Non si pone limiti il Chievo di Rolando Maran. Domani sera sarà di scena a San Siro contro il Milan che tra un closing di rimbalzo e un altro cerca di aprirsi le porte per l’Europa. Sulla loro strada i rossoneri di Montella troveranno un Chievo agguerrito e deciso a tendergli la vita difficile. Queste in sintesi le parole di Maran nella conferenza stampa di oggi a Veronello.

“Noi ce la possiamo giocare sempre, a prescindere dal momento che stiamo vivendo. Stiamo bene e lo vogliamo confermare contro il Milan, un undici di grandi campioni. Proveremo a colmare il gap mettendo in campo le nostre idee ma anche la compattezza e il sacrificio. Il Chievo ha sempre fatto fatica a San Siro, non è semplice, serve una partita più che perfetta. Dobbiamo metterci coraggio e fiducia. Quando le cose sono difficili e poi le raggiungi è ancora più bello. Il Milan è tosto da incontrare, del resto si sta giocando l’ingresso nelle coppe. Non va sminuito il valore dell’avversario. E’ un test che arriva in un momento positivo ma va dimostrato in campo”.

Per il tecnico trentino quale di domani sera è una serata particolare. Festeggerà infatti le 100 panchine in serie A, davvero bel traguardo: “c’è emozione, mi fa piacere, anche se non bado ai numeri. Se le andiamo ad aggiungere a quelle da giocatore e da allenatore in seconda sono veramente tante. Il Chievo è la mia vita. Questi traguardi personali mi riempiono d’orgoglio”

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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