mostrare finalmente il suo vero volto. Non basta. Serve un rinforzo, meglio se d’esperienza. Uno tra Nicolò Cherubin e Guglielmo Stendardo potrebbe essere l’uomo giusto, vedremo se Fusco riuscirà a prenderlo.  Infine Nicolas, autore di una gran partita. In almeno un paio di circostanze é stato decisivo. Ha salvato il risultato. Abbiamo l’impressione che non farà rimpiangere Gollini, volato a parare sui prati di Albione.  Insomma, per essere la prima uscita ufficiale,  non potevamo chiedere di più. C’ancora molto da lavorare, ma almeno abbiamo avuto la conferma che lo si sta cercando di fare su un’idea di calcio chiara e precisa. Per ora basta questo.

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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