Le pagelle del campionato

Dopo gli acquisti di Higuain e Pjanic, i soloni del giornalismo, sportivo e non, erano stati categorici: la Juve vincerà lo scudetto con la stessa facilità con cui Renzie ha riempito di scagnozzi e leccapiedi la Rai. A dirla tutta, non pare proprio così. Dopo la cassoeula di San Siro, ecco la cassatina di Palermo, altro campanello d’allarme per una capolista autorevole come un editoriale di Sallusti. Higuain, che sta seguendo la dieta a base di alghe di Wanna Marchi, incide meno di Pippo Baudo in camera da letto e il gioco dei bianconeri ricorda per efficacia i discorsi di Nichi Vendola. I tre punti arrivano solo grazie al fantozziano autogoal di Goldaniga.

Il Napoli, reduce da una gita sul Tonale, tiene il passo. L’arma in più è Gabbiadini, numero 23 e non 24, come riferito in diretta dal sempre più bolso Fabio Caressa.

La Roma, implacabile in casa, è costretta a ingerire il lassativo Falquè. Basta la parola. Un punto in 3 partite esterne è un bilancio che fa impallidire i dati d’ascolto di Semprini.

Il “Fozza Inda” di Zhang Jindong stavolta produce solo uno striminzito pareggio e una certezza assoluta: Kondogbia, impietosamente sostituito da De Boer al 28’ del primo tempo, dalla prossima partita verrà degradato a raccattapalle. E adesso via con le pagelle della giornata.

Andrea Belotti, voto 8 – In questo momento è il centravanti più immarcabile della Serie A. Ieri ha messo lo zampino in tutti e tre i goal del Torino, sfruttando le pennichelle di Manolas e Fazio. Quest’ultimo troppo impegnato a intervistare Gramellini.

Ivan Perisic, voto 7 – Il suo sinistro al volo, a raccogliere un invito di Candreva, è da manuale del calcio. Così come gli sproloqui di Renzie sono da manuale delle giovani marmotte.

Pescara, voto 5 – Per la seconda volta consecutiva non sfrutta la doppia superiorità numerica, graziando anche il Genoa dopo aver risparmiato il Torino. Forse, per far vincere gli abruzzesi, gli avversari non dovrebbero chiudere le gare in nove ma in Oddo.

Kondogbia, voto 4 – Arrivato a Milano con squilli di trombe e rulli di tamburi, è ormai scivolato nel pianeta Gresko. Da un suo clamoroso cincischiamento è nato il goal del Bologna, che ha indotto De Boer a sostituirlo prima della mezzora con l’ottimo Gnoukouri.

NO COMMENTS