Tutto facile, forse troppo, per il Verona che senza doversi dannare l’anima e strafare, ritrova i tre punti battendo la Ternana, ultima della classe. Il punteggio tuttavia non inganni: soprattutto nel primo tempo, nonostante il vantaggio di Pazzini, i gialloblù hanno faticato parecchio e mostrato ancora segni di convalescenza sotto il profilo del gioco. Se Avenatti non avesse fallito miseramente un calcio di rigore chissà cosa ci troveremmo ora a scrivere. Tutto è bene è ciò che finisce bene. Il raddoppio del capitano (e sono 19…!) in chiusura di tempo ha archiviato la pratica. Nel secondo tempo è stata pura accademia; la squadra ha ritrovato geometria e fluidità. Troppo comunque il divario in campo per capire se la squadra di Pecchia sia guarita davvero. Ciò che più conta sono il ritorno alla vittoria e il pareggio del Frosinone a Perugia che consente al Verona di accorciare sui ciociari. Per tutto il resto, ogni discorso è rimandato a domenica a Brescia, test ben più probante e significativo. Intanto godiamoci questi tre punti.

LA PARTITA – Serata umida e campo reso viscido dalla pioggia al Bentegodi per questa partitain cui l’Hellas è chiamato alla riscossa contro il fanalino di coda Ternana dopo l’ennesimo scivolone esterno e i malumori della piazza sfociati nella contestazione di Peschiera. Pecchia torna al 4-3-3: il tecnico riporta Bianchetti  al centro della difesa a fianco di Caracciolo; a centrocampo tiene ancora a riposo Fossati e lancia i due Zuculini insieme a Romulo; in avanti Bessa e Zaccagni larghi a supporto di Pazzini. Nelle file umbre Gautieri è senza Palombi ma ritrova Falletti e Coppola. Al centro dell’attacco il bomber Avenatti.

Tre minuti e il primo squillo lo suona Romulo con un destro dalla distanza che si perde di non molto a lato della porta difesa da Aresti. Il tema tattico è subito chiaro: gialloblù a spingere e rossoverdi ad arginare la pressione. La curva incita invocando attributi da esibire. Al 14′ ci pensa Pazzini ad accontentarla: il capitano riceve palla in area da Franco Zuculini, si gira e da posizione defilata spedisce di destro il pallone nell’angolo più lontano per la diciottesima marcatura stagionale. Guai a calare la tensione però: al 22′ da cross di Contini, Avenatti devia di testa ma è bravissimo Nicolas a togliere in tuffo la palla dalla rete. Stenta un attimino il Verona a ritrovare continuità. Qualche minuto ed è ancora Avenatti a farsi minaccioso con una deviazione al volo di sinistro che termina sopra la traversa. Al 27′ con la gentile concessione di Bruno Zuculini,  Pettinari si lancia in area gialloblù e a Nicolas non rimane che stenderlo: rigore sacrosanto che Avenatti calcia per fortuna malamente a lato. Pericolo scampato, ma il messaggio è chiaro: se il Verona non si sveglia sono guai. Il pubblico percepisce che qualcosa non va e rumoreggia. Alla mezz’ora ci prova allora Romulo su servizio di Zuculini, ma la palla è respinta da un difensore. E’ un fuoco di paglia perché la squadra continua a non essere tranquilla, mostrando segni di  ansia e titubanza; aggiungiamo pure che i collegamenti non funzionano a dovere. Il pubblico continua a non gradire ed esprime il proprio dissapore. Al 40′ Bessa spezza la noia con un bel tiro da fuori area che Aresti smanaccia in angolo. Sul corner seguente il Verona raddoppia: Caracciolo svetta e manda di testa la palla sulla traversa, sulla ribattuta ci va Bianchetti, poi nella carambola che ne scaturisce si avventa come un falco Pazzini che risolve firmando la doppietta. Dopo due minuti di recupero Illuzzi manda tutti negli spogliatoi. Pur senza incantare il Verona ha i tre punti in ipoteca.

Il vantaggio fa bene all’Hellas che ingrana nella ripresa trovando serenità e fluidità d’azione. L’avvio è tutto dei gialloblù che seminano più di un’apprensione dalle parti di Aresti. All’11’ come nell’azione de secondo gol, Caracciolo svetta di testa da corner di Romulo ma manda la palla sopra la traversa. Pecchia richiama Franco Zuculini e lo sostituisce con Luppi. Applausi per l’argentino, nuovo beniamino de Bentegodi. Zaccagni arretra il proprio raggio andando ad occupare la posizione lasciata dall’ex bolognese. Al 14′ è la volta di Pazzini, a caccia della tripletta, ma la sua zampata in allungo finisce alta. La Ternana non c’è praticamente più e per il Verona la strada è tutta in discesa. La partita non ha praticamente nulla da dire e la curva mostra attraverso i cori più interesse per trasferta di Brescia che per quanto succede in campo. E’ sempre l’Hellas a creare pericoli: al 27′ è Ferrari ad andare vicino alla marcatura sparando di poco alto dal limite. Pazzini esce tra gli applausi lasciando spazio a Cappelluzzo. Al 32′ Illuzzi fa arrabbiare Pecchia e il pubblico non concedendo un chiaro rigore per atterramento in area di Cappelluzzo. Si rivede anche Fossati per lo scambio tra uomini mascherati con Romulo. Altro non succede. Il Verona torna a vincere, ma per capire il suo reale stato di salute bisognerà attendere la sfida di domenica a Brescia. Intanto va bene così.

TABELLINO:

HELLAS VERONA-TERNANA 2-0

Marcatore: 14′ pt e 45′ pt Pazzini.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Ferrari A., Bianchetti, Caracciolo, Souprayen; Zaccagni, Zuculini B., Zuculini F. (dal 12′ st Luppi); Romulo (dal 35′ st Fossati), Pazzini (dal 29′ st Cappelluzzo), Bessa.
A disposizione: Coppola, Boldor, Ganz, Gomez, Fares, Siligardi.
All.: Pecchia.

TERNANA (4-3-3): Aresti; Zanon, Meccariello, Valjent, Contini (dal 34′ st Germoni); Coppola, Defendi, Di Noia (dal 12′ st Sissoko); Falletti (dal 28′ st Acquafresca), Avenatti, Pettinari.
A disposizione: Di Gennaro, Monachello, La Gumina, Petriccione, Ledesma, Palumbo.
All.: Gautieri.

Arbitro: sig. Lorenzo Illuzzi (sez. Aia Molfetta).
Assistenti: sigg. Tarcisio Villa (sez. Aia Rimini) e Mauro Galetto (sez. Aia Rovigo).

Ammoniti: Nicolas, Valjent, Defendi, Ferrari. Spettatori: 12.724 (paganti: 2.526; abbonati: 10.198).

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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