Quale miglior occasione per riprendersi dalla delusione e dalla rabbia maturata domenica scorsa da quel maledetto colpo di testa di Belmonte giunto al quinto minuto di recupero? Il calendario presenta la sfida più attesa, il derby con il Vicenza al Menti, una storia di 64 incontri dal 1933 ad oggi posta su una bilancia in perfetto equilibrio: venti vittorie a testa, e ventiquattro pareggi. Il fattore campo è però decisivo, visto che nel fortino amico i cugini hanno ottenuto quattordici successi contro solo cinque dei gialloblù.  Pecchia ha così presentato l’appuntamento di domani pomeriggio:

«Parlando di un derby è come riferirsi a due tipi di partita, una giocata fuori e una dentro il campo. La nostra città vive questa sfida in maniera diversa rispetto a qualsiasi altra, abbiamo avvertito questo in settimana tramite all’abbraccio dei tifosi. Il derby è una partita diversa dalle altre, ma si deciderà sul campo, come sempre. Arriviamo preparati a questa gara, abbiamo avuto possibilità di lavorare tutti assieme, siamo pronti per affrontare una gara che deve essere giocata con la giusta personalità. La classifica conta fino ad un certo punto, il Vicenza ha qualità».


«Il nostro momento? Che una squadra possa mantenere sempre gli stessi ritmi è impossibile, tutte vivono alti e bassi, è fisiologico. La forza di un club si vede nei momenti di flessioni, va sempre mantenuto il giusto equilibrio. Dalla nostra c’è la convinzione di aver lavorato bene, tutto quello fatto fin qui è giusto, dobbiamo trovare una mezza misura. E’ difficile dare una spiegazione a questi momenti, ci sono partite che nascono in un modo e finiscono in un altro. Il Verona non è la prima squadra che subisce gol al 95’ e non sarà certo l’ultima, ad ogni modo col Bari la squadra si è rialzata dopo una sconfitta pesante, e anche col Perugia ho visto una prestazione importante. Il mio discorso ai ragazzi? Sono sempre molto chiaro e autentico con loro, il modo in cui arrivato il gol può fare male, ma squadra è consapevole. In questo momento veniamo puniti in maniera esagerata rispetto ai nostri errori». 


«Ho grandissima fiducia in tutta la rosa, sono sicuro che chi scenderà in campo farà grandissime prestazioni. Cambiare modulo a partita in corso? E’ una delle nostre armi, a volte ha portato a grandi risultati, altre un po’ meno. Deve essere un valore aggiunto, che però non deve snaturare il nostro gioco». 


«L’affetto dei tifosi? Sono continue conferme, settimana dopo settimana, di ciò che avevo saputo prima di venire a Verona. Sono sempre presenti e abbiamo avvertito la loro spinta, dobbiamo dare tutto sul campo».

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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