Calciomercato: Higuain il Re, Wanda Nara la Regina

Gonzàlo Higuaìn è arrivato a Torino, dove ieri pomeriggio ha sostenuto il primo allenamento e oggi verrà presentato alla stampa. Il cerchio si chiude con la scontata cessione di Paul Pogba al Manchester United per una cfrta attorno ai centodieci milioni. Fine del tormentone di questo round di calcio mercato quindi? Macchè. E i commenti degli apologeti della morale dove li metti? Per non parlare di quanti (anch’io tra questi) ce la menano da anni con la favella del calcio romantico, manco fosse un fiaba di Andersen o dei fratelli Grimm?

Il 15 dicembre del 1995 fece registrare la nascita della seconda repubblica del calcio: la Corte di Giustizia Europea accolse l’appello del calciatore belga Jean Marc Bosman e sancì che ai calciatori professionisti aventi cittadinanza nell’Unione Europea fosse consentito di trasferirsi gratuitamente a un altro club alla scadenza del contratto con la squadra di appartenenza. Una rivoluzione. Da allora il potere è passato dalle società ai calciatori, e soprattutto ai loro agenti, cioè i procuratori, oggi i veri padroni del calcio. Alcuni sostengono che da allora il cuore abbia ceduto il posto al portafoglio. Forse, ma anche no. In fondo quando mai non è stato così?  Un esempio vecchio di oltre quarant’anni viene proprio da Napoli dove si grida oggi allo scandalo. A luglio 1975 il Bologna cedette Beppe Savoldi al club di Ferlaino per la cifra di un miliardo e quattrocento milioni più la cessione di Sergio Clerici e la metà del cartellino di Rosario Rampanti (fino ad allora in comproprietà tra Napoli e Torino), valutati nel complesso 600 milioni per un totale di circa due miliardi di vecchie lire. In seguto a quell’operazione di mercato Savoldi si guadagnò l’appellativo di Mister due miliardi.

Ieri Francesco Totti, unica bandiera rimasta a sventolare nel desolante panorama del calcio ha definito i calciatori di oggi come dei nomadi in cerca di denari. A parte il merito di essere stato il primo a prendere a calci nel sedere Balotelli, riconosco che il capitano della Roma ha ragione. Ha tuttavia scoperto l’acqua calda. Chissà quanti ne ha lui di soldati di ventura seduti a fianco nello spogliatoio. Facciamo chiarezza. I calciatori sono oggi dei liberi professionisti che mettono il proprio talento a servizio di un club a firma di un contratto. Un tempo erano dei dipendenti delle società. Oggi non è più così. Lo sono si, ma a scadenza come lo yogurt o lo stracchino. Assistiti dagli agenti, pongono la firma a un biennale e per due stagioni dedicano anima e cuore a quella squadra. Poi sarà la volta di un’altra. E così via fino alla fine della carriera. Chi si ostina a non voler accettare questo rischia di passare per un Don Chisciotte del pallone, o meglio nel pallone.

Higuaìn a Napoli ha dato tutto con grande professionalità senza risparmiarsi. Mettiamola così: il Napoli gli ha dato molto. Lui al Napoli ha dato moltissimo. Con 36 reti ha trascinato la squadra in Champions. Arrivato alla soglia dei trent’anni, voleva ora un grande club, in grado di partecipare alla maggior competizione continentale con l’obiettivo di vincerla, non semplicemente di prendervi parte. La Juve è l’unica società italiana attrezzata in grado di provare a farlo.

Non nutro particolari simpatie per Aurelio De Laurentiis. I suoi toni sprezzanti e l’atteggiamento da guappo non mi appartengono. Tuttavia è un uomo al passo coi tempi, abituato ai capricci dello showbiz. Fiutando il pericolo, ha inserito nel contratto di Higuaìn una clausola rescissoria di oltre novanta milioni. Per portare il Pipita a Torino, la Juventus ha dovuto impegnarsi a sborsarli tutti fino all’ultimo centesimo  senza alcun sconto. Ora per rientrare, dovrà pure cedere Pogba. Problema minore, se a suo tempo aveva sacrificato un certo Zizou Zidane. Higuain ha firmato un contratto quadriennale da 7,5 milioni a stagione, ingaggio superiore ai 5,5 che percepiva al Napoli. L’affare l’hanno fatto in due: la Juve ha il giocatore che cercava; il Napoli tanti soldi in cassa.

Ora De Laurentiis si è lanciato all’ assalto di Maurito Icardi. All’Inter ostentano sicurezza e dichiarano il giocatore incedibile. Probabile abbiano ragione. Vedremo. Il pressing del Napoli non rallenta. Forse per merito da colei che è la vera regina di questa estate di calcio mercato: Wanda Nara. wanda-nara Una volta al tavolo delle trattative si sedevano i ragionieri. Oggi al loro posto ci sono i prosperosi davanzali della biondona argentina. Vorrai mica mettere. Quale arma di lusinga, De Laurentiis si è spinto fino ad offrirle una parte di rilievo (tutto a curve) nel prossimo cinepanettone.  A questo punto tifo affinchè Icardi vada a Napoli. Sai che Natale al cinema…! Lo dicevo io, che De Laurentiis un tipo che sa come va il mondo…

 

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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