Meritava certamente qualcosa di più il Chievo visto all’Olimpico di Torino. La squadra di Maran ha disputato una gara gagliarda e volitiva sul campo di una delle squadre più in forma del campionato. L’uno-due di Iago Falque nel primo tempo ha spezzato l’equilibrio. Il Chievo ha avuto il merito di non demoralizzarsi giocando un secondo tempo di grande personalità e carattere con la baionetta tra i denti. Purtroppo il gol di Inglese è arrivato quando ormai non c’era più tempo per recuperare. Sconcerto destano le decisioni scellerate di Chiffi, fischietto in erba stasera nel pallone. Alla squadra di Maran mancano due rigori solari; Ljaijc e Castan avrebbero dovuto finire entrambi sotto la doccia anzitempo. Cosa che è invece toccata a Cacciatore nel recupero. Qualcosa non quadra e monta la rabbia per un risultato che a nostro avviso non rispecchia fedelmente quanto visto sul campo.

LA PARTITA – Il Chievo, ossigenato dalla vittoria sul Cagliari che ha interrotto una  serie negativa di cinque partite, fa visita la Torino di Sinisa Mihajlovc, reduce da due vittorie consecutive, che sta entusiasmando il popolo granata. Maran cambia assetto, infittisce il centrocampo e vara un inedito 4-3-2-1 con Birsa e De Guzman alle spalle dell’unica punta Pellissier. Il 4-3-3 del tecnico serbo punta sul tridente offensivo composto da Iago Falque e Ljajic, a supporto del “Gallo”Belotti in stato di grazia.

Il Chievo, non rinuncia  a fare la propria partita e mostra un atteggiamento piacevolmente intraprendente. La squadra è come sempre corta e ben messa in campo, attenta a non concedere spazio alla velocità delle punte granata. Tutto tranquillo fino al 10′ quando Ljaijc reclama un rigore che non c’è, e per tutta risposta mette le mani al collo di Cacciatore. L’irascibile fantasista serbo rimedia un giallo, che sa però di rosso. Maran non gradisce e ne ha ben donde perché la pantomima isterica meritava maggior severità da parte di Chiffi. Passano cinque minuti e un cross radente di Zappacosta attraversa tutta l’area piccola di Sorrentino seminando il panico. Dopo un avvio equilibrato, adesso il Toro spinge con aggressività e il Chievo fatica a uscire, costretto a una partita di contenimento. Quando ci riesce si fa però pericoloso. Al 28′ Pellissier ha un buon pallone che difende bene, ma calcia dal limite in modo fiacco a lato della porta di Hart. Passano due minuti e Pellissier apre per Cacciatore sul cui cross interviene di testa Radovanovic che non trova la porta. Insistono i gialloblù della diga e al 32′ Castro entra in area dalla sinistra e conclude tra le braccia di Hart. Purtroppo quando la partita viaggia in equilibrio, al 35′ Barreca si libera di Izco sulla sinistra e manda un bel cross sul secondo palo dove Iago Falque batte di testa Sorrentino. Tre minuti e Iago Falque centra il bis con una pennellata di sinistro a giro dalla destra che s’insacca nell’angolo più lontano. Il terribile uno-due è un’autentica mazzata per il Chievo che fini qui non ha certo demeritato, anche se 21 palle perse sono un po’ troppe. Chiffi manda tutti negli spogliatoi, al termine di un primo tempo che a nostro avviso punisce oltremodo la squadra di Maran.

Nella ripresa Maran torna al 4-3-1-2 e inserisce l’ex Meggiorini al posto di Izco per dare più peso al reparto offensivo. I frutti si vedono subito: il Chievo assume l’iniziativa nel tentativo di recuperare un partita che pare compromessa. Al 50′ su cross di Gobbi, Meggiorini prova a deliziare la sua vecchia platea con una rovesciata spettacolare da centro area che si spegne sul fondo. Al 57′ Cacciatore viene steso in area da Barreca. Sembrerebbe rigore netto, non per Chiffi che fa proseguire tra le proteste clivensi che si rinnovano al 59′, quando un colpo di testa di Pellissier è smorzato dal braccio di Barreca. Altro rigore palese. Se sommiamo questi due episodi alla mancata espulsione di Ljaijc nel primo tempo, qualcosa da recriminare ci sarebbe eccome. Gli animi si accendono al 65′ quando Castan entra in maniera scriteriata su Meggiorini a gioco peraltro fermo. Chiffi non ne azzecca una e, come accaduto con Ljaijc nel primo tempo, estrae il giallo sbagliando cartellino. Colpita dura, la punta di Maran è costretta a lasciare il campo a Roberto inglese. Il Torino respira un attimo e si fa di nuovo sotto. Al 70′ una ravvicinata conclusione da posizione defilata di Obi, è deviata in angolo da Sorrentino. Il Chievo preme e il Toro agisce solo in azioni di alleggerimento. Va detto tuttavia che grandi pericoli Hart non ne corre. A dieci dalla fine Maran richiama De Guzman e manda in campo Jallow. Al 85′ un colpo di testa di Castro è deviato in angolo da Hart. Sull’angolo di Birsa il Chievo trova la meritata rete con Roberto Inglese abile a svettare e girare di testa in rete la palla. La partita è riaperta, ma a due minuti dal termine, ci pensa Chiffi a chiuderla mostrando il rosso a Cacciatore, reo di averlo mandato a quel paese per un fallo fischiato su l’irritante Ljajic. Peccato non abbia usato la stessa misura nel primo tempo a parti invertite per un gesto ben più grave commesso dal serbo. Finisce così tra rabbia e recriminazioni.

TABELLINO:

Torino-Chievo 2-1

Torino (4-3-3): Hart; Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca; Benassi (37′ st Acquah), Valdifiori, Baselli (13′ st Obi 6); Iago Falque (24′ st Boyé 6,5), Belotti, Ljajic. A disposizione: Padelli, Cucchietti, Moretti, Ajeti, Bovo, De Silvestri, Lukic, Gustafson, Martinez, Maxi Lopez. All.: Mihajlovic
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Dainelli, Gamberini, Gobbi; Izco (1′ st Meggiorini (24′ st Inglese 6,5)), Radovanovic, Castro; De Guzman (36′ st Jallow sv); Birsa, Pellissier. A disposizione: Seculin, Bressan, Frey, Sardo, Cesar, Costa, Rigoni, Spolli, Parigini. Allenatore: Maran
Arbitro: Chiffi
Marcatori: 36′ Iago Falque (T), 38′ Iago Falque (T), 41′ st Inglese (C)
Ammoniti: Ljajic, Castan (T); Dainelli (C)
Espulsi: Cacciatore

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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