Alla vigilia Maran aveva chiesto ai suoi di non accontentarsi. Per almeno un tempo l’appello è rimasto disatteso. La sua squadra non può permettesi cali di tensione. Puntualmente quando nella ripresa si è visto il vero Chievo, la musica è cambiata. Purtroppo è mancato il gol che avrebbe consentito ai gialloblù della diga di tornare da Firenze con un punto che in fin dei conti ci poteva pure stare.

Fa caldo. Il Franchi si presenta vestito a festa per dare il via alle celebrazioni dei novantanni della Fiorentina. In tribuna si vedono tante glorie della storia viola, tra cui Luca Toni. Paulo Sousa mette in atto una mini rivoluzione, rinuncia a due pezzi pregiati come Badelj e Bernardeschi, piazza il robusto colombiano Sanchez davanti alla difesa  e il croato Milic sulla fascia sinistra. Torna il faro Borja Valero, assente contro la Juve per infortunio. Il tecnico portoghese si schiera con il 3-4-2-1 che prevede Tatarusanu in porta; Tomovic, Astori, Alonso in difesa (priva dell’infortunato Gonzalo Rodriguez); Tello, Sanchez, Vecino, e Milic a centrocampo; Ilicic e Borja Valero come suggeritori per il centravanti Kalinic. Maran recupera Castro, dato per in forse, e conferma la formazione che tanto bene ha fatto domenica scorsa contro l’Inter: solito 4-3-1-2 con Sorrentino in porta; Cacciatore, Dainelli, Cesar, e Gobbi in difesa; Radovanovic, Hetemaj, e Castro a centrocampo; Birsa trequartista; Inglese e Meggiorini le due punte.  Arbitra Fabbri di Ravenna. La società dei fratelli Della Valle ha deciso di devolvere l’intero incasso della serata a favore delle famiglie colpite dal sisma. La corsa della solidarietà non conosce pause. Quando vogliamo sappiamo davvero essere un grande paese.

LA PARTITA – Come previsto, il tema tattico vede la Fiorentina tenere il pallino e il Chievo attenderla per ripartire appena se ne presenta l’occasione. Passano pochi minuti e un infortunio muscolare costringe Vecino ad uscire. Al suo posto entra Badelj, uno dei grandi esclusi della serata. Ci mette un po’ la Fiorentina a carburare. Il caldo afoso impone ritmi bassi. Di fronte al possesso sterile dei viola, il Chievo non deve certo ricorrere agli straordinari per contenere. Dopo tanta noia, al 27′ un tiro di Borja Valero è deviato da Sorrentino in corner. Sul seguente  calcio d’angolo  i padroni di casa passano: parabola di Ilicic, su cui svetta Sanchez che di testa batte Sorrentino sul secondo palo. Difesa clivense un po’ statica. Al 37′ Tatarusanu è costretto a lasciare il campo per un malore in seguito ad un colpo alla testa subito in uno scontro con Meggiorini. Il portiere rimedia un trauma cranico, è cosciente ma non ce la fa. Al suo posto entra Lezzerini. Il gol non cambia le cose: Fiorentina che fa girar palla alla ricerca di varchi, Chievo coperto e attendista, anche troppo. Lo spettacolo non può che essere modesto.

Nella ripresa il Chievo alza i ritmi, pressa con maggior convinzione e si fa finalmente più intraprendente. Al 7′ la squadra di Maran confeziona una grossa palla gol: Castro sguscia in area sulla destra e mette al centro per Meggiorini che ben appostato colpisce a colpo sicuro, ma è bravo e fortunato Lezzerini a sventare di piede. Pareva gol fatto. Al 10′ Sousa perde anche Sanchez, al suo posto Bernardeschi. Il Chievo insiste. Meggiorini avrebbe un’altra palla buona ma svirgola. Al 16′ l’attaccante ci prova ancora con un bel tiro da fuori, su cui è ancora pronto Lezzerini a opporsi. La Fiorentina è stanca e cala vistosamente. Si gioca ormai prevalentemente nella metà campo viola. Dalle tribune del Franchi piove qualche fischio di disappunto. Al 27′ una capocciata di Roberto Inglese finisce a lato. Maran sente il momento e decide di giocarsi il tutto per tutto calando la carta Pellissier per lo spento Birsa. Al 34′ la Fiorentina potrebbe chiudere i conti con Ilicic che in contropiede va via sulla destra, entra in area e batte di sinistro centrando la traversa. Scampato il pericolo, al 37′ Maran sostituisce l’esausto Meggiorini con Rigoni. Passano due minuti e l’allenatore clivense manda nella mischia Jallow per Inglese: Chievo nuovamente a tre punte per il finale di partita.  I ragazzi di Maran si gettano generosamente in avanti, ma non c’è nulla da fare. Il Chievo esce a mani vuote. Prestazione a due facce. Primo tempo scialbo e timido, secondo tempo arrembante. Con un po’ di convinzione in più, contro una Fiorentina per nulla trascendentale, qualcosa di più si sarebbe potuto portare a casa.  Un pareggio non avrebbe certo fatto gridare allo scandalo. Peccato.

TABELLINO:

Fiorentina-Chievo 1-0 MARCATORE: Sanchez al 28′ p.t.
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FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu (dal 40′ p.t. Lezzerini); Tomovic, Astori, Alonso; Tello, Sanchez (dal 14′ s.t. Bernardeschi), Vecino (dall’8′ p.t. Badelj), Milic; Ilicic, Borja Valero; Kalinic. (Dragowski, Diks, Salcedo, De Maio, Mati Fernandez, Toledo, Chiesa, Hagi, Babacar). All. Sousa
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Dainelli, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (dal 26′ s.t. Pellissier); Inglese (dal 39′ s.t. Jallow), Meggiorini (dal 38′ s.t. Rigoni). (Seculin, Bressan, Frey, Spolli, Sardo, Gamberoni, Costa, De Paoli, Parigini). All. Maran
ARBITRO: Fabbri di Ravenna
NOTE: ammoniti Cesar (C), Hetemaj (C) per gioco scorretto

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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