Verona quest’anno sta conoscendo il vero Giampaolo Pazzini, il capocannoniere della serie B che a suon di gol (4 doppiette di fila) sta dando un grosso contributo alla stagione dell’Hellas.  Dopo le delusioni dell’anno scorso il progetto di Pecchia, ruota attorno a lui, il bomber, divenuto da oggetto misterioso a pedina insostituibile nello scacchiere dell’allenatore gialloblù. Il momento  è tutto suo, ma come lui stesso ha detto oggi in conferenza stampa, lo condivide con i compagni tenendo i piedi per terra.

“Dopo il disastro dell’anno scorso, cosa di cui non mi va di parlare, avevo una gran voglia di tornare ad esprimermi a certi livelli. Quattro doppiette di fila non le avevo mai fatte. Tutto molto bello, ma bisogna rimanere con i piedi per terra perche la strada da fare è ancora molto lunga. Cosa è cambiato dallo scorso anno? La salute, soprattutto. L’anno scorso non ho mai trovato la condizione ideale, e le cose sono andate di male in peggio. Quest’anno abbiamo davvero un bel gruppo, molto unito, dove tutti si mettono la servizio della squadra. Forse solo una volta in passato ho trovato un gruppo simile.  L’allenatore sta facendo un gran bel lavoro, ma è tutto lo staff ad essere molto preparato e professionale. Lavoriamo con serenità. Io cerco da capitano di trasmettere la voglia e la grinta ai miei compagni. La fascia di capitano dà molti stimoli e responsabilità, ma è il gruppo che sta alla base di tutto. Sono molto contento di farne parte”.

Il Pazzo ha poi parlato dei suoi gol: ” non esistono gol belli o brutti. A me piacciono tutti. Se proprio devo scelgierne uno,  il gol su azione contro il Brescia è stato il più bello. Mio figlio  mi chiede ora una tripletta. In effetti mi piacerebbe tornare a casa col pallone. Con Luca (Toni ndr) ho fatto una scommessa. Lui ha parlato di una vacanza. Gliela pagherei molto volentieri.

Due parole sulla città: Verona è bellissima. Io e la mia famiglia ci troviamo molto bene. Mio figlio sta benissimo perchè ha i suoi amici all’asilo. Ci troviamo davvero bene”.

Un pensiero finale sulla Nazionale: “ho fatto parte del gruppo azzurro per tre anni. Ora penso solo al Verona e alla prossima partita con la Pro Vercelli“.

Da noi incalzato ironicamente sulle polemiche letterarie di questi giorni, ha chiuso con una promessa: “Tranquilli. Non ho alcuna autobiografia in programma”. Risate. Parola di bomber. Parola di capitano.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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