La serie A è a un punticino, ma che sofferenza. Sembrava di assistere al festival della jella: la porta del Carpi pareva stregata con un  Belec in formato saracinesca come si diceva una volta. Già nel primo tempo l’Hellas aveva fatto intravedere buone cose andando ripetutamente vicino al vantaggio ma si trovava inopinatamente sotto per un jolly pescato da Letizia. Brutti presagi, cattive sensazioni. Nella ripresa la squadra di Pecchia spingeva con tutto quello che aveva, ma la palla non voleva saperne di entrare: quando Bessa centrava l’incrocio il dramma pareva scritto secondo la più perfida delle sceneggiature. Il Verona aveva però il merito di non mollare e di continuare a crederci e con Ganz trovava la strameritata rete del pari allo scadere. Finiva così, e pure bene per come si erano messe le cose. Poi la notizia del gol di Ceravolo, che a Benevento piegava al 93′ il Frosinone e apriva nuovi scenari in vista dell’ultima tappa, ci spingeva all’uso del superlativo: è andata benissimo. Spal e Frosinone sono entrambe inciampate: la più amabile delle sconfitte per i ragazzi di Semplici che festeggiano oggi la meritata promozione; il Frosinone è invece nei guai. Il Verona ha ora da gestire due punti di margine sui ciociari. A Cesena, contro una squadra matematicamente salva, basterà quindi un punto. Il senso di un pomeriggio di cuore e batticuore è tutto qui. La serie A stasera è molto più vicina. Andiamocela a prendere.

LA PARTITA – Sabato di passione, sabato di tensione, sabato di amore per tutto ciò che è Hellas. Penultima tappa di una corsa infinita, un destino ancora in bilico. In un Bentegodi da pelle d’oca, gremito e tinto di gialloblù come ai bei tempi, il Verona ospita il Carpi in una partita dai mille e più significati. Occhi al campo e orecchie alle radioline per buone nuove da Benevento. Pecchia conferma Ferrari centrale fianco di Caracciolo con Romulo a destra il rientrante Souprayen a sinistra; centrocampo  con i due mastini Bruno Zuculini e Fossati a protezione della difesa e supporto  della classe  di Bessa; in avanti tridente composto da Siligardi, Luppi, e ovviamente Pazzini. Avversario scomodo il Carpi che ancora non ha la certezza dei playoff, e scende in campo bisognoso di punti. Castori si mette a 4-4-2: attenzione in avanti  alle insidie della coppia Lasagna e Mbakogu.

Il Verona fa possesso ragionato senza esporsi alle ripartenze degli ospiti ma deciso a condurre la partita. Al 3′ Pazzini si rende già pericoloso con una fiondata da posizione defilata, palla di poco a lato. Incoraggiante avvio dei gialloblù. Al 10′ Siligardi da sinistra mette uno spiovente su cui si avventa Pazzini che in spaccata calcia alto. Il Verona preme con insistenza e giostra nella metà campo avversaria costringendo la squadra di Castori a starsene abbottonata a protezione di Belec. L’Hellas è ben messo in campo, Souprayen e Romulo spingono senza pause sulle corsie, Zuculini e Fossati sono una cintura di sicurezza, Bessa in mezzo è il faro della manovra. Attenzione al Carpi però che al 23′ con una serpentina di Di Gaudio va vicino al vantaggio ma Nicolas è bravissimo a distendersi a deviare sulla sua sinistra e poi a bloccare a terra sui piedi di Lasagna sul proseguimento dell’azione. Immediata la replica dell’Hellas con una conclusione secca a mezz’altezza di Pazzini respinta dai guantoni di Belec. Al 28′ ci prova Mbakogu dalla distanza ma Nicolas blocca senza grossi patemi. Pazzini è in vena e confeziona un’altra palla gol un minuto dopo ma dopo essersi bevuto Gagliolo, la sua botta è respinta in angolo da Belec. Partita piacevole, giocata su buone cadenze che vive di continui capovolgimenti di fronte. Al 33′ è la volta di Siligardi, ma purtroppo la palla ce l’ha sul piede sbagliato, cioè il destro, tutto facile per Belec. Al 38′ l’equilibrio lo rompe il Carpi con un destro maligno a mezzo collo di Letizia che s’insacca nel sette più lontano della porta di Nicolas. La mazzata pesa come un macigno, ma sostenuto dal pubblico il Verona riprende a tessere le sue trame alzando subito il raggio della propria azione. Al 40′ il pareggio sembra essere già cosa fatta: punizione di Bessa, torre di Caracciolo per Pazzini che anticipa Belec ma Gagliolo spazza via nei pressi della linea di porta. Nell’occasione Belec s’infortuna a un polso ma dovrebbe essere in grado di proseguire. Nel recupero spettacolare percussione di Souprayen, palla in area, sponda di Pazzini per l’accorrente Siligardi che di destro calcia malamente fuori. Sull’ennesima occasione del Verona si va al riposo. Risultato bugiardo che premia eccessivamente gli ospiti, comunque protagonisti di una gara attenta e grintosa come nello stile di Castori. Verona decisamente più pericoloso, specie con Pazzini. Il Carpi dopo aver bussato con Di Gaudio ha pescato il jolly con Letizia. Cose di calcio. I primi tempi non dicono bene alle prime tre della classe: Spal, Verona, e Frosinone stanno infatti sotto. Tutto ancora in discussione.

Non cambia ovviamente lo spartito nella ripresa con il Verona che preme alla ricerca del pareggio ma che fatica trovare spazio nelle fitte maglie della difesa emiliana. Pecchia richiama uno spento Luppi e lo sostituisce con Troianiello. il forcing dell’Hellas è avvolgente e insistente; si gioca in una sola metà campo. Al 12′ sembra la volta buona ma il destro da posizione defilata di Bessa si stampa sull’incrocio dei pali con Belec battuto. E’ il momento di spingere a tutta; il Verona lo sa e sotto l’incitamento costante dei tifosi ci prova con tutte le forze di cui dispone. Il Carpi sotto assedio non esce più ma resiste; Pazzini vorrebbe un rigore ma per Pasqua è lui a commettere fallo mandando su tutte le furie Pecchia indemoniato in panchina. Al 22′ Pazzini servito da Bessa si lancia verso Belec e lo infila nell’angolo: lo stadio esplode ma è tutto inutile perché è il “Pazzo” è partito in fuorigioco. Chissà… qualche dubbio rimane. Al 25′ il capitano imbeccato da Fossati va al tiro in area, ma Belec, un muro invalicabile, devia in angolo. Pecchia aumenta la trazione: dentro Ganz per Fossati. E’ il momento di giocarsi il tutto per tutto. Alla mezz’ora Ferrari tiene in vita il Verona chiudendo alla disperata su contropiede di Lasagna lanciato verso Nicolas. Al 32′ non si sa come Belec riesce a smanacciare un violento destro di Bessa. Sul calcio d’angolo svetta Caracciolo ma il suo colpo di testa è fuori di un niente. Il Verona si alza ancor di più lasciando ampi spazi ai pericolosi contropiede del Carpi. Tant’è; mancano dieci minuti e bisogna pur rischiare. Castori si copre ulteriormente togliendo Mbakogu per un difensore, Struna, ma non fa nemmeno in tempo ad assestarsi che il Verona pareggia i conti: cross dalla destra di Romulo, stop di petto pregevole di Ganz e tocco delicato di destro, la palla entra in rete passando sotto il corpo di Belec. Lo stadio esplode e ora è un’autentica bolgia. Il Verona ci crede, vuole il gol della serie A; il Carpi si difende e ci prova in contropiede. Partita bellissima, appassionante. Tre minuti di recupero. Bessa spara una fucilata su punizione dalla lunga distanza, palla alta. E’ l’ultimo sussulto. Tutto rimandato a giovedì sera a Cesena che festeggia oggi la salvezza. Basterà un punto. Il Frosinone è caduto a Benevento e questa sì che è una bella notizia.

Così Pecchia a fine gara: “Punto stretto che però ci teniamo stretto. Perdonate il gioco di parole. Abbiamo sempre condotto la gara e nel secondo tempo si è giocato a una porta. Bravi i ragazzi a crederci sostenuti da un tifo incredibile. Ora manca solo l’ultimo sforzo”. 

TABELLINO:

HELLAS VERONA-CARPI 1-1

Marcatori: 39′ pt Letizia, 38′ st Ganz.

HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Romulo, Ferrari A., Caracciolo, Souprayen; Fossati (dal 28′ st Ganz), Zuculini B., Bessa; Luppi (dall’8′ st Troianiello), Pazzini, Siligardi.
A disposizione: Coppola, Pisano, Bianchetti, Zaccagni, Fares, Cappelluzzo, Valoti.
All. Pecchia

CARPI (4-4-2): Belec; Poli, Sabbione, Gagliolo, Letizia; Jelenic (dal 23′ st Concas), Lollo, Bianco, Di Gaudio (dal 45′ st Fedato); Lasagna, Mbakogu (dal 37′ st Struna).
A disposizione: Colombi, Struna, Beretta, Seck, Pasciuti, Romagnoli, Mbaye, Fedato.
All. Castori

Arbitro: sig. Pasqua di Tivoli
Assistenti: sigg. Bottegoni di Terni e Rocca di Vibo Valentia.

NOTE. Ammoniti: Lollo, Poli. Spettatori: 20.513 (paganti: 10.315; abbonati: 10.198).

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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