Prova gagliarda, di carattere. Il Chievo, dopo aver sofferto per tutta la partitra, sbanca l’Olimpico con un gol di Roberto Inglese al novantesimo. In piena emergenza e reduce da quattro sconfitte consecutive in campionato, Maran alla vigilia chiedeva ai suoi di tirare fuori gli attributi. I ragazzi lo hanno ripagato affrontando la Lazio con la baionetta tra i denti: la squadra ha sofferto, ha fatto quadrato davanti a un Sorrentino in serata di grazia e resistito agli assalti biancocelesti; nel finale, quando gli si è presentata l’occasione buona, hanno colpito con cinismo portando a casa tre punti preziosissimi che fanno morale e lasciano alla spalle un periodo nero.

LA PARTITA – Alla squalifica di Immobile Inzaghi deve aggiungere l’assenza di Marchetti causa influenza. Tra i pali tocca a Strakosha, in difesa torna Basta e Hoedt viene preferito a Wallace, mentre in prima linea al centro c’è Djordjevic e sulla sinistra rientra Lulic. Chievo in emergenza: squalificati Meggiorini e Cesar, infortunati Castro e Pellissier. Nel pacchetto arretrato Maran inserisce Gamberini e Spolli (Dainelli parte dalla panchina), in mediana spazio a Radovanovic ed Hetemaj, in attacco viene avanzato Birsa per affiancare Inglese.

Parte forte la Lazio. Chievo attento e grintoso. Al 20’ tiro-cross di Anderson non agganciato da Djordjevic. Tre minuti dopo Sorrentino si supera per sventare un colpo di testa di Parolo. Che al 27’ ci riprova, ancora con uno stacco aereo, ma il portiere veneto vigila. La Lazio insiste sotto la guida di Felipe Anderson ben ispirato. Al 32’ Sorrentino devia in angolo una fiondata di Milinkovic. E poco dopo si oppone a un’altra capocciata di Parolo. Al 34’ nuova prodezza deò portierer della diga: neutralizza Anderson, entrato in area dopo una spettacolare iniziativa personale. Assedio laziale. Il Chievo regge e al 42’ De Guzman impegna Strakosha dalla distanza. Finale di tempo con l’ennesima testata di Parolo: pallone sul fondo.

Anche dopo l’intervallo la Lazio continua a macinare gioco epremere, anche si con un po’ d’imprecisione e frenesia.  Chievo arroccato in difesa.. Al 14’ Sorrentino si allunga su una bordata dai 30 metri di Biglia. Maran si copre: dentro Izco al posto di De Guzman. Il nuovo entrato va in mediana e Bastien avanza. Dpo aver reclamato invano un rigore, al 22’ Milinkovic sciupa da buona posizione. Ci riprova Parolo, ma Sorrentino abbassa la saracinesca.  Assalto senza pause della Lazio. Alla mezzora Inzaghi ricorre a Rossi, il bomber della Primavera, e a Luis Alberto che rilevano Djordjevic e Radu. Lazio ancora più offensiva alla ricerca dei tre punti.  Si ferma per noie muscolari Spolli e Maran lo sostituisce con Dainelli. Subito dopo Rigoni avvicenda Bastien. E al 37’ il Chievo fa tremare la Lazio: il tocco arcuato di Cacciatore sfiora il palo. Immediata la replica laziale con una parabola di Anderson di poco a lato. Inzaghi fa entrare un altro esterno d’attacco, Lombardi al posto di Basta e Lulic arretra. Ma al 45’ arriva il fendente del Chievo: Inglese riceve palla a centro area e , pur non calciando benissimo, mette dentro con la complicità dei difensori laziali  tutti fermi a fare le belle statuine. Festeggiano i ragazzi di Maran, che rivedono la luce. I biancoelesti escono a capo chino. Questo è il calcio

Così Maran a fine gara: “Abbiamo sofferto, ma nel modo giusto. Anche loro avrebbero potuto segnare, ma contava il risultato finale. Grande spirito dei miei, oggi contava troppo fare il risultato. Quando c’è un periodo negativo, affrontare una gara in questo modo vuol dire avere stimoli ed attaccamento. C’era da ripartire e l’abbiamo fatto su un campo difficile contro una bella Lazio. Una partita sofferta ma bella”.

TABELLINO:

LAZIO-CHIEVO 0-1
(primo tempo 0-0)
MARCATORE al 90′ Inglese (C)
LAZIO (4-3-3) Strakosha; Basta (dal 38′ s.t. Lombardi), De Vrij, Hoedt, Radu (dal 31′ s.t. Luis Alberto); Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson, Djordjevic (dal 31′ s.t. Rossi), Lulic. (Vargic, Patric, Wallace, Bastos, Lukaku, Leitner, Murgia, Kishna). All.: Inzaghi.
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Cacciatore, Gamberini, Spolli (dal 33′ s.t. Dainelli), Gobbi; Bastien (dal 35′ s.t. Rigoni), Radovanovic, Hetemaj; De Guzman (dal 19′ s.t. Izco); Birsa, Inglese. (Seculin, Bressan, Sardo, Depaoli, Kiyine, Ngissah, Vignato). All.: Maran.
ARBITRO Fabbri di Ravenna.
NOTE Spettatori 15.000. Ammoniti: Milinkovic, Cacciatore, Izco, Lulic. Angoli: 10-2 per la Lazio.
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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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