Non è certo un punto da buttare, quello che il Verona ha preso oggi a Carpi, contro una squadra in salute, tonica, e reduce da quattro risultati utili consecutivi.  Certamente meno positivo è semmai è il successo del Frosinone, che in Zona Casarini supera al Matusa il Benevento e aggancia i gialloblù in vetta alla classifica. Pecchia temeva le ripartenze della squadra di Castori, cosa che purtroppo con precisione chirurgica si è  verificata nel primo tempo  quando Lasagna ha spezzato un avvio in equilibrio. Il Verona ha accusato il colpo e balbettato, fino a quando Pazzini, al termine dell’azione più bella della partita, ha rimesso le cose a posto allo scadere. Nella ripresa ha vinto la prudenza, anche se l’Hellas, più attento a non esporsi ai contropiede dei padroni di casa,  ha avuto la possibilità di prendere l’intera posta in almeno due grosse occasioni capitate a Romulo. Il pari non lascia spazio a troppe recriminazioni, ma va detto che per quello che il campo ha espresso soprattutto nella seconda metà di gara, ai punti i gialloblù avrebbero meritato certamente qualcosa in più dei loro avversari. Conforta il fatto che la squadra ha chiuso in crescendo e fornito segnali di ripresa rispetto ai problemi emersi nel secondo tempo col Perugia, nel derby di Vicenza, e nel faticoso  e soffertissimo successo sull’Entella. Tutto sommato, seppur raggiunto in testa alla classifica, Pecchia torna quindi da Carpi con note secondo noi positive. Venerdì contro il Cesena, oggi vittorioso sul Trapani, bisognerà però tornare a vincere. Non sarà facile. Prepariamoci.

LA PARTITA – Bel pomeriggio di sole a Carpi dove va in scena il big match della 20° turno di Serie B tra due squadre, insieme al Frosinone di Marino, date per grandi favorite alla vigilia del campionato Il Verona cerca punti pesanti contro una diretta concorrente da impacchettare sotto l’albero per mantenere la testa e possibilmente allungare; il Carpi, dopo un avvio di stagione balbettante, ha infilato tre vittorie e un pareggio e cambiato passo mettendo finalmente nel mirino la vetta della classifica.  Pecchia vara il consueto centrocampo a tre con Fossati centrale affiancato da Romulo e Zaccagni. In avanti, Bessa ha libertà di movimento a sinistra, mentre Siligardi si piazza a destra a supporto di Pazzini. Nel 4-4-1-1 di Castori, Lasagna è l’unica punta, dietro alla quale  agisce Lollo. 700 circa i tifosi gialloblù presenti.

Pecchia teme le verticalizzazioni della squadra di Castori e fa girare palla attento a non scoprirsi ed esporsi ai contropiede dei padroni di casa. L’equilibrio è rotto  al 13,’ manco a dirlo, proprio da una micidiale ripartenza: Crimi ruba palla a Bessa a centrocampo, e sul veloce capovolgimento di fronte serve Lasagna che dal vertice destro dell’area fa secco Nicolas in disperata quanto imprudente uscita.  Brutto colpo per il Verona che fatica a riorganizzarsi e proporre una reazione convincente. La manovra è macchinosa e manca dell’intensità necessaria. Cose già purtroppo viste nelle ultime non certo entusiasmanti uscite dell’Hellas. Bessa e Romulo si scambiano le rispettive consegne, ma Pazzini appare troppo solo al centro dell’attacco. Il primo vero tiro in porta del Verona arriva al 26′ con un insidiosa conclusione da fuori di Siligardi, deviata in angolo da Belec disteso in tuffo. Bene o male un’altra buona chance il Verona la confeziona al 32′ quando Siligardi incrocia della sinistra di poco fuori. Al 34′ Nicolas esce di pugno su Concas colpendo il pallone ma franando sul numero sette del Carpi che rimane a terra. Crimi si avventa a farsi giustizia sul portiere gialloblù e Pasqua è costretto a intervenire per riportare la calma in campo. Partita nervosa, continuamente interrotta, e decisamente bruttina. Concas intanto non ce la fa e lascia il campo al 43′ sostituito da Bianco. Al 44′ Bianchetti è bravissimo a fermare al limite dell’area Di Gaudio lanciato ancora una volta pericolosamente in contropiede. Il Verona spinge e trova il pareggio in pieno recupero al termine dell’azione più bella della partita: combinazione a un tocco tra Souprayen e Zaccagni che libera in area Pazzini il quale sul filo del fuorigioco non perdona  e infila Belec. Gol bellissimo e tutti negli spogliatoi. Il pareggio è sostanzialmente il risultato più giusto.

Il primo tempo inizia sulla falsariga del primo, vale a dire in equilibrio, con il Verona intento a condurre le operazioni e il Carpi attendista e votato alle tanto temute ripartenze che la squadra gialloblù è però ora attenta a non concedergli. La partita ne risente e si vede ben poco. Bessa, che ha rimediato un colpo, non sta benissimo e Pecchia lo sostituisce al 18′ con Luppi, beccato e fischiato dal pubblico locale per i suoi trascorsi a Modena. Scocca l’ora di Juanito Gomez che al 25′ prende il posto di Siligardi. La prima occasione della ripresa giunge al 27′ quando Romulo, liberissimo in area, schiaccia di testa un traversone di Luppi, ma Belec alza sopra la traversa. Peccato, perché era una grande opportunità. Se solo l’italo-brasiliano fosse riuscito ad angolare il pallone, per il portiere del Carpi non ci sarebbe stato nulla da fare. Ora il Verona ci crede e preme con maggior insistenza. Al 33′ Caracciolo è vittima di un problema muscolare al flessore, che lo costringe ad abbandonare il campo. Al suo posto entra Boldor.  Il Verona ha il merito di provarci fino alla fine: al 43′ un bel cross dalla sinistra di Souprayen pesca Gomez che stacca ma colpisce debolmente di testa, tutto facile per Belec. L’Hellas ha una colossale palla-gol nel primo dei quattro munti di recupero quando prima Poli ribatte un tiro di Pazzini e successivamente Romulo spreca mandando malamente sul fondo da ottima posizione. L’ultimo sussulto è una punizione di Letizia dal limite che si perde alta sopra la traversa. Finisce qui, con un pareggio, forse un po’ strettino per il Verona, che nel secondo tempo è andato molto vicino a prendersi l’intera posta.   Tutto sommato, un punto contro questo Carpi può comunque andar bene. Dispiace certamente di più la vittoria in extremis del Frosinone, che aggancia l’Hellas in vetta.

Così Pecchia“Avremmo potuto vincere. La classifica? La guardo a Maggio”

TABELLINO:

CARPI-HELLAS VERONA 1-1

Marcatori: 14′ pt Lasagna, 48′ pt Pazzini.

CARPI (4-4-1-1): Belec; Struna, Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Concas (dal 44′ pt Bianco), Mbaye, Crimi, Di Gaudio (dal 45′ st Poli); Lollo (dal 36′ st Bifulco); Lasagna.
A disposizione: Colombi, Montipò, Catellani, Jawo, De Marchi, Mezzoni.
All.: Castori.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Pisano, Caracciolo (dal 36′ st Boldor), Bianchetti, Souprayen; Zaccagni, Fossati, Bessa (dal 18′ st Luppi); Romulo, Pazzini, Siligardi (dal 25′ st Gomez).
A disposizione: Coppola, Troianiello, Ganz, Maresca, Cappelluzzo, Valoti.
All.: Pecchia.

Arbitro: sig. Pasqua di Tivoli.
Assistenti: sigg. Villa di Rimini e Dei Giudici di Latina.

NOTE. Ammoniti: Pazzini, Romagnoli, Letizia, Zaccagni, Bianco, Struna, Bianchetti, Souprayen, Gomez, Boldor.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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