Si aprono oggi con la cerimonia di apertura allo stadio Maracanà i giochi della XV Paralimpiade. Ben 4000 saranno gli atleti a sfidarsi fino al 18 settembre nelle gare delle 23 discipline con in palio i 528 titoli olimpici. L’Italia sara presente con 101 unità, capitanate dai volti noti di Alex Zanardi, Francesca Porcellato, Beatrice Vio, e la portabandiera Martina Caironi.

Quattro sarannno i protagonisti veronesi: Michela Brunelli nel ping-pong; Xenia Palazzo nel nuoto; Michele Ferrarin nel triathlon, e ovviamente Francesca Porcellato nell’Handbike.

Michela Brunelli, quarantaduenne di Bussolengo già da oggi impegnata nelle qualificazioni, punta a una medaglia nel ping pong. Quando aveva appena 17 anni un incidente stradale la costrinse sulla sedia a rotelle: “L’incidente è del ’92 mi ha cambiato la vita. Fortunatamente, vuoi il carattere, vuoi la tanta gente che m’è stata vicina, l’ho superato benissimo. Un anno dopo, nel ’93, un mio amico mi ha proposto di allenarmi nel ping-pong. Le porte dell’agonismo si sono definitivamente aperte nel ’98, ai mondiali di Parigi, medaglia d’argento a squadre”. Nel 2008 a Pechinò conquistò il bronzo nella prova a squadre. A Londra fu quarto posto.

La diciottenne Xenia Palazzo, nata a Palermo, ma veronese d’adozione, è l’atleta più giovane della spedizione italiana. A Rio la vedremo impegnata nei 100 dorso, 200 sl (la sua specialità), 100 rana e 200 misti, nella categoria S14 (difficoltà cognitivo-relazionale). Tesserata dal 2013, nel 2014 ha battuto il record mondiale degli 800 stile libero e quello europeo dei 200 delfino. In quello stesso anno ha ottenuto 14 primati assoluti per l’S14, battendone altri tre nel 2015: “Vado a Rio per vivermi tutto”.

Michele Ferrarin arriva a Rio con il titolo mondiale del Paratriathlon, che ne fa uno dei favoriti per la gara di Sabato 10 settembre a Copacabana. Quattro anni fa a Londra gareggiava nel nuoto paralimpico. Finì decimo nei 100 metri rana e farfalla. Ora a 45 anni, il veronese di San Martino Buon Albergo punta in alto: “il mio obiettivo è il podio”. Negli anni ottanta nuotava in vasca per la Bentegodi, guidato da Federico Bonifacenti. Nel 1997, a 27 anni, un’atrofia muscolare spinale lo costrinse ad anni di stop. Da allora Michele ha iniziato un nuovo percorso di vita che lo ha portato quattro anni fa a gareggiare nel nuoto a Londra e ora a giocarsi una medaglia nel Paratriathlon a Rio.

Francesca Porcellato, giunta a 45 anni alla sua decima partecipazione olimpica, è un’autentica icona della spedizione azzurra. La “rossa volante”, nata a Castelfranco Veneto, ma stabilitasi da anni a Valeggio sul Mincio, vanta nove partecipazioni ai Giochi Paralimpici (6 ai Giochi estivi e 3 a quelli invernali) e 11 medaglie conquistate. Gareggia sulla sedia a rotelle perché vittima di una lesione midollare  quando aveva appena diciotto mesi; si è avvicinata all’atletica leggera a diciassette anni: “Quando mi hanno dato la prima carrozzina l’unica cosa a cui ho pensato è stata quella di farla andare più veloce che potevo. Ce l’ho fatta”. Francesca ha partecipato a sei edizioni dei Giochi Paralimpici estivi, da Seul 1988 a Pechino 2008, vincendo dieci medaglie. La Porcellato a Pechino è stata anche portabandiera. Dopo i XII Giochi paralimpici estivi di Atene 2004 si è dedicata anche allo sci di fondo paralimpico, partecipando ai Giochi paralimpici invernali di Torino 2006 e Vancouver 2010. Il 21 marzo 2010 ha conquistato la medaglia d’oro nella gara di sprint.  Dopo le esperienze in atletica e sci di fondo, si è concentrata sulla carriera paraciclistica, gareggiando su handbike nella categoria H3. Nel 2015 ai campionati del mondo su strada di Nottwil (prima partecipazione iridata) si è aggiudicata due medaglie d’oro, nella cronometro e nella gara in linea H3.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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