“L’esame più difficile dall’inizio del campionato”. Queste le parole di Rolando Maran alla vigilia. Può essere soddisfatto il tecnico trentino: esame superato a pieni voti. Il suo Chievo si conferma squadra di sostanza e sbanca l’Adriatico. La formazione di Maran gestisce la gara con grande padronanza: sa soffrire quando serve e colpire quando se ne presenta l’occasione. Un modello di cinismo e pragmatismo, che punisce duramente la fragilità del Pescara. Questo è il calcio, signori. Vittoria con ciliegina: si sbloccano gli attaccanti. Vanno a segno in tandem Meggiorini e Inglese, cui l’aria di casa ha fatto evidentemente bene.

LA PARTITA – Privo di Cacciatore, Rolando Maran rispolvera Frey e manda Spolli al centro della difesa al fianco di Dainelli. In avanti fiducia alla coppia Floro Flores-Inglese, con quest’ultimo in cerca del gol a casa sua. Tanti consensi e pochi punti. Questo è ciò che il Pescara ha raccolto in questo inizio di campionato. Massimo Oddo, senza lo squalificato Zampano, cambia e opta per il 4-3-2 schierando come prima punta la giovane promessa albanese di scuola interista Rey Manaj coadiuvato dalla velocità di Caprari. Giornata particolare per Bizarri, baluardo tra i pali abruzzesi contro il suo recente passato.

Parte forte il Chievo  che si mostra subito intraprendente: dopo tre minuti Birsa calcia dalla bandierina, Spolli svetta in area ma di testa non inquadra la porta. Insiste la squadra di Maran che mette in difficoltà i padroni di casa. Al 9′ altro pericolo da calcio d’angolo, ma Spolli, sempre lui, schiaccia di testa mancando lo specchio. All’11’ Castro conclude fiaccamente un bel contropiede confezionato con Floro Flores. Occasione sprecata. Passano due minuti e finalmente si vede il Pescara: Manaj servito da Verre batte di prima intenzione ma è bravo Sorrentino a deviare sopra la traversa. Rimosse le titubanze iniziali, ora la squadra di Oddo è entrata in partita e gioca con maggior convinzione con rapide trame palla a terra. Al 19′ è ancora Manaj a farsi pericoloso in area: provvidenziale la diagonale in chiusura di Frey. Continua a soffrire il Chievo: al 22′ Memushaj si libera sulla sinistra, meno male che la sua conclusione è larga. La partita è tutto sommato piacevole. I ragazzi di Maran contengono le sfuriate dei padroni di casa, prendono le giuste misure e si riaffacciano dalle parti di Bizarri.  Al 37′ l’enfant du pay Roberto Inglese, servito in area da Birsa, conclude sull’esterno della rete. Passano tre minuti e un pericoloso contropiede non viene finalizzato da Floro Flores. Il primo tempo finisce a reti bianche. Giusto per quello che si è visto in campo. Spunti interessanti li propone la statistica: ben 12 sono i tiri totali per il Chievo nel primo tempo, record stagionale per i gialloblù della diga.

Non muta il refrain nella ripresa, con  il Pescara a premere e il Chievo a contenere e provarci a sua volta. Partita apertissima. Oddo spinge con gli esterni: al 13′ Biraghi mette in area un radente che semina il terrore davanti a Sorrentino: attento e puntuale Spolli a spazzare via. due minuti e Biraghi va in fotocopia: Sorrentino blocca a terra. Al 18′ Maran richiama Floro Flores e si affida al dinamismo di Meggiorini. Oddo nei guai: perde per infortunio Manaj, l’unica punta vera a disposizione. Lo sostituisce con il rumeno Mitrita avanzando Caprari che torna così a fare il centravanti di movimento, posizione occupata nelle prime sei giornate di campionato.  Rispetto al primo tempo, succede poco: le due squadre giocano bene ma confermano tutta la propria sterilità in fase offensiva. A Maran tutto sommato, un punto andrebbe bene, ma non si accontenta: al 31′ Hetemaj ruba palla a centrocampo e porge a Birsa che pesca Meggiorini: il nuovo entrato controlla, salta Bizarri e mette dentro. Il Chievo rompe l’incantesimo: il primo gol di una punta è finalmente arrivato. Al 35′ Maran richiama Birsa e manda in campo Rigoni; Hetemaj passa sulla trequarti. Il Pescara si getta in avanti con disperazione, atteggiamento che paga a caro prezzo: al 40′ un micidiale contropiede libera Inglese nella prateria a tu per tu con Bizarri: l’attaccante è bravo a infilarlo con freddezza. Per la squadra di Oddo è il colpo del KO. Il Pescara è al tappeto. Potessero, dall’angolo lancerebbero l’asciugamano. Nemmeno la gioia del gol: a Campagnaro viene giustamente annullata una rete per palese posizione di offside. Finisce qui. Il Chievo incamera tre punti pesantissimi e vola a quota 13 nei quartieri alti della classifica. Dopo la sosta, al Bentegodi farà visita il Milan. Si preannuncia una partitissima.

TABELLINO:

Pescara-Chievo 0-2
(primo tempo 0-0)
MARCATORI: 29′ st Meggiorini, 39′ Inglese
PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Crescenzi, Campagnaro, Fornasier, Biraghi; Memushaj, Brugman (38′ st Muric), Verre; Benali (29′ st Cristante), Caprari; Manaj (22′ st Mitrita). (Coda, Fiorillo, Zuparic, Vitturini, Aquilani, Bruno)
All. Oddo
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Dainelli, Spolli, Gobbi; Hetemaj, Radovanovic, Castro; Birsa (36′ st Rigoni); Floro Flores (18′ st Meggiorini), Inglese. (Seculin, Cesar, Confente, Sardo, Gamberini, Costa, Izco, De Guzman, Parigini, Pellissier)
All. Maran
ARBITRO: Manganiello
NOTE: Ammoniti: 25′ pt Frey , 1′ st Spolli, 11′ st Brugman, 34′ st Dainelli per gioco scorretto. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 3-6. Angoli 9-5. In fuorigioco 2-0.

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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