Napoli per confermare il ruolo di anti-Juve. Chievo per dimostrare che nei quartieri alti della classica  non ci sta per caso. Altro che testa-coda: Napoli-Chievo era l’antipasto prelibato nel menù di questa sesta giornata, che avrà come dessert il gustoso posticipo di Firenze tra la Viola e il Milan. Il verdetto del San Paolo non ha lasciato aditi a dubbi di sorta: troppo Napoli per un Chievo che dinanzi ai ventimila di Fuorigrotta ha fatto comunque la sua onesta partita. Gli azzurri si confermano in casa un rullo compressore (tre vittorie e un totale di 9 gol contro Milan, Bologna, e Chievo). Sarri lancia a sorpresa Gabbiadini al centro dell’attacco partenopeo e questi lo ripaga con una prestazione da incorniciare corroborata dal gol che ha di fatto sbloccato la partita. Il pubblico apprezza e riserva al giovane centravanti bergamasco la standing ovation. L’eroe della serata è lui. Tutto è successo nel primo tempo quando i partenopei hanno spinto sull’acceleratore chiudendo il Chievo nell’asfissia della propria metà campo. Di buono rimane lo spirito battagliero con cui ragazzi di Maran hanno affrontato l’impegno lottando fino alla fine.  Il compito era improbo e tale si è rivelato: il Chievo, seppur sconfitto, esce a testa alta dal San Paolo e si conferma squadra tosta, di carattere, che darà filo da torcere a chiunque. Archiviato l’affascinante excursus sotto il Vesuvio, nell’anticipo di sabato prossimo i gialloblù della diga riprenderanno il loro campionato facendo visita al Pescara di Massimo Oddo. Misurarsi con uno squadrone come il Napoli è stato bello, ma quelle con le dirette concorrenti per la salvezza sono le sfide che danno il vero volto alla stagione.

LA PARTITA – Maran colloca Cesar al centro della difesa a fianco di Dainelli. Birsa agisce dietro alle due punte di movimento, Meggiorini e Inglese. Sarri inserisce Zielinski al posto di Allan a centrocampo in compagnia di Jorginho e Hamsik; in avanti lascia in panchina l’astro Milik e dà una chance a Gabbiadini al centro del tridente offensivo che vede Callejon a destra e Insigne a sinistra. Il Napoli spinge subito forte e costringe il Chievo ripararsi nelle chiusure. Dopo un quarto d’ora di studio, fioccano le occasioni: prima Sorrentino si fa trovare pronto su una botta di destro di Hamsik e poi è bravissimo a sventare in volo un colpo di testa di Gabbiadini. Il gol è rimandato di qualche minuto e arriva al 24′: Hamsik imbuca per Callejon che mette in mezzo per Gabbiadini, pronto a girare nell’angolino dove Sorrentino non può arrivare. Il Napoli sente l’odore della preda e insiste. Il raddoppio arriva al 39′: stavolta  è insigne a tagliare per Hamsik che in area batte al volo di destro nell’angolo alto più lontano. Due gol da due improvvise accelerazioni in verticale, tipiche del Napoli di Sarri. La pratica è già chiusa dopo 45 minuti.  Nella ripresa il Chievo rompe la timidezza e prova a farsi più intraprendente. Tanta buona volontà non porta però a effetti tangibili. L’inerzia della gara sostanzialmente non cambia.  Maran prova a giocarsi le carte dalla panchina giocandosi le tre sostituzioni: Izco per Cacciatore, Floro Flores per Meggiorini, e l’ex De Guzman per Birsa. Succede poco o nulla, anche se a dire il vero, più di un sospetto desta un intervento di Koulibaly su Floro Flores lanciato a rete verso Reina. Lì per lì semberebbe rigore netto ed espulsione. La moviola chiarisce però che il contatto non c’è. Bravo Di Bello a non intervenire.  ll Napoli vince non pieno merito in virtù di una superiorità netta: nel finale la squadra di casa gestisce con facilità la partita e in contropiede potrebbe addirittura triplicare il conto. Sarebbe oggettivamente una punizione troppo severa per i buoni propositi del Chievo. Finisce 2-0. Giusto così, senza tanti rimpianti. Dopo 90 minuti non rimane che inchinarsi al cospetto di chi è più forte.

A fine Maran ha fatto una ludida disamina della partita. Lo ha fatto con la consueta onestà che lo contraddistingue. Eccola: “Contatto Koulibaly-Floro Flores? Beh, per me è dubbio, ma non mi va a commentare più di tanto. Vorrei parlare della partita, ma non dell’arbitro. Se ci lamentiamo o no nessuno è mai contento. I complimenti alle nostre prestazioni fanno piacere, abbiamo fatto grossi passi avanti e anche stasera abbiamo giocato la nostra partita anche se a tratti abbiamo sofferto soprattutto nel primo tempo. Meglio nella ripresa. Napoli più forte o più debole con Higuain? Ha più carte per giocarsi il campionato”. 

TABELLINO:

NAPOLI-CHIEVO 2-0
(primo tempo 2-0)
MARCATORI Gabbiadini (N) al 24′, Hamsik (N) al 39′ p.t.
NAPOLI (4-3-3) Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Jorginho (dal 23′ s.t. Allan), Hamsik; Callejon, Gabbiadini (dal 18′ s.t. Milik), Insigne (dal 36′ s.t. Mertens). (Rafael, Sepe, Hysaj, Maksimovic, Tonelli, Strinic, Diawara, Giaccherini, Rog). All. Sarri.
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Cacciatore (dal 18′ s.t. Izco), Cesar, Dainelli, Gobbi; Castro, Hetemaj, Radovanovic; Birsa (dal 18′ s.t. De Guzman); Meggiorini (dal 13′ s.t. Floro Flores), Inglese. (Seculin, Confente, Bastien, Frey, Spolli, Gamberini, Rigoni, Pellissier, Parigini). All. Maran.
ARBITRO Di Bello di Brindisi.
NOTE Ammoniti Gobbi (C), Koulibaly (N), Albiol (N), Cesar (C), Dainelli (C), Castro (C) per gioco scorretto.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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