Il Chievo di Maran è una squadra vera, l’Inter di De Boer una presunta tale. Il senso della serata è tutto qui. Al debutto stagionale davanti al proprio pubblico contro una nobile del nostro campionato, i gialloblù della diga hanno offerto una prestazione convincente meritandosi in pieno una vittoria di prestigio che dà entusiasmo e fiducia a tutto l’ambiente clivense.

Maran alla vigilia chiedeva voglia e fame, le ricette del suo Chievo dei miracoli: è stato ripagato in tutto per tutto. La sua squadra, schierata con il consueto pluricollaudato 4-3-1-2, è quella che tanto bene ha fatto lo scorso anno. Nulla è cambiato: corre, lotta, morde. Retroguardia attenta (bentornato Dainelli, 400 candeline in Serie A), centrocampo aggressivo e veloce a rilanciare l’azione, e due punte votate al sacrificio e sempre pronte a punzecchiare la difesa avversaria. A tutto ciò, aggiunge qualità: i due gol di Birsa sono due perle di rara bellezza. Dall’altra parte, l’Inter di De Boer ha messo in campo poche idee, per di più confuse, e mostrato una condizione atletica deficitaria. Squadra al rallentatore, macchinosa, prevedibile, senza un’identità. Le scelte dell’allenatore olandese non ci hanno convinto: i nerazzurri si sono schierati con un 3-5-2 che prevedeva Medel piazzato davanti alla difesa, e Banega più avanzato. L’argentino dovrebbe essere il faro del centrocampo interista; non lo ha mai acceso. Fuori posizione, non ha mai preso per mano la squadra, come ci sarebbe dovuto attendere. Domanda: ma non era stato acquistato per fare il regista? Nella ripresa è stato addirittura sostituito. Davanti,  Icardi (fresco di rinnovo, la sua Wanda alla fine ha strappato un buon adeguamento del contratto), ha vestito i panni di un fantasma totalmente avulso dal gioco. In sostanza, in campo il Chievo sapeva cosa fare, l’Inter ha impiegato un ora e mezza a chiederselo.

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LA PARTITA. Dopo i primi minuti di studio, un’entrataccia di Ranocchia su Meggiorini al limite dell’aria rimaneva inspiegabilmente impunita. Al quarto d’ora Sorrentino si allungava per deviare sul fondo una conclusione di Eder. Successivamente, in  seguito a calcio d’angolo il portierone salvava con grande reattività su Ranocchia e D’Ambrosio. Dopo la fiammata iniziale, l’Inter si spegneva qui. Il Chievo prendeva campo e acquistava sicurezza. Al 40′ una conclusione di Meggiorini finiva di poco a lato facendo venire i brividi ad Handanovic.  Nella ripresa, i gialloblù rompevano l’impasse dopo appena tre minuti: Castro combinava con Cacciatore che metteva una palla radente a centro area per Birsa: con una finta, lo sloveno ne metteva  a sedere due, e poi uccellava Handanovic incrociando sul palo più distante. Gol bellissimo.  L’Inter accusava il colpo e appariva intontita. De Boer correva ai ripari, richiamava gli spaesati Banega e Candreva e inseriva Perisic e Brozovic. I cambi non producevano gli effetti sperati. La manovra interista continuava ad essere farraginosa e confusionaria. Al 36′ Birsa metteva la ciliegina sulla sua magnifica serata: finta su Medel e conclusione di destro a giro da fuori area nell’angolino. Niente da fare per Handanovic. Applausi. A questo punto i giochi erano fatti. L’Inter provava a reagire, più con la rabbia che con le idee, ma Sorrentino era bravo a opporsi. Finiva 2-0 per il Chievo, che meglio non poteva inziare la nuova stagione. Serata da incorniciare per Maran e i suoi ragazzi. Il Chievo c’è. Due giorni fa Frank De Boer si era presentato con una lunga intervista sulla Gazzetta: “la Juve non ci fa paura” aveva detto. Giusto, alla luce di questa prima giornata fa letteralmente terrore.

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CHIEVO-INTER 2-0: IL TABELLINO
Marcatori: 4’ st Birsa, 36’ st Birsa

A.C. ChievoVerona: Sorrentino, Cacciatore, Dainelli, Cesar, Gobbi, Castro (17’ st Rigoni), Radovanovic, Hetemaj, Birsa (41’ st Parigini), Inglese, Meggiorini (31’ st Pellissier).
A disposizione: Bressan, Seculin, Gamberini, Sardo, Frey, Costa, Spolli, Depaoli, Jallow.
Allenatore: Rolando Maran.

F.C. Internazionale Milano: Handanovic, Nagatomo, Ranocchia, Miranda, D’Ambrosio, Medel, Kondogbia, Banega (25’ st Brozovic), Candreva (15’ st Perisic), Eder (29’ st Palacio), Icardi.
A disposizione: Carrizo, Berni, Erkin, Santon, Yao, Melo, Gnoukouri, Jovetic, Biabiany.
Allenatore: Frank De Boer.

Arbitro: Sig. Massimiliano Irrati di Pistoia.
Ammoniti: D’Ambrosio, Meggiorini, Radovanovic, Medel, Brozovic, Kondogbia

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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