A Crotone hanno vinto il caldo e la noia. Partita avvolta nel grigiore che non ha offerto emozioni e spunti d’interesse. Poche le occasioni da gol. Se in tutta onestà va riconosciuto che il Crotone qualcosa in più ha fatto, il pari non fa una grinza. Finisce con uno scialbo 0-0 che salomonicamente non fa del male a nessuno, ma lascia spazio ad ampie perplessità su entrambe le contendenti. Il pepe sulla partita ce lo ha messo ancora una volta Pecchia lasciando in panchina Pazzini. Il caso sembrava essere rientrato, ma al di là delle rassicuranti frasi di circostanza dell’allenatore, evidentemente non è così. L’impressione è che il bomber gialloblù non sia un totem inamovibile nei piani societari, e che qualora se ne dovessero verificare le condizioni potrebbe essere ceduto. Giovedi alla chiusura del mercato, conosceremo come realmente stanno le cose.

Pecchia rinuncia ad Heurteaux in difesa, schiera Caceres e Ferrari (quest’ultimo un gigante) centrali con Rómulo basso a destra e Souprayen a sinistra. A centrocampo Buchel si piazza  in mezzo affiancato da Zuculini e Bessa. In avanti Cerci e Verde giocano larghi con Fares nell’inedito ruolo di centravanti di movimento, ma come a Tomba nei panni di Alex, non gli riesce di fare l’ariete. Ritmi bassi e sonnecchiosi. La partita è talmente noiosa da chiedere un caffè per non addormentarsi. Nella ripresa Nicola e Pecchia provano a cambiare registro chiamando gli uomini dalla panchina: entra in particolare Pazzini per uno spompato Cerci (buono il suo primo tempo), ma senza gli effetti sperati. È il Crotone a farsi invece pericoloso: prima Budimir al 23′, ma Nicolas in uscita lo ferma con i piedi, un minuto dopo un missile di Barberis dal limite, finisce fuori di poco. Entra anche Valoti, ma non succede nulla. Poco gioco, pochissime occasioni ma rimane almeno la consolazione del primo punticino in campionato.   Oltre a questo rimane però anche la convinzione che ci sia molto da lavorare in campo e sul mercato. La coperta è corta. Fusco ha il gravoso compito di allungarla. Ha promesso due o tre rinforzi in avanti. Alla luce di quanto visto in queste prime due uscite, ne abbiamo bisogno come il pane. Da qui a giovedì c’è però poco tempo.

Tabellino:

Crotone-Hellas Verona: 0-0 (0-0)
Crotone (4-4-2) Cordaz; Sampirisi, Ajeti, Cabrera, Martella; Faraoni (dal 32’ s.t. Crociata), Barberis, Mandragora, Stoian (dal 23’ s.t. Kragl); Trotta (dal 37’ s.t. Simy), Budimir. Panchina Festa, Viscovo, Cuomo, Giannotti, Suljic, Borello. All. Nicola.
Verona (4-3-3) Nicola; Romulo, A. Ferrari, Caceres, Souprayen; Bessa, Buchel (dal 32’ s.t. Zaccagni) B. Zuculini; Cerci (dal 17’ s.t. Pazzini), Fares (dal 28’ s.t. Valoti), Verde. Panchina Coppola, Laner, Zaccagni, Fossati, Caracciolo, Fossati, Heurtaux, Bearzotti, Felicioli, Stefanec. All. Pecchia. Arbitro: Giuda di Torre Annunziata.
Note: spettatori 9158. Ammoniti Buchel (V), Stoian (C), Fares (V), Bessa (V). Angoli 1-3

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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