“Abbiamo creato parecchio, soprattutto sulle palle inattive. Peccato la disattenzione sul pareggio della Lazio. Con un po’ di attenzione in più avremmo potuto evitarlo. L’unica sbavatura l’abbiamo pagata cara. Spiace perché potevamo portare a casa una vittoria.” Ha qualche rimpianto Maran nel dopo-partita, ma il suo Chievo c’è, e con una partita accorta e ben ragionata ottiene un buon pareggio contro una Lazio venuta al Bentegodi in cerca dei tre punti. Dopo un primo tempo sonnolento, la partita si è infiammata nella ripresa, con il vantaggio dei gialloblù della diga firmato da Gamberini. Il pareggio di De Vrij dopo tre minuti ha chiuso i conti. Se vogliamo, le occasioni più nitide le ha avute la squadra di casa; tuttavia il pareggio è giusto e può accontentare tutti. Maran chiedeva risposte sul tema dell’intensità e dell’aggressività: le  ha avute, e questo fa ben sperare per il proseguo della stagione.

LA PARTITA – Fa molto caldo, fattore da non sottovalutare, visto che per la prima volta si gioca alle 15.00. Scarsa affluenza di pubblico. Una giornata di sole al lago è più che una tentazione. Folta e rumorosa la rappresentanza dei tifosi capitolini. Maran conferma il collaudatissimo 4-3-1-2 ma, come aveva fatto intendere nella conferenza stampa della vigilia, cambia qualcosa rispetto alle prime due uscite inserendo Gamberini in difesa al posto di Cesar e Sergio Pellissier in avanti al posto di Roberto Inglese, febbricitante in settimana. I nuovi acquisti De Guzman, Bastien, e Parigini sono a disposizione. Sul fronte opposto, Inzaghi si schiera con il consueto 4-3-3 con Ciro Immobile al centro dell’attacco supportato da Felipe Anderson e Kishna sulle corsie esterne. Keita, dato per titolare alla vigilia e al centro di un braccio di ferro con Lotito che ha tenuto banco per tutta l’estate, va in panchina. Arbitra Orsato, fischietto delle grandi occasioni.

Parte decisa la Lazio che assume un atteggiamento aggressivo. Il Chievo, al solito attento e ordinato, calmiera i bollenti spiriti degli ospiti. Il caldo impone ritmi bassi e lo spettacolo inevitabilmente ne risente. Dopo quindici minuti di nulla, Birsa batte una punizione sulla trequarti: Cacciatore colpisce di testa a rete, ma Marchetti è ben appostato e respinge. Buona occasione per il Chievo. La calura è asfissiante, Orsato si mette una mano sul cuore e al 25′ concede un timeout per permettere ai ventidue in campo  di rifocillarsi. Partita molto tattica, bloccata dal caldo e dalle due squadre corte e ben disposte in campo.  Le difese non concedono nulla. Tradotto: emozioni allo zero. Orsato manda tutti negli spogliatoi tra gli sbadigli. Facciamoci un caffè…

La ripresa parte senza cambi e inizia col botto: al 5′ bella progressione di Gobbi che mette al centro per Pellissier che manca l’impatto finale per un niente. La partita si accende. Passa un minuto e il Chievo la sblocca: dal suo primo calcio d’angolo, Gamberini di testa trova, con l’aiuto del palo, la rete del vantaggio. Inzaghi corre ai ripari inserendo il redento Keita per l’evanescente Kishna. Al 9′ è proprio il nuovo entrato a fare da torre per De Vrij,  lesto a mettere dentro di testa per il pareggio. Difesa clivense da rivedere. Reagisce Il Chievo e su punizione di Birsa, Meggiorini la spizza per l’accorrente Cacciatore che da buona posizione spedisce alto. Altra palla-gol per l’esterno di Maran. Ora la partita si fa bella e il Chievo ci crede. Al 17′ ancora Gamberini incoccia di testa da corner, ma stavolta è bravo Marchetti a negargli la rete. Al 20′ Inzaghi richiama Lulic e manda dentro Milinkovic-Savic. Risponde Maran inserendo Inglese al posto di Pellissier. intanto Orsato concede il secondo timeout del pomeriggio. Al 28′ è Parolo a calciare alto da buona posizione, al termine di un pregevole scambio con Keita. Alla mezz’ora è ancora la Lazio a farsi minacciosa con Milinkovic-Savic, il cui tiro a giro finisce a lato mettendo i brividi a Sorrentino. Maran richiama Birsa e fa debuttare De Guzman. La Lazio insiste e al 33′ una conclusione di Keita è ben bloccata a terra da Sorrentino. Maran sostituisce l’ottimo Gamberini con Cesar. La Lazio ora sembra averne di più: a dieci minuti dal termine un colpo di testa di Immobile (per il resto in ombra) su servizio di Basta, finisce alto. I biancocelesti premono e costringono il Chievo sulla difensiva. Al 40′ lo scatenato Keita va via in slalom sulla destra e spara alto. Al 42′  tuttavia è ancora Cacciatore (e sono tre) ad avere la palla buona su punizione di De Guzman. Il suo colpo di testa è però alto. Inzaghi la vuole vincere e si gioca tutto: toglie Parolo e lancia Djordjevic. Orsato dà cinque minuti di recupero,  ma non succede più nulla. Finisce con un pareggio che per quello che si è visto, è legittimo e va benissimo a un Chievo che pure ha provato a far sua la contesa. Tutto sommato giusto così.

TABELLINO:

Chievo Verona-Lazio 1-1

Marcatori: 52′ Gamberini (C), 55′ de Vrij (L)

CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Dainelli, Gamberini (80′ Cesar), Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (77’De Guzman); Pellissier (70′ Inglese), Meggiorini. A disp. Seculin, Confente, Spolli, Rigoni, Izco, Frey, Bastien, Parigini, Floro Flores. All. Rolando Maran

LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, de Vrij, Bastos, Radu; Parolo (88′ Djordjevic), Biglia, Lulic (66′ Milinkovic); Felipe Anderson, Immobile, Kishna (52′ Keita). A disp. Vargic, Strakosha, Hoedt, Wallace, Patric, Lukaku, Murgia, Cataldi, Lombardi. All. Simone Inzaghi

Arbitro: Orsato (sez. Schio). Ass.: Tasso-Tolfo. IV: Meli. Add.: Maresca-Ros

NOTE. Ammoniti: 54′ Hetemaj (C), 60′ Parolo (L), 68′ Milinkovic (L), 87′ Basta (L), 92′ Cesar (C), 93′ Felipe Anderson (L), 95′ Radu (L)

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Giornalista pubblicista con una particolare attenzione alle vicende dell’Hellas Verona, squadra che segue da bambino, dopo aver collaborato con la redazione sportiva del giornale L’Arena di Verona , è passato al Corriere di Verona. A Marzo 2015 ha pubblicato il suo primo libro, THOENI vs STENMARK. L’ULTIMA PORTA (Edizioni Mare Verticale), dedicato al leggendario slalom parallelo della Valgardena che assegnò la coppa del mondo di sci del 1975. Alla fine dello stesso anno è tornato in libreria con IL CAMERIERE DI WEMBLEY (Edizioni In Contropiede) il romanzo della prima indimenticabile vittoria della nazionale italiana nel tempio del calcio inglese nel 1973.

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