Si alza il sipario sulla stagione del grande ciclismo con la classicissima di primavera, una lotteria come sempre ricca d’insidie e trabocchetti che estrarrà il numero vincente solo all’ultimo giro di roulette sul traguardo di Via Roma a Sanremo. Da tempo Elia Viviani l’ha messa nel mirino. La pista gli ha finora regalato la gioia più bella della carriera, la conquista dell’Olimpo nell’indimenticabile Ferragosto di Rio. Il ventottenne velocista di Vallese di Oppeano, che ha rinnovato il contratto per altre due stagioni con la corazzata Sky, ha deciso di sacrificare gli sprint sugli ovali per dedicarsi per i prossimi due anni alle volate su strada, dove sogna di regalarsi altri giorni di gloria. Ospite negli studi di Sky Sport Elia ha indicato i suoi due obiettivi principali di quest’anno, una tappa al Giro, magari colorata di rosa, e la Milano-Sanremo per l’appunto: “Durante l’inverno ho svolto una preparazione specifica per aumentare la resistenza, molto utile per una lunga distanza come la Milano-Sanremo. Ho iniziato la stagione con dei secondi posti (il più recente nella terza tappa delle Tirreno-Adriatico alle spalle di Sagan – ndr): ora vorrei mettere le ruote davanti a tutti. La Sanremo é la prima classica della stagione, come sempre piena d’incognite. E’ una corsa adatta ai velocisti e alle mie caratteristiche”.

Il lotto dei contendenti è al solito agguerrito e promette battaglia sullo strappo del Poggio e nella picchiata verso il traguardo di Via Roma. Due su tutti sembrano essere i suoi favoriti: “il campione del mondo Peter Sagan, reduce da una Tirreno-Adriatico sfavillante, e il velocista colombiano Fernando Gaviria, mio avversario in pista (capace di battere il fuoriclasse slovacco alla penultima tappa della corsa dei due mari – ndr). Occhio poi a John Degenkolb, sempre pericoloso in corse come questa”.

Tra i papabili mettiamoci pure il norvegese Alexander Kristoff, e soprattutto gli astuti sprinter d’oltralpe Arnaud Demare e Nacer Bouhanni, rispettivamente primo e quarto lo scorso anno. Mark Cavendish non ha incantato finora, ma si sa che quando fiuta la preda è sempre pronto ad affilare gli artigli. Attenzione infine al britannico Ben Swift, secondo l’anno scorso, e agli australiani Michael Matthews e Caleb Ewan. Elia Viviani è una delle migliori carte (le altre sono Sonny Colbrelli, Sacha Modulo, e Niccolò Bonifazio) che l’Italia può calare sul panno verde. L’ultimo azzurro a vincere fu Filippo Pozzato nel 2006. Sono passati undici anni. Chissà…

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