Dopo la sortita in Gazzetta, Pecchia incontra la stampa nella consueta conferenza di vigilia match di campionato. Niente distrazioni, a Verona arriva un Novara deciso a risalire la china. Ecco di seguito le dichiarazioni del mister gialloblù.
«I numeri dicono che il Novara fa fatica in trasferta ma anche che è una squadra in salute, al di là dei risultati. La scorsa gara le mancavano quatto o cinque giocatori importanti. E ogni partita riserva sempre maggiori e nuove difficoltà, in questo caso contro una squadra costruita per una classifica diversa. E’ la squadra che tira più in porta, è quarta per possesso, crea tante occasioni e ha giocatori importanti. La classifica la guardo fino a un certo punto, in campo vedo una squadra competitiva e ben allenata. I dati sono indicativi, come per il Perugia che inizialmente non vinceva ma alla lunga sta uscendo, e anche il Novara ha giocato sempre bene, ho visto la partita di La Spezia e ha meritato pur perdendo. Sono costruiti per fare un campionato diverso da quello che dice la classifica. A mio avviso sarà una partita molto aperta, tutto dipenderà dall’atteggiamento e dalla voglia di sacrificarsi».
«L’entusiasmo fa bene, dobbiamo vivere di entusiasmo, viviamo a Verona, viviamo il contatto con la città, ma in campo dobbiamo essere concentrati sul nostro lavoro, è l’unico modo di vincere, dobbiamo vivere di settimana in settimana, pensando solo alla partita successiva. Noi dobbiamo crescere continuamente, gli avversari sono bravi ad analizzare i nostri difetti ma noi pensiamo a migliorarci. Cerco di sfruttare le caratteristiche di ciascuno, i miei giocatori hanno le qualità per ruotare ed alternarsi, con i tempi giusti. Zuculini? Ci aveva fatti preoccupare, ma sembrava molto più grave di quanto non sia e speriamo di poterlo avere a disposizione al più presto. Fossati? Sono contento della doppietta e della sua voglia di accorciare in avanti nonostante il ruolo arretrato. Sul primo gol ha avuto fortuna, molto lucido sul secondo. Gazzetta? E’ stata una bella giornata, ho voluto esaltare il gruppo che si è creato e la nostra metodologia di lavoro».