Lucido come sempre nelle analisi e determinato Fabio Pecchia alla vigilia della partita con l’Avellino, dove la vittoria è d’obbligo dopo la battuta d’arresto patita a Benevento. Quattro punti in tre partite: dopo lo squillante debutto in casa col Latina,  il Verona è tornato dalle due trasferte campane con il magro bottino di un solo punto, raccogliendo molto meno di quanto abbia in realtà seminato.

“A Salerno non siamo stati bravi a sfruttare  le occasioni che abbiamo avuto per sferrare il colpo del KO. Potevamo farlo, ma non lo abbiamo fatto. Dobbiamo migliorare nel gestire le situazioni e capire quando è il momento di colpire. A Benevento la partita è stata chiaramente segnata dall’espulsione di Caracciolo. Ciò nonostante, la squadra ha imposto il suo gioco con personalità. Ora bisogna trasformare la delusione in energia positiva. In tal senso Benevento  può trasformarsi in una tappa fondamentale per la nostra crescita. La partita di sabato scorso deve darci più rabbia e cattiveria. Giocare bene è una nostra prerogativa, ma siamo qui per vincere le partite. Saper gestire la palla non basta: serve maggior concretezza per andare a far gol. Ogni partita ha una storia a sè e deve avere per noi il sapore della vittoria: giochiamo sempre per i tre punti”.

“Domani Cherubin partirà dall’inizio. Pazzini ha recuperato e sta bene. Per questo l’ho convocato. Le scelte finali le farò domani mattina. Le critiche a Siligardi? Luca è un giocatore straordinario: le sue qualità sono fuori discussione. A Benevento è stato anche un po’ sfortunato, ma io sono contento di quanto mi sta dando. Non parlo dei singoli, in quanto è tutta la squadra nel suo insieme che deve e può fare di più. L’unico responsabile di ciò che succede in campo sono io

L’Avellino è una squadra tosta e ben organizzata. Voglio vedere la mia squadra andare su ogni palla, buona o sporca che sia. Questo è l’atteggiamento che dobbiamo mettere in campo. Sono rimasto molto affezionato al club e alla città irpina. Vi arrivai che avevo 12 anni e feci tutta la trafila delle giovanili fino al debutto in prima squadra. Vi rimasi otto anni e conservo tanti bei ricordi. Domani però dobbiamo assolutamente vincere.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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