Che estate! Abbiamo ancora negli occhi i balzi tarantolati di Antonio Conte sulla panchina dell’Italia agli Europei, le notti insonni delle olimpiadi di Rio non sono ancora finite, ed è già ora di campionato. La nuova stagione della Serie A scatta oggi con i due anticipi Roma-Udinese e soprattutto Juventus-Fiorentina, un classico del nostro calcio.
Che campionato sarà? Ben nove su venti sono le sono le nuove panchine: questo è già motivo d’interesse e curiosità. Aggiungiamoci le tre neopromosse, con i due debuttanti Rastelli a Cagliari, Oddo a Pescara, e Nicola a Crotone (mezzo campionato due anni fa in A con il Livorno, concluso con tanto di licenziamento e retrocessione). Silvio Berlusconi lascia il Milan dopo trent’anni. Lo stesso aveva già fatto Massimo Moratti all’Inter. Un’era si chiude. A Milano sono sbarcati i cinesi. I Navigli diventano affluenti del Mekong. Un segno inequivocabile dei tempi che cambiano. Per quanto concerne il Milan, la confusa situazione a livello societario non ha permesso di agire attivamente sul mercato. In queste condizioni pare onestamente difficile che Montella riesca ad entrare nel salotto d’Europa. Più possibilità sembra avere l’Inter, che dopo un’estate schizofrenica, trascorsa tra i mal di pancia di Mancini e i capricci della signora Wanda Nara-in-Icardi, ha giubilato il tecnico jesino sostituendolo con Frank De Boer, uomo più in linea con il nuovo corso dagli occhi a mandorla.
Mah…detto così, diciamo che in fin dei conti Roma e Napoli, che ben escono dal mercato e ripartono con due bravi allenatori ben collaudati, sembrano essere ancora una volta le avversarie più accreditate per dare qualche fastidio alla Juventus, la regina incontrastata del nostro calcio. Madàma, protagonista di un mercato stellare, non ancora concluso, pare essere destinata a recitare il ruolo delle Mercedes sui circuiti della Formula Uno. Prima fila tutta per lei; le altre a battagliare per conquistarsi i gradini più bassi del podio. Partito a suon di milioni Pogba, per rinforzarsi i bianconeri non hanno certo badato a spese: sono arrivati giocatori di grande spessore come Pjanic, Dani Alves, Benatia, il giovane talento Pjaca, e soprattutto lui, El Pipita Higuaìn, vero colpo dell’estate. Sulla carta la squadra di Allegri sembra una grande del calcio europeo prestata a quello nostrano. Il primo obiettivo è la Champions, lo sanno anche i gradoni dello Stadium, ma conoscendo la mentalità che regna a Vinovo, la balena bianconera è ancora una volta pronta a fagocitare tutto ciò che incontrerà per i suoi mari, lasciando giusto le briciole ai pesci più piccoli.
Come negli ultimi anni dovremmo quindi assistere ad un campionato frazionato in diversi segmenti: il primo, riservato alla Juve per lo scudetto: il secondo, per i restanti due posti per la Champions: il terzo, per contendersi l’accesso a l’Europa League, e infine il quarto, per restare a galla e sopravvivere. Le sorprese: curiosità destano il nuovo Torino di Sinisa Mihajlovic e l’Atalanta di Giampiero Gasperini, ammirazione il Sassuolo di Di Francesco. Punti interrogativi giacciono sotto la Lanterna e sulla sponda biancoceleste del Tevere, dove Lotito è sempre più solo. Romanzo Palermo: Zamparini tratta la cessione con tal paesà italoamericano Frank Cascio. A vederlo sembra uno uscito da un film dei fratelli Cohen. Appuntamento alle prossime settimane per gli sviluppi del reality. Chiudiamo con il piccolo Chievo dei miracoli, reduce da una stagione esaltante. Difficile ripeterla. Campedelli non ha cambiato praticamente nulla. Giusto. Non ne vedevamo il motivo. Balotelli c’entra col Chievo come la Nutella con la braciola. Sogni di mezz’estate a parte, aver trattenuto Rolando Maran sembra essere il miglior acquisto possibile. In bocca al lupo a Giampiero Ventura, nuovo CT della Nazionale. Buon campionato a tutti.