Pasquetta con il Cittadella. Il Verona non  può più permettersi passi falsi se vuole rimanere agganciato alla vetta e lanciare lo sprint-promozione, evitando il campo minato dei playoff. Lo sa bene Fabio Pecchia che a Peschiera ha fatto il punto della situazione in un momento delicato per lui e la squadra.

“Se vogliamo andare in Serie A dobbiamo tornare a vincere al Bentegodi. Che si chiami Cittadella o qualsiasi altra squadra. Il percorso fuori casa invece non è poi così male, ma davanti ai nostri tifosi dobbiamo riprendere a marciere spiditi. Il Bentegodi deve tornare casa nostra”.

“Siligardi non si è allenato ed è quello che mi preoccupa più di tutti. Partita da dentro o fuori? Come sempre bisogna sempre giocare per vincere. Non possiamo più fare passi falsi. Per un’ora a Novara ho visto una squadra in salute, propositiva e decisa a vincere. Con 21 punti a disposizione, il campionato è così aperto che può ancora succedere di tutto. È giusto ricordare però che siamo a soli tre punti dalla Serie A, ma capisco la delusione dei tifosi”.

“Troppi cambi tattici? Accetto le critiche. Prima mi dicevano che ero troppo rigido, adesso è l’opposto. Ma io devo pensare a creare il giusto mosaico con i giocatori a mia disposizione. Tutto quello che faccio è condizionato dai risultati, come è normale e giusto che sia”.

“Romulo? Nessuno è insostituibile. Ma non è certo lui il responsabile di questa situazione. Resto invece ottima perché vedo tutti i giorni lavorare la squadra alla grandissima.Il comunicato della Curva Sud? Hanno ragione. Grande rispetto per loro. Noi abbiamo il dovere di dare le risposte sul campo”

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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