Tutto facile per il Chievo che in scioltezza regola con un classico 2-0 il Pescara di Zeman, arrivato al Bentegodi reduce dalla cinquina rifilata domenica scorsa al Genoa. La squadra di Maran ha messo la sicuro il risultato con un gol per tempo frutto di una chiara superiorità in campo. I gialloblù della diga hanno regalato sprazzi di bel calcio attraverso una buona circolazione della palla rapide triangolazioni e un’efficace spinta sulle corsie esterne; in fase di contenimento nulla hanno concesso al tridente degli abruzzesi offrendo ennesima dimostrazione di solidità. Solo l’ex Bizzarri in vena di prodezze ha limitato il passivo per la squadra di Zeman apparsa sottotono e priva della cattiveria che la classifica imporrebbe. In virtù di questo successo la squadra di Maran sale a 35 punti in classifica e si prepara nel migliore dei modi alla sfida di sabato prossimo quando sarà attesa a San siro dal Milan.

LA PARTITA  – Giornata primaverile per questo Chievo-Pescara, ventiseiesima giornata di campionato. Il Chievo è tranquillo alla ricerca di nuovi obiettivi, mentre il Pescara rivitalizzato da Zeman cerca conferme dopo il roboante successo di domenica scorsa sul Genoa. Maran torna all’antico, accantona il doppio trequartista e mette il solo Birsa dietro alle due punte Meggiorini e Inglese. De Guzman è preferito a Radovanovic come metronomo davanti alla difesa. Nel suo consueto 4-3-3, il tecnico boemo conferma il tridente composto da Benali, Cerri e Caprari.

Le due squadre fanno subito intendere di volersela giocare senza troppi tatticismi. Ne scaturisce una partita aperta e piacevole. Al 12′ il Chievo la sblocca con un’invenzione di Birsa che dalla destra piazza un sinistro all’incrocio più lontano dove Bizzarri non può arrivare. Gol di pregevole fattura. Gioca sul velluto il Chievo che al 17′ confeziona un’azione da applausi finalizzata da Meggiorni che cerca con scarsa fortuna la soluzione acrobatica in area abruzzese. La reazione del Pescara arriva al 24′ quando Sorrentino salva di piede su Caprari liberato al tiro dopo una convulsa azione in aera clivense. Due minuti dopo è Stendardo a deviare in spaccata a lato d’un soffio un tiro cross di Memushaj. E’ comunque sempre il Chievo a mantenere l’iniziativa, attraverso un efficace spinta sulle fasce e rapide triangolazioni. Al 33′ Hetemaj stoppa in area e prova la conclusione a giro, pallone che termina di poco alto sopra la traversa. Al 38′ Sorrentino para in due tempi una punizione di prima calciata da Caprari. Era stato lo stesso Caprari a procurarsela dopo aver subito un fallo da De Guzman sanzionato con il giallo. Al 43′ il Chievo perde Inglese vittima di uno violento scontro aereo con Stendardo. Colpito alla testa, deve abbandonare il campo, nulla di grave per fortuna. Al suo posto spazio a Gakpè. In finale di tempo è proprio il nuovo entrato ad andare vicino al gol colpendo di testa a pochi passi da Bizzarri, ma la palla con la carambola sul palo termina tra le braccia del portierone biancazzurro, accolto dagli applausi del suo vecchio pubblico.

La ripresa si apre con un doppio salvataggio di Stendardo su Gakpè e poi di Bizzarri su Castro. Due minuti dopo ancora Bizzarri protagonista quando smanaccia un colpo di testa dell’argentino. Il Chievo è partito deciso con la chiara intenzione di chiudere il conto. qualcosa di più sarebbe lecito attendersi dal Pescara che fatica molto ad uscire mostrandosi un po’ troppo timido e privo della necessaria convinzione. Altro pericolo al 12′ quando Cacciatore svetta e spizza di testa al lato uno spiovente da palla ferma di Birsa. Il gol è nell’aria e puntale arriva al 16′ quando Bizzarri salva in uscita su Gakpè ma nulla può su Castro che raccoglie e deposita nel sacco. Al 20′ è Chievo show: prima Birsa centra di testa la traversa, poi Bizzarri compie un duplice miracolo prima su Meggiorini e successivamente su Gobbi. Quando Birsa la mette dentro è in fuorigioco. Il Pescara non c’è, il Chievo ne approfitta e spinge per rimpinguare il bottino. Al 28′ Castro eccede in zelo cercando il gol difficile con un destro a giro largo sul fondo. Applausi per l’ex Pepe che subentra a Mitrita. Maran richiama Castro e lo sostituisce con Izco. Nel finale c’è anche spazio per il giovane belga Kiyine che prende il posto di Birsa. L’ultimo sussulto della gara lo regala il gigantesco Cerri che spreca malamente calciando alle stelle da ottima posizione davanti a Sorrentino. Altro non succede. Il Chievo vola ad alta quota.

Così Maran a fine gara: “ci sembrava un sogno ripetere il campionato dello scorso anno. Siamo quattro punti sopra. Questa squadra ha pregi e difetti, ma mette sempre impegno. L’approccio è stato ottimo: abbiamo trovato le trame giuste e non abbiamo concesso nulla al Pescara.” Tutto fila via liscio ma poi ecco il gesto che non t’aspetti: alla domanda di un collega sul possibile inserimento di qualche giovane, Maran sbotta si alza e se ne va infastidito lasciando in sala stampa tutti di stucco.

TABELLINO:

CHIEVO-PESCARA 2-0

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatori, Dainelli, Spolli, Gobbi; Castro (33′ Izco), De Guzman, Hetemaj; Birsa (43′ st Kiyine); Meggiorini, Inglese (45′ Gakpé). A disp.: Seculin, Cofente, Frey, Cesar, Gamberini, Sardo, Radovanovic, Rigoni, Bastien. All.: Maran

Pescara (4-3-3): Bizzarri; Zampano (15′ st Crescenzi), Stendardo, Coda, Biraghi; Verre, Bruno, Memushaj; Benali (15′ st Mitrita, 30′ st Pepe), Cerri, Caprari. A disp.: Fiorillo, Vitturini, Bovo, Fornasier, Muntari, Cubas, Brugman, Kastanos, Muric. All.: Zeman

Arbitro: Gavillucci

Marcatori: 12′ Birsa (C), 16′ st Castro (C)

Ammoniti: Hetemaj, Spolli, De Guzman (C), Memushaj, Cerri, Coda (P)

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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