Troppo Verona per la pur volonterosa Ternana. Per Benny Carbone è la prima sconfitta interna della stagione. La squadra di Pecchia dà un’altra dimostrazione di forza  centrando la quarta vittoria consecutiva. Cambiano e ruotano gli interpreti, ma questo Verona unisce qualità a personalità: la squadra gira a meraviglia, diretta oggi in campo da Enzo Maresca, direttore d’orchestra designato. Dispiace molto per la sua espulsione, apparsa ingenerosa e a dir poco esagerata. Dietro, Bianchetti e Caracciolo abbassano le saracinesche: seconda partita senza subire gol. Il Verona ha l’atteggiamento e le movenze delle grandi squadre: fa la partita e occupa il campo dando l’impressione di poter colpire da un momento all’altro. Cosa che puntualmente avviene. Pazzini è il nuovo capocannoniere della serie B. I due rigori? Ineccepibili. Giocando prevalentemente nella metà campo avversaria e mettendo di frequente piede in area di rigore, ci sta che nel calcolo delle probabilità qualcosa prima o poi possa succedere.

LA PARTITA – Tocca a Enzo Maresca. Pecchia, che aveva fatto intendere di voler ricorrere al turnover dopo un trittico tanto proficuo quanto dispendioso, lancia dal primo minuto l’esperto centrocampista nel ruolo di regista basso, a lui congeniale. Il sacrificato di turno è Romulo che, fresco di rinnovo, si accomoda in panchina a rifiatare dopo un inizio di stagione scoppiettante. A fianco di Maresca, confermati Bessa e Fossati. In fase offensiva il tecnico gialloblù, privo di Gomez, rinuncia ancora a Luppi schierando Valoti e Siligardi esterni a supporto di capitàn Pazzini. Sul fronte opposto, Benny Carbone, accantonato il 3-5-2, ha trovato nuova linfa nel 4-3-1-2 confidando nel talento dell’uruguagio Falletti, trequartista dietro alle punte  Avenatti  e alla giovane promessa di scuola palermitana La Gumina.  A Terni è caldo estivo; nutrita la rappresentanza di tifosi gialloblù al seguito: la campagna abbonamenti chiusa a quota 10200 tessere è il sigillo sulla storia di un amore infinito.

Inizio di personalità dell’Hellas, con una bella iniziativa di Valoti che impegna D Gennaro in presa a terra. Pronta risposta della Ternana con Falletti, che semina panico in area gialloblù. La partita è piacevole. Come previsto, è il Verona a condurre la danza, con i padroni di casa a chiudere gli spazi e pronti a ripartire. Al 24′ Pazzini rompe l’equilibrio, si libera al tiro, ma la sua conclusione finisce a lato della porta difesa da di Gennaro. Ancora Verona pericoloso al 26′: Siligardi ruba palla a Meccariello ma è pronto Di Gennaro a intervenire. Il Verona spinge ora con convinzione e alla mezz’ora capitalizza: Souprayen va via sulla sinistra, entra in area, Valjent lo trattiene e successivamente Meccariello, in vena di pasticci, lo placca. Rigore ineccepibile ed espulsione. Pazzini fa centro dal dischetto. Carbone ridisegna lo schieramento, richiama Palumbo e manda in campo il difensore Sernicola: ora il suo è un 4-3-2. La mossa serve a poco, perchè al 36′ il Verona raddoppia. Valoti viene steso in area, sarebbe rigore, ma la palla finisce sui piedi di Siligardi che non fallisce la ghiotta occasione infilando in diagonale Di Gennaro. La Ternana è in confusione: al 42′ La Gumina ribatte in barriera con un braccio una punizione di Fossati. Altro rigore. Pazzini si conferma infallibile cecchino dagli undici metri. L’Hellas va negli spogliatoi con tre reti di vantaggio e un uomo in più: partita in cassaforte.

Cambi a inizio ripresa: nel Verona entra Troianiello ed esce Fossati; nella Ternana esce La Gumina ed entra Petriccione. Dopo otto minuti Saia ristabilisce la parità in campo mostrando il rosso a Maresca per uno scontro aereo con Avenatti. Espulsione assurda, che Pecchia non gradisce chiedendo lumi al fischietto di Palermo. Peccato, perchè Maresca, autore di una gara impeccabile, sarà squalificato per il match di domenica prossima al Bentegodi con il Brescia. Colpito al volto in modo fortuito, Avenatti deve comunque lasciare il campo sostituito da Palombi. Al 22′ Pecchia richiama Siligardi e manda in campo Fares. La partita ha ormai poco da dire e si trascina stancamente verso l’epilogo. Il Verona gestisce comodamente il vantaggio sfruttando le proprie qualità in fase di possesso e giro palla. Bessa sale in cattedra e sforna giocate di classe. Al 33′ Pazzini esce per far posto a Ganz. A cinque minuti dalla fine, ci potrebbe essere gloria anche per Troianiello che calcia a lato a conclusione di una bella azione personale. Non succede più nulla. L’Hellas fa poker incassando dodici punti in quattro gare. Domenica al Bentegodi big match con il Brescia di Christian Brocchi.

TABELLINO:

TERNANA-HELLAS VERONA 0-3

Marcatori: 31′ pt Pazzini (rig.), 37′ Siligardi, 42′ pt Pazzini (rig.).

TERNANA (4-3-1-2): Di Gennaro; Valjent, Meccariello, Contini, Germoni; Defendi, Pamulbo (dal 35′ pt Sernicola), Coppola; Falletti; La Gumina (dal 1′ st Petriccione), Avenatti (dal 12′ st Palombi).
A disposizione: Aresti, Surraco, Masi, Bacinovic, Battista, Flavioni.
All.: Carbone.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Pisano, Bianchetti, Caracciolo, Souprayen; Bessa, Maresca, Fossati (dal 1′ st Troianiello); Valoti, Pazzini, Siligardi.
A disposizione: Coppola, Romulo, Ganz, Luppi, Cherubin, Zaccagni, Fares, Cappelluzzo.
All.: Pecchia.

Arbitro: sig. Saia di Palermo
Assistenti: sigg. Citro di Battipaglia e Margani di Latina

NOTE. Espulsi: Meccariello al 30′ pt per fallo da ultimo uomo, Maresca dal 9′ st per duro fallo di gioco. Ammoniti: La Gumina, Fossati, Germoni.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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