Senza strafare il Bologna stende un Verona volitivo e propositivo ma allo stesso tempo terribilmente fragile. Pecchia ricorre al turnover e concede spazio a chi ne trova poco in campionato. Il tecnico gialloblù parte con Coppola tra i pali, Zaccagni nell’insolita posizione di esterno basso a destra, coppia centrale composta da Bianchetti e il debuttante Boldor,  Souprayen a sinistra; centrocampo a tre con Maresca regista affiancato da Bessa e Valoti; in avanti Ganz si piazza al centro dell’attacco supportato da Troianiello e Fares.

Parte forte il Verona, deciso a sorprendere i padroni di casa con trame ficcanti e scambi di prima in verticale da applausi. In avvio fioccano le palle gol: la prima con Ganz che si fa trovare pronto all’appuntamento a centro area su invito dalla destra di Valoti, ma la sua deviazione a botta sicura si stampa sul palo. Poco dopo è lo stesso Valoti ad avere la palla buona ma da ottima posizione tentenna un secondo di troppo e il suo piattone è deviato sul fondo. La squadra gioca bene, ispirata dalle visioni geometriche di Maresca che si erge a padrone del centrocampo. Tutto bene sin qui, ma la sinfonia dura però solo mezz’ora. Pian piano il Bologna dà cenni di risveglio e dopo un paio di messaggi di avvertimento a Coppola passa con una botta dal limite di Di Francesco deviata in rete dallo stinco di Boldor. L’Hellas non fa nemmeno in tempo ad abbozzare una reazione che subisce il raddoppio con Mounier, abile a sfruttare un suggerimento in area di Destro, su capovolgimento di fronte. Nonostante un ottimo avvio, il Verona va negli spogliatoti sotto di due reti. La squadra gioca oggettivamente bene, ma non punge e filtra poco facendosi trovare scoperta sulle ripartenze rossoblù.

Nella ripresa Pecchia, prova a rimescolare le carte, entrano Gomez e Luppi per un iperoffoensivo 4-2-4 che oltre a un’alta percentuale di possesso non sortisce nulla di concreto. La squadra non ha più la brillantezza e la spavalderia della prima mezz’ora: fa tutto discretamente bene fino alla trequarti quando l’ultimo passaggio diventa però un’impresa titanica quanto le regate transoceaniche di Giovanni Soldini. Anzi, è il Bologna negli ultimi cinque minuti a piazzare un altro terribile uno-due ancora con Mounier, colpevolmente perso da Caracciolo, e con Krafth. Finisce 4-0, punteggio roboante, sicuramente troppo severo per un Verona bello ma fumoso. Sebbene non abbia sfigurato, la squadra è evaporata nella propria frivola leggerezza finendo per prestare il fianco. Quattro gol  dal Novara,  cinque dal Cittadella, e ora altri quattro dal Bologna in coppa, sono troppi per non parlare di emergenza difensiva. L’impressione è che la retroguardia manchi di un argine protettivo a centrocampo. Abbiamo tanti pensatori e  tanti portatori, ma uno spaccalegna non guasterebbe là in mezzo. Archiviata la Coppa Italia, domenica ci si rituffa nel campionato. Al Bentegodi arriva il Perugia di Bucchi, arresosi solo ai supplementari al Genoa, per una sfida da quartieri alti. Torneranno i pezzi grossi, stasera tenuti opportunamente ai box a ricaricare le pile. Rivedremo il cinico e tenace Verona ammirato contro il Bari? Ce lo auguriamo con tutto il cuore gialloblù che batte in noi, perché la promozione passa da partite come quelle.

TABELLINO:

BOLOGNA-VERONA 4-0

Bologna (4-3-3) – Gomis; Krafth, Gastaldello, Oikonomou, Mbaye; Nagy, Donsah (67′ Dzemaili), Pulgar (88′ Taider); Mounier, Floccari, Di Francesco (78′ Okwonkwo). Allenatore: Donadoni.
Hellas Verona (4-3-3) – Coppola; Zaccagni (80′ Antonio Caracciolo), Bianchetti, Boldor, Souprayen; Bessa (61′ Juanito Gomez), Maresca, Valoti (68′ Luppi); Troianiello, Ganz, Fares. Allenatore: Pecchia.
Marcatori: Di Francesco (B), 2 Mounier (B), Krafth (B)
Ammoniti: Zaccagni (V), Okwonkwo (B), Boldor (V)

 

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