Martedì di lavoro con una doppia sessione di allenamento all’Agsm Forum, per preparare al meglio la trasferta di domenica a Sora. L’umiliante eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dei laziali costò un mese fa la panchina ad Andrea Giani.

Non crede ai fantasmi Nikola Grbic, che ha dichiarato: “Se i ragazzi mantengono l’approccio avuto in campo e in allenamento in queste ultime settimane, andiamo a Sora senza pensare a nulla se non alle cose che dobbiamo fare in campo. Perché il risultato, l’avversario, i precedenti, ex o non ex palazzetto, il pubblico, sono cose che ci facciamo pesare noi, mentalmente. E’ importante invece pensare solo alla tecnica e a quello che dobbiamo fare in campo, a prescindere dal risultato, dall’avversario e da tutti i precedenti. Il nostro gesto tecnico deve essere sempre uguale, partita dopo partita, e questa era una cosa, un aspetto, che anche a me, da giocatore, dava molta tranquillità. Ci credo moltissimo in questo e sto notando che anche i ragazzi si stanno convincendo e li sto vedendo sempre più solidi. Dobbiamo solo saper applicare in campo le cose e le gesta tecniche che sappiamo fare”.
 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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