Nella calza della befana la Tezenis trova solo carbone, perché nella secca sconfitta rimediata a Roseto degli Abruzzi non c’è proprio nulla da salvare. Una solenne bocciatura, come ha  ammesso lo stesso sconsolato Dalmonte a fine gara quando ha parlato di salvezza come obiettivo di questa disgraziata stagione. 

Il punteggio finale di 81-65 per i padroni di casa la dice lunga sui valori espressi sul parquet abruzzese. La partenza ad handicap (11-0 per Roseto) costringevano la Tezenis ad una gara ad inseguimento. I gialloblù avevano il merito di risalire la china con pazienza, trovando punti da fuori e da sotto. L’ultimo canestro di Pini chiudeva il primo quarto sul 22-21.  In equilibrio il secondo quarto: dopo il sorpasso Tezenis sul 24-28, i padroni di casa si riportavano avanti sul 36-32 all’intervallo.

La partenza a tutto gas portava gli abruzzesi al massimo vantaggio di 49-37 in avvio di terzo quarto, chiuso sul 58-50. La Tezenis rimaneva aggrappata al match limitando il passivo grazie al contributo di un ottimo Totè.  Nell’ultimo quarto, il crollo di fronte all’allungo decisivo e inesorabile dei padroni di casa lanciati in orbita da Smith, Fultz, e Mei. Boscagin lottava con orgoglio, ma non bastava. Finiva 81-65, un verdetto molto severo per una Tezenis che proprio non riesce a trovare un’accettabile continuità di rendimento quest’anno. La classifica piange. Ha ragione il coach, meglio guardarsi alle spalle. Si prospettano tempi duri.

Così Dalmonte: “Non ho l’abitudine a rincorrere alibi e scusanti, nomi e cognomi, per nascondermi dietro alle responsabilità. Visto che la responsabilità della squadra è mia la faccia ce la metto io di fronte ad una partita in cui è evidente che nei momenti in cui vogliamo giocare insieme abbiamo una produzione e quando invece l’egoismo ci assale la produzione diventa assolutamente a favore degli avversari. Dobbiamo tener presenti due cose. La prima: Se continuiamo a pensare ed agire in modo egoistico allora l’egoismo ci assale, questo perciò necessità subito di un senso di responsabilità e di un’inversione di rotta. La seconda: meglio dire una brutta verità che una bella bugia. Quando sono arrivato ho detto che, firmando per Verona, sarebbe stato un delitto non pensare ai playoff. Oggi il campo, giudice dei nostri atti e delle nostre azioni, augurandomi che si apprezzi questo pragmatismo, dice che ora dobbiamo solo pensare a salvarci, oltre ad avere la capacità non solo di accettare lo stato delle cose ma anche di avere coraggio ed umiltà. Altrimenti rischiamo di specchiarci e di non trovare quello che è invece oggi il minimo sindacale. Tutto questo va praticato subito, bisogna fare i conti con i fatti. Dobbiamo ora fare riflessioni serie”. 

TABELLINO:

VISITROSETO.IT ROSETO-TEZENIS VERONA 81-65 (22-21, 36-32; 58-50)
Parziali: 22-21, 14-11; 22-18, 23-15

Visitroseto.it Roseto Sharks: Fultz 13 (31′, 2/3, 3/5), Smith 19 (32′, 6/8, 2/4, 1/1), Casagrande 8 (34′, 3/6, 0/1, 2/2), Amoroso 14 (30′, 1/2, 4/7), Sherrod 11 (32′, 5/10, 1/1 tl); Mei 12 (21′, 0/1, 4/7), Fattori 4 (16′, 2/2, 0/1, 0/1), Cantarini (2′, 0/1), Mariani (2′). Ne: Paci, D’Eustachio, D’Emilio. All.: Di Paolantonio.
Tezenis Verona: Robinson 13 (28′, 5/8, 1/2), Portannese 5 (21′, 1/1, 1/2, 0/2), Frazier 21 (40′, 8/16, 1/5, 2/2), Totè 8 (1/1, 2/4), DiLiegro 1 (10′, 1/2 tl); Boscagin 12 (25′, 6/7, 0/2), Brkic (18′, 0/1, 0/4), Pini 5 (30′, 2/3, 1/2 tl), Basile (13′, 0/1). Ne: Rovatti. All.: Dalmonte.
Arbitri: Ciaglia, Dionisi, Martellosio.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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