Chiedeva 25 medaglie il presidente del CONI Giovanni Malagò. Ha di che essere soddisfatto: la spedizione azzurra torna da Rio con 28, facendo addirittura meglio di quattro anni fa a Londra, quando ottenemmo lo stesso bottino, tuttavia meno prezioso. In questa edizione abbiamo infatti conquistato tre argenti in più. Nel medagliere, dominato dai 121 allori degli Stati Uniti, l’Italia chiude con un onorevolissimo nono posto, davanti a nazioni come l’Australia, i padroni di casa del Brasile, la Spagna. Bene così: nelle ultime cinque edizioni dei giochi, l’Italia è rimasta sempre al di sopra della soglia delimitata dal presidente del massimo organo sportivo nazionale. A dispetto delle mille magagne, siamo un paese di sportivi.Rio-2016-cerimonia-apertura-1000x600

La Gran Bretagna scavalca la Cina al secondo posto del medagliere. Rispetto a Londra, i britannici conquistano due ori in meno, ma aggiungono due medaglie nel totale, mentre la Cina perde diciotto medaglie e ben dodici ori. La Russia conferma il quarto posto nonostante l’esclusione di numerosi atleti per le note faccende legate al doping, in particolare quelli dell’atletica leggera, lo sport che le aveva regalato il maggior numero di medaglie a Londra. La Francia mantiene il settimo posto e stabilisce, con 42 podi, il proprio primato di medaglie totali al di là delle 101 vinte a Parigi nel lontanissimo 1900.

Rio ha sorriso al tricolore, ma non dimentichiamo che avremmo potuto fare anche meglio: l’infortunio di Tamberi, il torbido caso Schwazer, e la sfortunata caduta di Nibali, ci hanno privato di altre gioie. Le ben 10 medaglie di legno, su tutte quella della Pellegrini, non possono che alimentare i rimpianti.   Rimangono in memoria momenti esaltanti come le imprese dell’aliscafo Paltrinieri e del pedale di Elia Viviani,  il 200° oro della nostra storia ottenuto dal judoka Basile, i due ori dell’infallibiile ingegner Campriani,  il fioretto del siculo Garozzo, e la doppietta delle nostre tiratrici Diana Bacosi e Chiara Cainero. Abbiamo festeggiato con Tania Cagnotto, che ha coronato la sua fantastica carriera con le uniche medaglie che le mancavavo: argento nel sincro con l’inseparabile Francesca Dallapè e bronzo nell’individuale.  In piscina abbiamo tifato come pazzi per le canottine del Setterosa e del Settebello, rispettivamente argento e bronzo. Crudele la pallavolo, che che ci ha visto in finale per due volte contro i padroni di casa del Brasile e la loro torcida. E’ finita con gli argenti della nazionale di Blengini, trascinata dalle sberle dello Zar Zaytsev,  e della fantastica coppia Lupo-Nicolai nel beach volley. Qualche delusione c’è pure stata. Ci riferiamo alla sconcertante olimpiade della squadra femminile di pallavolo, e al doppio del tennis Vinci-Errani che, dopo la prematura uscita di scena delle sorelle Williams, avrebbe dovuto fare di più.

Due i volti legati per sempre al ricordo di questa edizione dei giochi: Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo, ha chiuso la carriera olimpica con nove ori. Impossibile far meglio. rio-2016-summer-olympics-usain-bolt

Michael Phelps con le sue cinque medaglie d’oro e una d’argento è risultato per la quarta volta il nuotatore più medagliato dell’olimpiade.USATSI_9441267_1470798606400_4926448_ver1.0Il Kid di Baltimora è l’atleta più titolato nella storia delle olimpiadi moderne: con 28 medaglie complessive ha superato il precedente primato detenuto dalla ginnasta sovietica Larisa Latynina

Due flashback farebbero felice il barone De Coubertin. Il primo nella batteria dei 5000 femminili: la neozelandese Hamblin e la statunitense D’Agostino finiscono a terra. L’americana ha la peggio e la sua avversaria l’accompagna fino al traguardo, rinunciando alla qualificazione. Il secondo nella 50km di marcia dove il francese Yohann Diniz è autore di una prova ai limiti dell’eroismo: ha un malore, il canadese Dunfee lo aiuta, poi sviene, ma si rialza e finisce comunque la gara. Le olimpiadi sono belle soprattutto per episodi come questi.

Verona saluta due medagliati: Elia Viviani, oro nel ciclismo su pista, e Filippo Lanza, argento nella pallavolo. Olimpiadi-Ciclismo-Elia-Viviani-medaglia-doro-Rio-5imageTanta roba. Nel nostro piccolo, abbiamo dato un gran bel contributo. Peccato per il velista Vittorio Bissaro, che con la genovese Silvia Sicouri, si è visto sfuggire una medaglia proprio all’ultima regata nel Nacra 17. E’ giovane e bravo. Saprà rifarsi.  Ora non resta che darci arrivederci a Tokyo tra quattro anni.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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