Alla ripresa degli allenamenti a Peschiera, Fabio Pecchia ha incontrato la stampa per un chiacchierata a 360° spaziando dai primi sei mesi a Verona fino al prossimo futuro che verrà. Ecco un inciso delle sue principali dichiarazioni.

«Il mese di novembre? Evidentemente il nostro percorso doveva passare anche da sconfitte pesanti come Novara, Cittadella e Bologna. Nemmeno io so dare una piena spiegazione a quel periodo negativo, senza dubbio abbiamo pagato carissimo i nostri cali di tensione. Il rendimento dei calciatori è inevitabilmente variabile nel corso di una stagione, ma ciò che incide sulle gare è il modo di affrontarla e reagire, più che la condizione fisica».

«Il mestiere dell’allenatore consiste nel volersi sempre migliorare, sei mesi di lavoro in una squadra di un certo livello e in una piazza prestigiosa mi hanno fatto crescere molto e spero di continuare a crescere insieme ai miei giocatori. Voglio una squadra consapevole di quello che vive, per migliorare vorrei una gestione ottimale delle varie situazioni che si presentano in una partita. E maggiore concretezza sottoporta. La nostra strada è questa, esaltare le qualità di ciascuno, cercare sempre di avere un’idea di gioco. C’è tutto un girone da disputare, siamo primi ma conta esserlo a maggio. Il percorso è molto lungo, questi sei mesi mi hanno insegnato che bisogna pensare di partita in partita. La classifica attuale ha un valore relativo».

«Mercato? Mi piacerebbe fosse più breve, ma una cosa è certa: mi aspetto di recuperare Gomez, Zuculini, Cherubin e Albertazzi, giocatori che abbiamo avuto molto poco. Anche Caracciolo sta lavorando molto, è quello più vicino al rientro. Albertazzi? Il suo infortunio richiede tempo, abbiamo una ventina di giorni per valutarne la sua condizione, così come Cherubin. Tante squadre stanno cambiando, ma io ho fiducia nel mio gruppo, e non voglio che venga rotto in alcun modo. Il Verona deve tutelare questo collettivo, perché ci ha portati fin qui e ci permetterà di affrontare il girone di ritorno con più forza. La nostra strada è questa, esaltare le qualità di ciascuno, cercare sempre di giocare e avere un’idea di gioco».

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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