“Avremmo meritato di più. Abbiamo raccolto poco rispetto a quanto abbiamo fatto.  Onore al Brescia che ha fatto una buona gara”. Al termine, Pecchia commenta la partita con un pizzico di amarezza, ma altrettanta soddisfazione per le risposte che la squadra gli ha offerto. img_0066Nessuno avrebbe firmato per un pari alla vigilia. Tuttavia, per come  si erano  messe le cose in campo, il 2-2 finale  è per il Verona un bicchiere mezzo pieno. Il Brescia, si è confermato squadra tosta e ben organizzata, abile a difendersi e a colpire quando gli si è presentata l’occasione. L’Hellas voleva la vittoria e ha giocato per prendersela: ha premuto a lungo, ma raccolto meno di quanto abbia costruito nell’arco dei novanta minuti. La squadra di Pecchia ha comunque sfoderato una prova di carattere rimettendo in piedi una partita in cui tutto sembrava girare storto. In giornate come queste, un punto non è certo da buttare. Meglio accontentarsi. Una doppietta, la terza di fila, di Pazzini lo ha tenuto in vita. Vero che l’operazione sorpasso ai danni del Cittadella, ora comunque ad una sola lunghezza, non si è concretizzata, ma il Verona esce a testa alta da un test molto difficile dimostrando ancora una volta di avere qualità e personalità per continuare a guardare a questo campionato con fiducia.

Tanti gli ingredienti della sfida del Bentegodi: la storica rivalità tra le due città del Benaco e le proprie tifoserie; la perfetta parità negli incontri disputati dal 1932 ad oggi (72 precedenti,  21 vittorie a testa, e 30 pareggi); ma ciò che più conta, la classifica che offre al Verona la possibilità di insediarsi in vetta approfittando dello scivolone interno del Cittadella ieri sera contro il Frosinone. Buona cornice di pubblico, nonostante l’ora di pranzo domenicale suggerisca magari a qualcuno altro tipo di escursioni. Un migliaio sono i tifosi bresciani che con i veronesi non si scambiano certo complimenti. A parte gli sfottò di rito non si segnala per fortuna altro.

Indisponibile Pisano, Pecchia conferma il 4-3-3 scalando Romulo esterno basso a destra con licenza di offendere. Confermata la coppia centrale formata da Bianchetti e Caracciolo, oggi chiamato ad un attesissimo duello con l’amico omonimo airone bresciano; Souprayen ha il compito spingere sulla corsia di sinistra. Centrocampo a tre con Fossati, Valoti e Bessa. Sul fronte d’attacco, il tecnico schiera Siligardi e Luppi (al suo ritorno nell’undici titolare dopo due panchine) a supporto di bomber Pazzini. Christian Brocchi, privo di Morosini e Somma entrambi aggregati all’Under 21 di Di Biagio, cui va ad aggiungersi l’infortunato Bonazzoli, opta per il 3-5-2 confidando nella vena della coppia d’attacco Caracciolo e Torregrossa, arrivato in estate in prestito proprio dall’Hellas.

Brocchi aveva promesso un atteggiamento aggressivo: il Brescia mostra subito di voler vendere cara la pelle, deciso a giocarsela. Il Verona  non ci mette però molto a prendere il pallino del gioco. La prima palla gol giunge dopo sei minuti, quando Siligardi approfitta di un’incertezza di Lancini e s’invola verso l’area bresciana, ma invece di servire Luppi insiste nell’azione personale calciando malamente a lato. Il Brescia risponde prontamente e va anche in rete con Torregrossa, che però è in chiara posizione di offside. Occasionissima all’11: Romulo prende palla a centrocampo, punta la porta saltando gli avversari come birilli e, entrato in area, caccia sul primo palo; sulla ribattuta del montante Calabresi salva sull’accorrente Luppi. Il Bentegodi, in piedi per il brasiliano, s’infiamma. Avesse segnato, quello di Romulo sarebbe un gol da raccontare un domani ai nipotini. Adesso il Verona spinge sull’acceleratore: al 17′ Siligardi ha una buona palla ma la sua girata a rete è sventata da Minelli d’istinto. La partita è dura e maschia. Aureliano deve intervenire in più di un’occasione per richiamare i protagonisti a più miti consigli. Nel momento di maggior spinta dell’Hellas, il Brescia alleggerisce per un attimo la pressione e sorprendentemente trova la via del vantaggio. Al 22′ Bianchetti stacca di testa appoggiandosi su Caracciolo: Aureliano concede la punizione dal limite. L’airone batte secco di collo destro infilando Nicolas sul suo palo. Nell’occasione, il portiere brasiliano non è esente da responsabilità. Il gol è una mazzata sul Verona, che accusa il colpo e fatica a ritrovare il bandolo della matassa. Con pazienza tuttavia i gialloblù ci provano, e a compimento di una bella manovra corale, Bessa impegna Minelli in presa a terra. Al 35′ Pazzini lanciato in  area, prova a sorprendere il portiere bresciano con un pallonetto che si spegne oltre l’incrocio. Ancora Hellas al 40′, quando un diagonale radente di Bessa attraversa tutta la porta senza che nessuno riesca ad allungare in rete. Passano quattro minuti e il Verona confeziona l’ennesima palla gol con Luppi, che servito in area da Siligardi spreca calciando alto. Niente da fare, si va al riposo sotto di una rete. Per ciò che si è visto, il risultato è ampiamente bugiardo.

Pecchia non ci pensa due volte e senza indugi manda in campo Gomez e Ganz, per Valoti e Luppi. Hellas a trazione anteriore  con quattro attaccanti. Al 50′ una botta dal limite di Fossati, servito da Pazzini,  finisce larga sul fondo.  Passano due minuti e il Verona finalmente capitalizza. Fossati lancia lungo Pazzini che scatta sul filo del fuorigioco e raccoglie in area: la sua girata di destro incoccia sul palo interno e finisce in rete. Gran gol. Il tempo di gioire dura però un nulla, perché questo Brescia è un vero osso duro. Al 55′ Torregrossa combina per Caracciolo, la cui conclusione è salvata sulla linea da Bianchetti: sulla confusa azione conseguente è proprio Ernesto Torregrossa a mettere dentro. Tutto da rifare. Al 61′ il Verona potrebbe pareggiare: Pazzini svetta in area e fa da torre per Ganz che non riesce a dar forza alla sua girata a rete. Tutto facile per Minelli. Brocchi richiama Torregrossa e Crociata e manda in campo Camara  e Rosso. Il Verona attacca testa bassa chiudendo il Brescia nella propria metà campo.  I frutti arrivano al 73′, quando Pazzini viene agganciato in piena area da Bubnjic: rigore netto e cartellino giallo. Dal dischetto il Pazzo fa centro ristabilendo la parità. Adesso l’inerzia della partita è a favore del Verona che insiste nella propria tambureggiante azione. Il Brescia ora è in palese sofferenza e si chiude nel fortino: prima Ganz e poi Siligardi impegnano Minelli. All’81’ Fossati è ammonito: essendo in diffida, verrà squalificato per la trasferta di Ascoli. La palla del match la offre all’83’ Pazzini a Siligardi che a tu per tu con Minelli spara addosso al portiere bresciano. Dalla panchina Pecchia si sgola e si sbraccia chiamando i suoi all’ultimo arrembaggio. Aureliano concede tre minuti di recupero. Pecchia riequilibra l’assetto mandando in campo Zaccagni per Siligardi. Magari il pari non è tutto da buttare. Al 92′ il nuovo entrato pesca in area Gomez che di prima intenzione batte a rete spedendo la palla oltre la traversa. Game over. Per quanto ha fatto, il Verona avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più, ma non dobbiamo dimenticare che per come si era messa la partita di fronte ad un avversario tosto e ben disposto in campo, tutto sommato il punto può andar bene.

TABELLINO:

HELLAS VERONA-BRESCIA 2-2

Marcatori: 22′ pt Caracciolo, 7′ st Pazzini,10′ st Torregrossa, 28′ st Pazzini (rig.).

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Romulo, Bianchetti, Caracciolo, Souprayen, Fossati, Bessa, Valoti (dal 1′ st Gomez); Luppi (dal 1′ st Ganz), Pazzini, Siligardi (dal 46′ st Zaccagni).
A disposizione: Coppola, Boldor, Troianiello, Cherubin, Zuculini, Fares.
All.: Pecchia.

BRESCIA (3-5-2): Minelli; Calabresi, Bubnjic, Lancini; Untersee, Bisoli, Pinzi, Crociata (dal 18′ st Camara), Coly; Caracciolo, Torregrossa (dal 18′ st Rosso).
A disposizione: Arcari, Said, Strada, Rossi, Ndolj Vassallo, Martinelli.
All.: Brocchi.

Arbitro: sig. Aureliano di Bologna
Assistenti: sigg. Gori di Arezzo e Cangiano di Napoli

NOTE. Ammoniti: Torregrossa, Calabresi, Pazzini, Pinzi, Bubnjic, Fossati. Spettatori: 15.815 (paganti: 5.649; abbonati: 10.166).

:

NO COMMENTS