E’ ufficiale, Nikola Grbic è il nuovo allenatore della Calzedonia Verona. Il coach della nazionale serba sarà a Verona a partire da domani, martedì 20 dicembre, e terrà il suo primo allenamento con la squadra. Queste le sue prime dichiarazioni: “Sono consapevole della situazione complicata in cui si trova adesso la squadra, ma penso che ha dei giocatori con delle grandi qualità che possono fare meglio di così. Ci vorrà tanta umiltà e lavoro da parte di tutti. Ovviamente, ho accettato questo incarico perché credo che ci sia la possibilità di fare bene”. Il Presidente BluVolley Stefano Magrini. “Non era facile che Grbic accettasse la nostra proposta, perché è un tecnico di livello internazionale che ha vinto la World League. Gli ho chiesto, prima di accettare questa sfida, come vedesse la squadra, e lui ha da subito espresso apprezzamento e positività per questo gruppo di giocatori”. 

Chi è Nikola Grbic:

Nato a in Serbia a Zrenjanin, il 6 settembre 1973, la carriera di Nikola Grbić inizia nelle file del Vojvodina di Novi Sad. All’età di ventun anni si trasferisce in Italia, dove gioca in Serie A1 con il Gabeca Galatron Montichiari nella stagione 1994-95, mentre l’anno successivo è protagonista della promozione del TNT Traco Catania, allenato da Ljubomir Travica, con cui vince il campionato di A2. Durante l’estate, fa il suo esordio nella nazionale jugoslava, con cui vince il bronzo all’olimpiade di Atlanta. Dopo un’altra stagione a Montichiari, passa all’Alpitour Cuneo, con cui resta legato per due anni, vincendo una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea. Nella stagione 1999-00 passa alla Sisley Volley, con cui vince la sua seconda Coppa Italia e la Champions League, mentre con la nazionale si laurea campione olimpico. Nella stagione 2000-01 gioca per l’Asystel Milano, con cui resta legato per tre anni. In questi anni, ottiene importanti risultati con la Jugoslavia e, dal 2003, con la Serbia e Montenegro, fra cui spicca l’oro europeo nel 2001. Quando il club milanese cede il titolo sportivo a Piacenza, gioca per la Copra Piacenza, con cui si aggiudica la Top Teams Cup 2005-06. Con la nazionale, ottiene buoni piazzamenti nella World League e conquista il bronzo all’europeo 2005, bissato nell’edizione successiva con la nazionale della Serbia. Nell’estate 2007 viene ingaggiato dall’Itas Diatec Trentino, scambiato con Marco Meoni. Con il club di Trento vince il primo scudetto della sua carriera e la sua seconda Champions League. Nella stagione 2009-10 passa alla BreBanca Lannutti Cuneo, con cui resta legato per quattro stagioni, vincendo il suo secondo scudetto, la Coppa Italia 2010-11, una supercoppa e la Coppa Cev 2009-10. Nel 2010 si classifica al terzo posto al campionato mondiale. Nella stagione 2013-14 vince lo scudetto, battendo in finale il Volejbol’nyj Klub Lokomotiv Novosibirsk. Una volta ritirato decide di intraprendere la carriera da allenatore e il 9 maggio 2014 viene ingaggiato dalla Sir Safety Perugia; dal febbraio 2015 assume contemporaneamente l’incarico di commissario tecnico della nazionale maschile della Serbia.

Il tecnico serbo è il medico chiamato a prestare le  cure a un malato che non riesce a rialzarsi. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, e le dimissioni di Andrea Giani, la squadra ha rimediato ieri un’altra brutta sconfitta a Molfetta. I pugliesi hanno così ricambiato, si fa per dire, il 3-0 subito  all’andata a Verona.

LA PARTITA – Primo set che inizia con molto equilibrio con le due squadre che procedono a braccetto fino al primo break di Molfetta (4-2). Parziale che prosegue in un Palapoli dal tifo assordante e in grado di trascinare la squadra di Gulinelli avanti di più quattro (20-16). Calzedonia risponde e si avvicina, grazie anche al turno in battuta del capitano Baranowicz che con un ace mette pressione a Molfetta. Ace, poco dopo, anche per Sabbi che punta Lecat e allunga nuovamente su Verona (23-19). Fine set da brividi con Calzedonia che si rifà sotto grazie al buon servizio di Paolucci, ma nulla da fare, termina 25 a 23 per i pugliesi. Secondo set con Molfetta che mantiene lo stesso atteggiamento avuto sul finale del parziale precedente, arrivando anche a più quattro (17-13). Distacco che aumenta (22-17) e, nonostante la pressione finale della Calzedonia, set che termina 25 a 22 per il pugliesi. Terzo set con Verona che tira fuori gli artigli e l’orgoglio, partendo forte. Dopo pochi scambi è avanti di quattro punti (2-6). Calzedonia che allunga grazie anche a un Mitar Djuric che sale in cattedra, prima la mette giù da posizione impossibile e poi realizza un ace (5-10). Calzedonia con il passare dei minuti si spegne e, complice un problema tecnico al video check che non permette a De Cecco di fare la chiamata su un pallone di forte dubbio, Molfetta, prima pareggia (17-17) e poi va al sorpasso (19-17). Il finale è concitato e da cardiopalmo, Molfetta mette in campo qualcosa in più e termina 27 a 25. Exprivia Molfetta vince per 3 a 0 con una Calzedonia che torna così a casa a mani vuote.

TABELLINO:

Exprivia Molfetta – Calzedonia Verona: 3 – 0 (25-23, 25-22, 27-25)


Exprivia Molfetta: Jao Rafael 15, Thianguino, Polo 4, Leite 4, Olteanu 11, Sabbi 20; (L) De Pendis, Jimenez, Partenio, Del Vecchio, Porcelli, Hendriks, Cormio, Vitelli. All Gulinelli
Calzedonia Verona: Kovacevic 16, Baranowicz 5, Zingel 5, Anzani 6, Lecat 1, Djuric 18; Giovi (L), Paolucci, Ferreira, Randazzo 1, Frigo, Mengozzi, Stern. All. De Cecco.
Arbitri: Cipolla, Puecher
Note: Spettatori 1818
Durata set:  (0.27, 0.27, 0.38)
MVP: Giulio Sabbi

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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